13 gennaio 2025

Castelleone ricorda Marco Fonghessi: intitolato a lui il campo sportivo del Dosso. Il ricordo del Presidente della Provincia di Cremona, Roberto Mariani

 Una serata di grande emozione e partecipazione si è tenuta a Castelleone sabato 11 gennaio per commemorare Marco Fonghessi, figura indimenticabile per la comunità locale e cremonese. Il campo sportivo del Dosso è stato ufficialmente intitolato a suo nome, un gesto che sancisce la volontà di custodire e tramandare la memoria di una vicenda che, a distanza di anni, continua a suscitare profonda commozione.

La cerimonia, organizzata dall’associazione culturale "Il Borgo sport & events" in collaborazione con l’Amministrazione comunale, si è svolta presso il palasport cittadino. Tra gli interventi delle autorità, quello del Presidente della Provincia di Cremona, Roberto Mariani, che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa e ha condiviso ricordi personali legati a Marco e a quegli anni, rendendo il suo contributo uno dei momenti più toccanti della serata. “Un’iniziativa bellissima, un’idea straordinaria, che dimostra quanto Marco e la sua storia siano ancora vivi nel cuore della comunità di Castelleone e in tutta la provincia”, ha esordito Mariani, rivolgendosi con gratitudine all’associazione Il Borgo e all’amministrazione comunale per l’organizzazione. Il Presidente ha poi rievocato un momento cruciale della sua giovinezza, legato alla tragica giornata del 30 settembre 1984: “Anch’io ero a San Siro quel giorno per vedere la partita. Avevo 19 anni e facevo parte del ‘tifo organizzato’ della Cremonese. Prima dei mondiali Italia ’90 non c’era il terzo anello, eravamo in uno spicchio della tribuna. Quello che è accaduto fuori dallo stadio ci è stato comunicato attraverso la radio, mentre tornavamo a Cremona sui pullman. Non c’erano i telefoni cellulari, e il viaggio di ritorno fu segnato da un silenzio surreale. Ricordo ancora perfettamente quel tragitto Milano-Cremona, carico di incredulità e dolore”. Mariani ha descritto anche la successiva partita della Cremonese contro l’Avellino, disputata in casa: “Quel match terminato 0-0 fu segnato da un silenzio impressionante sugli spalti. Gli striscioni esposti e l’atmosfera di raccoglimento furono un tributo che ancora oggi mi porto nel cuore. Sono momenti che hanno segnato non solo la storia della squadra, ma anche la mia vita di tifoso e di uomo”. Con orgoglio, il Presidente ha aggiunto: “Vado ancora ovviamente a vedere la Cremonese, sono ancora abbonato alla Cremonese, non smetterò mai di andarla a vedere perché è la mia squadra. Però credo che, al di là dei momenti di felicità per le varie promozioni, quelli siano stati i momenti che mi sono rimasti più impressi”.

Il Presidente ha poi rivolto un messaggio ai giovani presenti nel palazzetto, lodando il lavoro svolto per trasmettere i valori sani dello sport: “Lo sport deve unire le persone, non creare fratture e fazioni. Ci sono tanti ‘apprendisti stregoni’ in giro, ma iniziative come questa dimostrano che è possibile lavorare seriamente per educare i ragazzi e anche chi segue le partite. Il ricordo di Marco deve essere un simbolo di unità, rispetto e passione”. La cerimonia si è conclusa con la scopertura della targa dedicata a Marco Fonghessi, un momento che ha unito la comunità in un commosso abbraccio collettivo. Il campo del Dosso diventerà così non solo un luogo di sport, ma anche un simbolo di memoria e condivisione, nel segno di Marco, come “richiamo d’amore contro la violenza”.


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