“Sulla Tamoil di Cremona, la risposta che Regione Lombardia ha fornito alla nostra interrogazione (ITR 21274 ndr) dopo ben 9 mesi di gestazione, lascia più di una perplessità, che mi auguro la Giunta vorrà chiarire”. Non usa mezzi termini Marco Degli Angeli, consigliere pentastellato di Regione Lombardia, che lo scorso 23 settembre 2021 aveva interrogato l’assessore al Welfare Letizia Moratti chiedendo se Regione non ritenesse opportuno farsi promotrice verso gli Enti e l’Ats Valpadana affinché lo studio epidemiologico condotto sulla Tamoil venisse riaperto e concluso in maniera più analitica, viste le criticità emerse.
Criticità che arrivano dalla testimonianza del professor Paolo Ricci, ex responsabile dello studio epidemiologico cremonese e già direttore dell’Osservatorio Epidemiologico ATS , che il 15/9/2021 era stato relatore della conferenza stampa indetta da Degli Angeli sul caso Tamoil, proprio in Regione Lombardia. “Lo studio portato avanti dall’Università di Milano - chiarisce Degli Angeli sulla base di quanto aveva illustrato Ricci -, presenta alcuni errori di tipo ermeneutico: non inerenti al modus operandi dell’Istituto, che ha seguito il progetto in mondo rigoroso, ma inerenti ai dati di base insufficienti che l’ex Asl di Cremona aveva fornito”. Lo studio, secondo la logica dell’ex Asl, avrebbe provato a dimostrare che se nessun lavoratore fosse risultato ammalato a causa dell’inquinamento, a maggior ragione i cittadini più lontani dall’impianto non avrebbero potuto esserlo.
“In tal senso - chiarisce Degli Angeli - è stata condotta un’operazione tra le più scorrette sotto il profilo strettamente scientifico. Infatti, i risultati ottenuti su una popolazione di lavoratori sani, non sono mai estensibili a una popolazione generale, diversa per esposizione, genere e composizione di fragilità. Questo è l’ABC di qualsiasi indagine sanitaria o ambientale”.
Aggiunge Degli Angeli: “A fronte dell’ampia presenza di surnatante, rilevata quotidianamente dalla Canottieri Bissolati, ritengo che aggiornare questo studio sarebbe quanto meno doveroso. Peccato che da Regione abbiano letteralmente risposto pan per focaccia”.
ATS, immemore che l’obiettivo era quello di studiare la popolazione residente a Cremona e nei comuni limitrofi, avrebbe invece condotto un confronto tra il solo comune di Cremona e la sua intera provincia, senza per altro escludere dal confronto i comuni interessati dall’inquinamento in studio. Di norma, quando lo si fa lo si dice ben chiaro in sede scientifica. “In parole semplici è stato effettuato un confronto degli esposti con una parte di loro stessi, giungendo ad un risultato finale annacquato”.
Contiua Degli Angeli: “Dulcis in fundo, dalla risposta trasmessa dall’assessore, sembrerebbe che Ats confonda il benzopirene, prodotto di combustione delle sostanze organiche con il benzene, la sostanza che invece rappresenta l’effettiva causa delle leucemie di natura ambientale e che notoriamente è emessa dall'attività di raffinazione del petrolio. Confidiamo tuttavia che la modellizzazione acquisita da Ats sia quella giusta.”.
Conclude Degli Angeli: “Per l’ennesima volta assistiamo a grossolane inadeguatezze da parte di Regione Lombardia e dei suoi Enti. La Giunta e la sua amministrazione si dimostrano incapaci di dare risposte chiare e competenti alla cittadinanza, soprattutto ad un’area inquinata da oltre 15 anni e che è ancora in attesa di una bonifica. Mi auguro che la Giunta sappia ravvedersi, almeno in previsione delle prossime elezioni, e dare un maggiore livello di tutela ai cittadini che rappresenta”.
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