2 agosto 2023

Anche i vescovi Napolioni e Trevisi alla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona. Oltre 400 giovani cremonesi nel Parque Eduardo VII

Lisbona si prepara a diventare per i prossimi giorni la “capitale” mondiale dei giovani. Una marea umana ha riempito la Colina do Encontro, “invadendo” tutto il Parque Eduardo VII e la piazza Marques de Pombal. Si sono dati appuntamento qui nel tardo pomeriggio di martedì 1° agosto per la Messa presieduta dal cardinale patriarca di Lisbona, Manuel Clemente, che ha ufficialmente aperto la Giornata mondiale della gioventù a Lisbona.

Sono ad oggi 354mila i pellegrini registrati e più di 25mila volontari di 140 Paesi del mondo. Il Paese più rappresentato è la Spagna con 77.224 pellegrini, seguito dall’Italia con 65 mila giovani, il Portogallo con 43.742 e la Francia con 42.482. Hanno voluto essere presenti anche 688 vescovi di tutto il mondo, di cui 30 cardinali. Dall’Italia sono arrivati ​​109 presuli, e tra questi il vescovo Antonio Napolioni che si è unito al gruppo diocesano già a Lisbona: oltre un centinaio di giovani giunti in pullman con la proposta della Federazione Oratori Cremonesi dopo aver fatto tappa a Lourdes e Avila e altri 225 si sono aggiunti nelle ultime con i viaggi promosso dalle diverse parrocchie. Numeri che cresceranno ulteriormente nei giorni clou della Gmg, quando un’altra 40ina di giovani cremonesi giungerà a Lisbona per la la veglia e la Messa con il Papa, senza contare il gruppo di circa 80 giovani cremonesi che ha aderito alla proposta del Cammino neocatecumenale.

Il primo appuntamento ufficiale è stato dunque nel parco Edoardo VII, a nord del centro storico, dove il 3 agosto avrà luogo l’accoglienza di Papa Francesco e il giorno successivo la Via Crucis. Ecco perché per questo luogo, che si presenta come una spianata in salita che parte di fatto dalla grande piazza Marques de Pombal, proseguendo il lungo rettilineo di avenida da Libertade, è stato scelto il nome “Collina dell’incontro”. È qui che i ragazzi di tutto il mondo s’incontreranno per la prima volta nella città che, come Roma, sorge su sette colli. Qui il 14 maggio 1982 Giovanni Paolo II incontrò proprio i giovani, tenendo un’omelia in cui li invitava a farsi carico del mondo.

«Per molti è stato un viaggio difficile a causa della distanza, dei collegamenti e dei costi. Avete dovuto trovare le risorse, organizzando diverse attività e contando su gesti di solidarietà che, grazie a Dio, non sono mancati. Partendo da lontano o da vicino, vi siete messi in cammino. È molto importante mettersi in cammino. Ed è così che dobbiamo affrontare la vita stessa: come un cammino da percorrere, facendo di ogni giorno una nuova tappa». Lo ha detto il card. Manuel Clemente, patriarca di Lisbona, nell’omelia della Messa di apertura della Giornata mondiale della gioventù nel Parco Eduardo VII a Lisbona nella serata di martedì 1 agosto. «La virtualità ci tiene seduti davanti a mezzi di comunicazione che facilmente ci usano quando pensiamo di usarli. La realtà concreta, invece, ci spinge a metterci in cammino per incontrare gli altri e il mondo così come esso è, sia per contemplarlo che per migliorarlo”, ha osservato il cardinale. “Nello stesso slancio che ha sostenuto Maria, nello stesso Spirito che sostiene anche noi. Mettiamoci in cammino!», l’invito del card. Clemente, che ha proseguito: «Maria portava con sé lo stesso Gesù che aveva concepito. E Gesù è “Dio con noi”, per essere Dio con tutti. Da qui la fretta di portarlo a Elisabetta, anche scalando le montagne. Voi conoscete questa “fretta”, perché anche altri si sono affrettati a venirvi incontro per portarvi Gesù e tutto ciò che Lui vi offre in termini di grandi orizzonti e abbondanza di vita».

Per il cardinale, «non è neanche sempre necessario capire le parole, come sta accadendo ora, tra così tante lingue qui riunite» quando «sono gli occhi a parlare e vi sentite sicuri e fiduciosi, nell’atmosfera cristiana che insieme create e nei semplici gesti con cui comunicate». «C’è davvero “fretta nell’aria” che circola in mezzo a voi e nei luoghi che visiterete in questi giorni. Un’aria in cui si muove lo stesso Spirito divino, con la prontezza che solo Dio ha e comunica».

«Quando dissi a Papa Francesco che era proprio questo il motto della nostra Giornata – Maria andò in fretta… –, lui ha subito aggiunto che va bene andare in fretta, ma senza ansia. Di fatto, proviamo ansia per ciò che ancora non abbiamo e desideriamo ardentemente. La fretta è diversa, è un condividere ciò che già ci spinge all’azione. Si tratta perciò di un’urgenza serena che non conosce esitazioni. Siete arrivati qui e, durante la vostra permanenza, date agli altri ciò che a vostra volta avete ricevuto». Ha detto ancora il card. Clemente nell’omelia della Messa di apertura della Gmg di Lisbona.

«Il Vangelo ci racconta la gioia di quell’incontro tra Maria ed Elisabetta e il riconoscimento da parte di entrambe di ciò che era avvenuto», ha precisato il cardinale: «È molto importante che anche per voi sia così, nei confronti di tutti. Ogni nostro incontro, infatti, deve aprirsi con un autentico saluto, in cui ci scambiamo parole di sincera accoglienza e di piena condivisione».

«Lisbona vi accoglie con tutto il cuore, al pari delle altre terre che avete già visitato o che visiterete in questo Portogallo che è anche il vostro Portogallo. Vi accolgono le famiglie e le istituzioni – ha aggiunto il card. Clemente – che hanno messo a disposizione i loro spazi e i loro servizi. A tutti loro esprimo la mia gratitudine, riconoscendo in ognuno di essi la casa di Elisabetta, che ha accolto Maria e Gesù che lei le portava! C’è tanto bisogno di questo anche nel mondo in cui viviamo, quando non ci rendiamo conto degli altri, né prestiamo la dovuta attenzione alle persone che incontriamo». «Il mondo nuovo inizia con la novità di ogni incontro e la sincerità del saluto che ci scambiamo», ha concluso il patriarca di Lisbona.

www.diocesidicremona.it


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti