6 gennaio 2024

Carlo Cottarelli:" L’Italia può crescere, ma deve produrre di più. E poi riformare il fisco”.

Gli scenari della economia. Rompe il silenzio l’economista Carlo Cottarelli , 69 anni, cremonese doc, già direttore del Fondo Monetario Internazionale (2008-2013), Commissario Straordinario di Governo per la Revisione della Spesa Pubblica (nei governi Letta e Renzi); oggi direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici italiani. L’ex senatore del Pd ha una sua ricetta:”L’Italia può crescere, ma deve produrre di più. E poi riformare il fisco”.

L’ex Commissario alla Spending Review parla delle prospettive economiche italiane ed Europee del 2024. E spiega che il basso costo del denaro in arrivo, non migliorerà più di tanto le aspettative sul Pil che “ salirà meno del previsto”. Al taccuino di Alessandro D’Amato (CN) spiega quale sarà la politica delle Banche Centrali in questo anno. A precisa domanda sui tassi alti non ha esitazioni:”Si, l’epoca dei tassi alti sta andando ad esaurimento. Anzi, secondo me dovrebbe - e lo dico in senso normativo, non come previsione - finire al più presto. Nell’area euro siamo ancora al di sopra del 2%, soprattutto per la componente core, ovvero al netto dei prezzi di energia e alimentari. Ma questo è dovuto al fatto che nei mesi passati l’inflazione era abbastanza alta. Negli ultimi 3 mesi i prezzi sono fermi”.

LA CRESCITA DELL’ITALIA. CI SARÀ?
Cottarelli fa una sua previsione e dice:” Secondo me crescerà di meno di quanto ha previsto il governo. L’esecutivo parla di un 1,2% per il 2024. Questo comporta una crescita trimestrale dello 0,3-0,4% a trimestre. Ma noi siamo cresciuti in media negli ultimi 5 trimestri dello 0,1%. Ci dovrebbe essere una accelerazione per conseguire il risultato. Ma io non vedo le condizioni per l’accelerazione”.

IL GIUDIZIO SUL PATTO DI STABILITÀ
L’economista lombardo dice che il Patto di stabilità è stato un compromesso ragionevole. La proposta iniziale della Commissione Europea, che non poneva troppi vincoli numerici, in teoria è l’approccio migliore. E i vincoli per l’Italia sono troppo stringenti? L’illustre economista risponde:”A me non sembra che i vincoli siano troppo stringenti. Si tratta di ridurre in media, in un arco di 7 anni, il rapporto tra debito pubblico e Pil dell’1% all’anno in assenza di shock economici. E per un Paese che ha il debito pubblico pari al 140% del Pil, dire che tra 10 anni deve essere sceso al 130% non mi sembra così irragionevole”.

L’ITALIA DEVE PRODURRE DI PIÙ
Su questo il professor Cottarelli non ha dubbi e afferma con convinzione:”All’italia per stare al passo della crescita, manca la capacità di produrre, non la domanda. C’è poi il problema della bassa crescita che dipende da diversi motivi tra cui l’invecchiamento della popolazione. E purtroppo in un Paese che invecchia, la produttività cresce meno rapidamente. Questa è la più grossa sfida che il Paese deve affrontare. Abbiamo bisogno di politiche per natività e fertilità e anche per una immigrazione regolare. Oggi ogni due persone che vanno in pensione ne entra una soltanto nel mondo del lavoro. Così la situazione è sempre più insostenibile. Bisogna agire presto”.

Enrico Pirondini


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