20 giugno 2024

Biometano, le ragioni della bocciatura. "Progetto stravolto, mancanza di studio di impatto sanitario, necessità di una variante al Prg". Legambiente: "Con quel progetto la situazione peggiorerà"

Il progetto per la produzione di biometano è stato bocciato ed è stato archiviato. La settima meraviglia della città sbandierata dal sindaco Galimberti come esempio di "un progetto innovativo di economia circolare e di rigenerazione ambientale ed energetica del cremonese" non può proseguire il suo iter. Qualora A2A volesse riproporlo dovrebbe rifare completamente il progetto, ottenere una variante del Piano Regolatore, far predisporre uno studio sull'impatto sanitario e tanto altro. Certo, visto l'investimento effettuato, difficilmente A2A si fermerà davanti al no di questi giorni.  

Adesso però si conoscono anche le ragioni della bocciatura. Poco fa è stato pubblicato sul sistema informativo  S.i.l.v.i.a. di Regione Lombardia sia il verbale con il parere negativo della Conferenza dei Servizi, sia l'insieme dei documenti presentati da enti e associazioni che ne avevano diritto. Il parere negativo è dovuto sia alle integrazioni del progetto presentato da A2A (nuove vasche di stoccaggio, realizzazione di un refluodotto e altro) che snaturano il progetto originale che all'allargamento delle aree del progetto ma anche a ragioni più profonde: ad esempio non sarà possibile realizzarlo senza una variante al Piano Regolatore Generale di Cremona o senza aver compiuto uno studio di impatto sanitario dell'intervento (come richiesto da Ats).

Tra i documenti allegati figurano le tre lettere di sindaci del Plis del Po e del Morbasco (Castelverde, Spinadesco e Sesto) che esprimono preoccupazione per tale impianto, in contrasto con parere del PLIS di Cremona che invece non analizza i riflessi politici e territoriali ma si ferma ad aspetti meramente tecnici. Poi c'è il duro parere dell'architetto Masserdotti del Comune di Cremona che sembra sconfessare la politica energetica portata avanti dal Comune sulla base di dati tecnici in suo possesso. C'è poi il documento del Circolo Vedo Verde di Legambiente (dietro cui il Comune di Cremona si è sempre fatto scudo, dicendo anche pubblicamente che l'associazione era favorevole al biometano) che nelle ultime due righe conclusive afferma: "in conclusione di queste osservazioni, il Circolo Vedo Verde chiede il respingimento del progetto per gli indubbi peggioramenti della situazione ambientale". E ancora il parere durissimo dell'Amministrazione provinciale, quello del Comitato BiometaNO e quello dei due comuni maggiormente interessati, Gerre e Bonemerse, che hanno espresso dinieghi sanitari all'opera per la mancanza di verifica di impatto sanitario. 

Con la nuova amministrazione A2A tornerà alla carica?


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commenti


Stefano

20 giugno 2024 16:18

Perché si è giocato sul parere di Legambiente? Come stanno e stavano all'inizio veramente le cose?

PierPiero

21 giugno 2024 04:11

Il progetto originale era tremendamente lacunoso e aveva sollevato enormi perplessità, oserei dire da parte di tutti gli enti non asserviti ad A2A, ad iniziare dall'enorme, sottostimato traffico veicolare quotidiano per alimentare questo mostro. Prova ne sia che la principale variazione al progetto è stata la proposta di creare un refluodotto.
Cremona Sera ha ben seguito tutta la vicenda e su questo portale ci sono tutti gli articoli di questo scriteriato progetto. Oppure, sempre in Rete o sui social, si trova anche il comunicato redatto dal Comitato BiometaNO (fantastico il lavoro che hanno svolto, senza mai alzare i toni) che contesta punto per punto il progetto originario.
È tutto pubblico, basta cercare

PierPiero

20 giugno 2024 16:49

Magari partiranno con le energie rinnovabili, iniziando dal parco fotovoltaico