Altro che promesse elettorali: "Business da mezzo miliardo di euro, ecco perché l'inceneritore di Cremona non chiuderà prima del 2029"
“Un business pari a mezzo miliardo di euro, contro la salute dei cittadini e dell’ambiente. Ecco perché l’inceneritore di Cremona non verrà dismesso almeno fino al 2029”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Marco Degli Angeli, che torna sulla controversa vicenda dell'inceneritore di Cremona, oggetto di promessa di chiusura (mai mantenuta né nemmeno sfiorata) del sindaco Galimberti in campagna elettorale.
“In Lombardia - spiega Degli Angeli - ci sono più inceneritori che rifiuti, mentre la qualità della vita dei cremonesi e di tutti i lombardi viene messa in secondo piano da un business che genera milioni di euro ogni anno. Si importano da fuori Regione 1,7 milioni di tonnellate di rifiuti, che si sommano alle tonnellate di fanghi e gessi che poi finiscono nei nostri campi. La Lombardia è stata trasformata nell'immondezzaio d'italia. Ecco l’affaire degli inceneritori lombardi: circa 468 milioni di euro (90€ in media per ogni tonnellata ndr)”.
Più in dettaglio, spiega l'esponente pentastellato, "in Lombardia ci sono 12 impianti attivi, tra cui quello Cremona, con una capacità massima di 5,2 milioni di tonnellate. La virtù dei cittadini fa sì che, ogni anno, vengano differenziate 3,5 milioni di tonnellate sulle 5,8 prodotte. Se si ci basasse su questa ratio molti inceneritori, soprattutto quelli più vetusti come quello di Cremona, potrebbero venire chiusi. Tuttavia l’economia prevale sulle buone logiche. Anche sulle buone promesse, come quella fatta dall’amministrazione Galimberti di chiudere l’inceneritore di Cremona”.
I numeri, dice Degli Angeli, parlano chiaro: “Per sfamare le grandi bocche dei forni e riempire i portafogli degli azionisti, la Lombardia acquista dall’Europa e dal resto dell’Italia circa il 32% della pattumiera. Insomma un ossimoro: differenziare prima per riacquistare dopo quello che si è risparmiato. Un affare, quello dei rifiuti, che si allarga se si pensa al settore dell’energia. Una città come Brescia, ad esempio, produce circa 110 GigaWattora. Una rendita assicurata, specie ora che gas e petrolio sono alle stelle".
“Tutto questo - aggiunge - è frutto di scellerate scelte politiche dei partiti che hanno governato nei nostri territori, che hanno ceduto la sovranità del territorio cremonese, assieme a quello di tutta la Lombardia. Aver consegnato le chiavi di casa alle società quotate in borsa ha tolto la libertà dei Comuni di gestire il proprio destino azzerando la possibilità di pianificare secondo logiche a favore dell'economia circolare e non dell'incenerimento. Le scelte, fatte in modo trasversale in questi anni dagli amministratori dei nostri comuni da Crema a Cremona, sono state nefaste e stanno già incidendo negativamente nella nostra quotidianità. Aver ceduto le quote di partecipazione in Lgh ad A2A ha significato cedere ogni possibilità di intervento nelle decisioni sul futuro energetico e di pianificazione ambientale e sanitaria della nostra provincia”.
L'amara conclusione di Degli Angeli è che “Ora che tutti gli asset pubblici strategici di Cremona sono stati svenduti al gigante A2A, ora che le promesse del primo cittadino sono diventate carta straccia, ecco che la città del Torrazzo assieme a tutta la provincia continuerà a rimanere ancora per anni vincolata alla logica dell'incenerimento. Come se non bastasse ha una cappa di inquinamento che ha messo Cremona in testa alla classifica delle città più inquinate d'Italia e sul podio in Europa”.
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commenti
Pietro Ferrari
11 gennaio 2022 11:13
Chiaro
Pietro Ferrari
11 gennaio 2022 11:21
Suggerimento a coloro che aspirano a diventare sindaco alla prossima tornata elettorale:
Promettete che avete inventato un ascensore che viaggia alla velocità del pensiero e che porterà i Cremonesi sulla luna gratis
anna lucia maramotti
11 gennaio 2022 15:32
Amo Cremona, ma vorrei tanto essere nata da un'altra parte. Non potendo venire meno ai miei natali, credo almeno di dover lodare e ringraziare chi dà informazioni corrette e ben circostanziate dello stato delle cose. Forse l'informazione è l'unica vera arma che si ha contro un potere perverso.