10 settembre 2024

Attenzione ma non preoccupazione. Per Dengue e West Nile nessun allarme. Vezzosi (Ats): "Siamo in linea con i casi degli anni passati, monitoriamo la situazione come sempre da maggio a novembre"

Le zanzare e i viaggi intercontinentali sono alla base dei casi di Dengue e West Nile, che però non fanno paura nella nostra Provincia. Certamente c'è un'attenzione particolare ma nella nostra provincia, come nel resto del Paese, la situazione è tranquilla.

Per capire meglio lo stato delle cose, parliamo col dottor Luigi Vezzosi, dirigente del servizio di Prevenzione Malattie Infettive: "Come ogni anno nel periodo da maggio a novembre poniamo particolare attenzione all'andamento della West Nile e della Dengue nel nostro territorio. Sono due infezioni che conosciamo da anni, soprattutto nei mesi in cui è maggiore la presenza di zanzare, che sono il principale vettore della malattia". I numeri, come già detto, sono in linea con gli anni passati e in questo momento non destano particolare preoccupazione. 

"Per la West Nile ormai registriamo prevalentemente casi autoctoni, ossia casi in cui l'infezione avviene direttamente sul territorio, mentre per la Dengue abbiamo solo casi di importazione da parte di persone che hanno effettuato viaggi nei paesi che maggiormente sono interessati dalla malattia, come Asia, Sud America e Africa. Solo negli anni passati si è registrata un'infezione autoctona a Castiglione d'Adda, in provincia di Lodi. Cremona e Mantova invece non hanno mai avuto nessun caso di infezione diretta". Oggi i casi confermati sono 7 e oltre a questi un altro paio sarebbero attribuiti ad un'infezione da West Nile. Resta però ancora da confermare.

Ma chi sono i soggetti interessati? "Nel caso di Dengue, sono tutti viaggiatori che al rientro dall'estero hanno manifestato febbre e si sono rivolti al medico che ha prescritto accertamenti. Gli esami poi hanno confermato la positività al virus - spiega Vezzosi - Per quanto rigurarda West Nile, abbiamo due donatori Avis, di età giovane, che non hanno mai presentato sintomi ma per i quali i controlli sul sangue donato hanno segnalato la positività. Il terzo caso è invece un over 65 che ha manifestato febbre. Ci sono poi altri due casi anche qui in via di esame perchè entrambi i soggetti erano sintomatici: in un caso la febbre mentre nel secondo una patologia neuroinvasiva. Ma, riperto, stiamo facendo tutte le analisi per verificare la natura del problema".

Per verificare la presenza della malattia, vengono fatti esami ematici che poi vengono inviati all'analisi a Pavia o al 'Sacco' a Milano.

"Da noi non è un problema mentre in Paesi come il Brasile quest'anno effettivamente c'è stato un aumento delle infezioni da Dengue. I viaggi intercontinentali poi fanno il resto, perchè il soggetto infettato poi torna in Italia e inizia sviluppare i primi sintomi". 

Come si trasmette quindi il virus? "Sempre attraverso la puntura di zanzara. Chi è positivo dovrebbe restare isolato proprio per evitare che la zanzara faccia da vettore da lui ad altri soggetti, perlomeno durante quella che è chiamata 'fase viremica', ossia quella in cui si riscontra la presenza del un virus nel sangue".

Per quanto riguarda la profilassi, nel caso di West Nile, virus che da anni circola nel nostro territorio, la prevenzione riguarda le pratiche di igiene pubblica, disinfestazione delle zanzare e prevenzione comportamentale (repellenti, attenzione ai ristagni di acqua, coprire le parti del corpo esposte) e la sorveglianza entomologica in collaborazione con i serivizi veterinari: "Si procede all'analisi di campioni di zanzare e laddove ci fossero dei casi di insetti infetti, sappiamo che in media i casi potrebbero verificarsi dopo una quindicina di giorni". Nel caso di Dengue invece esiste un vaccino ed è quindi opportuno valutare un consulto vaccinale prima di recarsi in Paesi a rischio, per evitare il contagio.

La cura? "Non esiste un farmaco specifico. Sicuramente in caso di febbre, se si dubita di essere stati contagiati, è opportuno rivolgersi al medico. Nel caso di Dengue, è sconsigliata l'assunzione di antinfiammatori che potrebbero portare complicazioni. Preferibile il paracetamolo. In ogni caso è sempre bene contattare il medico e valutare con lui la situazione"

 

Michela Garatti


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