8 marzo 2025

Al Torriani l'esperienza di Emanuela Carpita, da bambina vittima di mafia, oggi mamma che continua a cercare la verità

L'8 marzo il Cpl, con i professori referenti Paola Gaudenzi e Paolo Villa, e Libera Cremona hanno celebrato la festa della donna nel modo migliore: offrendo agli studenti del Torriani (scuola capofila del Cpl Cremona) la testimonianza di una donna straordinaria: familiare di una vittima innocente di mafia, Emanuela Carpita
 
Emanuela si è presentata alle classi come figlia di un padre innocente ammazzato dalla mafia, come madre che da poco tempo vive l'esperienza genitoriale e porta questo nuovo sguardo nella sua testimonianza, e come donna che non ha mai smesso di porsi delle domande e di cercare risposte lavorando rigorosamente sulle fonti e sui fatti. Davanti a questo esempio la ds del Torriani Simona Piperno ha invitato gli studenti a farsi cittadini attivi, ad essere contagiati dalla forza e dallo spessore morale di Emanuela.
 
Aveva solo 4 anni, ma quel giorno Carpita se lo ricorda bene: era il 15 settembre 1990. Papà Piero, 46 anni, appena uscito dal bar di via Roma a Bresso, a pochi passi da dove abitava con la moglie e le due figlie di 4 e 7 anni, viene raggiunto da un proiettile al torace; viene colpito anche Luigi Recalcati, pensionato in bici.  Era una guerra di mafia: i killer camorristi del clan Batti volevano uccidere il boss della 'ndrangheta Franco Coco Trovato che riuscì a fuggire. La mamma di Emanuela ha presto smesso di cercare risposte, per paura di mettere a repentaglio la vita delle sue figlie. Non così la figlia più piccola. Si laurea con una tesi che mette in relazione gli omicidi di Mattarella e Impastato, studia e si imbatte nel libro "Alveare" di Giuseppe Cattozzella. Il famosissimo autore di "Non dirmi che hai paura" era infatti originario di Bresso e si era occupato proprio di quella guerra di mafia tra famiglie di 'ndrangheta e camorra nel Nord Italia degli anni Novanta. Fu una rivelazione per Emanuela, che entrò in Libera Milano per iniziare una lunga storia di attivismo e testimonianza.
 
Maurizio Mele, del coordinamento provinciale di Libera, ha quindi invitato gli studenti presenti a partecipare al corteo del 21 marzo a Cremona, ma ha anche spiegato la valenza dell'analoga marcia nazionale a Trapani. La Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie giunge quest'anno alla sua trentesima edizione. Un percorso di impegno che ha reso protagonista una vasta rete di associazioni, scuole, realtà sociali, enti locali. La Giornata è riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell'8 marzo 2017. Quest'anno la manifestazione nazionale si terrà a Trapani perché  lì Cosa Nostra ha costruito le sue vocazioni, da lì è partita per esportare il suo modello negli "States" spingendosi oltre oceano, lì si è sempre sentita al riparo, protetta e ha fissato, il suo zoccolo duro.  


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