Fanno sentire la loro voce affranta e struggente, ma anche piena di affetto, dalla Svizzera, dove abitano. “Era più di uno zio per noi, era un amico intimo e un mentore”: così i familiari ricordano Carlo Capurso, il fotografo appassionato della natura, l'ecologista convinto a lungo portavoce del WWF cremonese, che ha perso la vita cadendo in un dirupo del monte Moren, a Borno. Il messaggio è comparso sul profilo Facebook dello stesso Capurso.
“Cari amici di Carlo, vorrei esprimere un ringraziamento, a nome di mia mamma Giulia Locher, che è la sorella di Carlo; a nome mio, Kathy, che sono la nipote di Carlo; dei miei due fratelli, Yvo e Denis, che sono i nipoti di Carlo, e anche dei nostri figli e figlie che conoscevano Carlo. Siamo la sua unica famiglia e viviamo tutti in Svizzera”, scrive Kathy Locher Kechida. Continuando: “Siamo tutti sotto shock dopo questa tragica perdita e ringraziamo tutte le persone che pensano a lui e condividono il nostro dolore”. Per i suoi congiunti Capurso “era un uomo eccezionale, talentuoso e generoso. La sua passione per la fotografia era contagiosa e ha saputo catturare momenti preziosi delle nostre vite con una sensibilità unica. Siamo grati di aver avuto la fortuna di conoscerlo e condividere tanti ricordi con lui. Ci ha sempre incoraggiato a seguire le nostre passioni e a credere in noi stessi. La sua presenza calorosa e il suo sorriso contagioso ci mancheranno enormemente”.
La sorella, i nipoti e i pronipoti di Capurso ci tengono a "ringraziare tutte le persone che hanno espresso il loro sostegno e il loro affetto verso Carlo e la nostra famiglia. I vostri messaggi di conforto ci danno un po' di sollievo in questi momenti difficili”. Quel signore d'altri tempi “rimarrà per sempre nei nostri cuori e il suo lascito artistico continuerà a ispirare le generazioni future. Siamo orgogliosi dell'uomo che era e di tutto ciò che ha realizzato. Riposa in pace, caro Carlo. Ci mancherai tantissimo”.
Lo ricorda, sul web magazine dell'associazione, anche Roberto Bonin, vice presidente di GSA-Giornalisti e comunicatori specializzati, di cui Capurso era consigliere, una delle sue colonne sin dalla fondazione della redazione. 'Ciao Carlo !', è il titolo dell'articolo. "La montagna, quella che lui aveva nel cuore, ce lo ha portato via. Da sempre impegnato nella difesa e nella salvaguardia dell'ambiente, Carlo amava passeggiare, spesso in assoluta solitudine, per i sentieri montani o campagnoli alla ricerca di paesaggi e scorci da immortalare con la sua inseparabile macchina fotografica. Anche se lontano dai grandi riflettori e dai salotti cittadini, era molto conosciuto soprattutto nella sua Cremona”. Perché Capurso era così: “Un uomo semplice e umile, sempre pronto a dispensare un sorriso o una gentilezza a chiunque si trovava di fronte. Uno di quegli uomini che Totò, di cui amava ricordare in continuazione aforismi e citazioni, definiva 'Signori di nascita'”. Conclude il suo amico e collega: “Ci mancherai, Carlo, e non sai quanto. Ci mancheranno le tue fotografie, i tuoi articoli giornalistici, ma soprattutto ci mancherai tu”.
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