Accanto alla ricerca storico liutaria il Museo del Violino ha da anni promosso una indagine in ambito iconografico su Antonio Stradivari. In una sezione dedicata del percorso di visita sono dunque presentati, a cura del conservatore Fausto Cacciatori, ritratti coevi e postumi del Maestro. Stamattina a questa collezione si sono aggiunte due nuove sculture. Antonio Lazzari ha infatti donato al Museo un busto ligneo di Stradivari opera dal padre Camillo e uno, in ceramica, realizzato da Pietro Foglia
Quest’ultimo è, molto probabilmente, un bozzetto preparatorio per la scultura a mezzo busto oggi visibile nel giardino di Palazzo Affaitati. “A proposito del volto del sommo liutaio – spiega il figlio dell’autore, Alcide - si è rifatto ad alcuni tratti del suo viso, in quanto immaginava Stradivari come un uomo lombardo dai tratti decisi”.
Ne coglie la suggestione Camillo Lazzari e ne elabora una propria interpretazione, in legno di cirmolo, con un linguaggio personale che il critico Mario Monteverdi ha definito “di grande efficacia espressiva, di intenso contenuto umano, racchiuso in moduli stilistici ben riconoscibili e tali da riscattare la forma da ogni accidentalità, per conferire una sua precisa fisionomia estatica, obbediente a ritmi di autentica impronta statuaria”.
“Il tratto accomunante le due opere è la passione per la bellezza di mio padre – osserva Antonio Lazzari – Fu proprio l’amore per l’arte, dapprima, a portare in casa nostra il busto di Foglia, quindi a ispirare mio padre a realizzare la propria scultura in legno. La scelta del materiale nasce da approfondite competenze, e insieme alle tecniche usate avvicinano il lavoro del liutaio e dello scultore. Oggi le opere fanno parte delle collezioni del Museo del Violino, che ringrazio. Non avrebbero potuto trovare collocazione più coerente. È la conclusione migliore di un percorso tracciato proprio nel segno della bellezza”.
Presente alla donazione il sindaco Gianluca Galimberti ha espresso ad Antonio Lazzari e ai suoi familiari la gratitudine della città e della Fondazione MdV di cui è presidente. “Grazie alla loro generosità, il Museo si arricchisce di nuove opere d’arte; la pluralità di linguaggi che abitano il museo le rende tessere adiacenti di una narrazione unica e avvincente. Il tema è ovviamente il violino ma la storia della liuteria è raccontata anche attraverso altre esperienze artistiche. Proprio questo concorso consolida il ruolo del Museo come propulsore culturale della città e del territorio”.
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