Celebrato in Cattedrale il 60° anniversario dell'ordinazione di mons. Dante Lafranconi, alla presenza dei vescovi della Lombardia e nell'abbraccio di tutta la Chiesa cremonese
Sessant’anni di servizio, fatti di carità e solidarietà, di «attenzione» alla Chiesa, al Vangelo e alla famiglia. Sessant’anni da sacerdote per il vescovo emerito Dante Lafranconi, celebrati venerdì 28 giugno, anniversario della sua ordinazione presbiterale nell’abbraccio della sua Cremona.
Presieduta dallo stesso vescovo emerito, la Messa in Cattedrale è stata concelebrata da numerosi vescovi, tra cui il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, il vescovo di Como, cardinal Oscar Cantoni, e i vescovi Daniele Gianotti (Crema), Maurizio Malvestiti (Lodi), Mario Busca (Mantova), Maurizio Gervasoni (Vigevano), Giuseppe Vegezzi e Luca Raimondi (ausiliari di Milano), alla presenza anche dei vescovi cremonesi Enrico Trevisi (Trieste) ed Eliseo Ariotti (già nunzio apostolico in Paraguay).
«Siamo davvero nell’esultanza fraterna, semplice, perché a me capita che ogni volta che ti vedo sono felice – ha detto il vescovo Napolioni nel suo saluto al vescovo emerito Lafranconi, che ha accolto con un sorriso grato le sue parole – e oggi più che mai, vedendoti in cattedra, nella nostra Cattedrale, con questa assemblea, segno di tutta la Diocesi e di tanta vita sacerdotale che hai speso a servizio delle Chiese di Como, di Savona, di Cremona e tante altre». «Penso, in 60 anni di sacerdozio, a quanta di questa gioia hai seminato – ha aggiunto il vescovo di Cremona –, regalando il Vangelo agli studenti, ai seminaristi, ai sacerdoti, alle famiglie e ai poveri, condividendolo con loro e con noi, indicandoci la strada del Signore, cosa che fai ancora tutti i giorni, da vero prete, e te ne siamo infinitamente grati». Ha quindi concluso: «Grazie don Dante, e il Signore ti doni di essere ancora a lungo questa luce per noi e per tutti».
Tra l’assemblea, popolata, tra gli altri, da parenti, amici e numerosi sacerdoti diocesani, anche le autorità del territorio, tra cui il nuovo sindaco di Cremona, Andrea Virgilio.
«Una volta, parlando con un diacono che sarebbe stato ordinato prete di lì a pochi giorni, lui mi disse: “Ma lei, che è prete da tanti anni, cosa mi può dire per iniziare il mio ministero, per vivere il mio ministero?” – ha raccontato il vescovo emerito nell’omelia –. Mi è venuto di dire questo: “Guarda, il prete è un discepolo di Gesù, come tutti i battezzati, cioè uno che ha trovato nel Signore, nella sua Parola e nei suoi esempi, la strada giusta per vivere la sua vita. È un discepolo a cui Gesù ha affidato l’incarico di prendersi cura di tutti i suoi fratelli, degli altri discepoli”». Un uomo che vive a stretto contatto con la comunità, che condivide le fatiche della comunità, ma che, allo stesso tempo, «sente in sé questa fiducia grande che il Signore gli ha accordato».
Un mandato «straordinariamente segnato dalla grazia del Signore» e contraddistinto da questo essere discepolo, quindi seguace e perseverante. «La prima grazia che domando è quella di essere un discepolo fedele – ha aggiunto – che non significa essere perfetti, perché nessuno lo è, ma è necessario continuare a riporre la fiducia in Lui, che ha sempre fiducia in noi».
Una vita da testimone della grazia di Dio, vista operare nel cuore di tanti fratelli. «Quante volte, quando mi sembrava di non sapere che cosa dire, che cosa consigliare, che cosa proporre di fronte a situazioni disperate – ha raccontato mons. Lafranconi – il fatto di accomunarmi con chi soffre, nella preghiera, mi faceva toccare con mano come Dio sa arrivare al cuore, anche di chi apparentemente sembrerebbe distratto e lontano».
«Non posso far altro che rendere grazie al Signore per questi 60 anni – ha concluso – non solo perché mi ha dato la possibilità di conoscere e approfondire la Sua Parola, non solo perché mi ha dato la grazia di credere in Lui, ma anche perché mi ha dato la grazia di toccare con mano il Suo corpo dentro questa storia, che è la Chiesa».
Al termine della celebrazione, la comunità cremonese ha idealmente consegnato un regalo al vescovo Lafranconi, una somma di denaro che il vescovo emerito ha scelto di devolvere in favore dei cristiani in Terra Santa.
Un ulteriore gesto di servizio umile e generoso accolto dall’abbraccio dei fratelli vescovi della Lombardia, dell’assemblea e di tutta la comunità della Chiesa cremonese, grata per il ministero del suo vescovo emerito. (www.diocesidicremona.it)
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