Centri diurni e comunità alloggio: così rivivono gli spazi dell'ex Soldi
La bellezza di locali ristrutturati come parte integrante della cura di persone anziane e fragili. Con questo presupposto fondamentale, gli spazi dell'ala settentrionale - oltre la metà dell'intera palazzina storica – di Cremona Solidale sono tornati a risplendere grazie ad un'operazione di restauro conservativo che ha visto la piena collaborazione di Fondazione Città di Cremona, proprietaria dell'immobile, Azienda Speciale Cremona Solidale e Comune di Cremona.
Alla presenza delle autorità civili e militari e dopo la benedizione da parte di don Gianpaolo Maccagni, il taglio del nastro che ha svelato al piano terra le stanze del Centro Diurno Integrato “Soldi” per 40 ospiti e quelle del Centro Diurno Ozanam, 20 posti, per pazienti affetti da Alzheimer con ampi spazi per l'attività fisica, la socializzazione e le attività di animazione. Il primo piano ospita invece ampie stanze luminose, a uno e a due letti, con bagno, destinate ad anziani parzialmente autosufficienti, per un totale di 25 posti: la nuova “Casa Luciano e Aida Somenzi” (ex Duemiglia) intitolata ai due benefattori; e la nuova unità d'offerta denominataC.A.S.A. (Comunità Alloggio Sociale Anziani) intitolata ai coniugi Bonetti e Lodola già ospiti in Rsa, che hanno lasciato una significativa eredità a Cremona Solidale.
La cerimonia ha visto gli interventi della dott.ssa Simona Gentile, direttore generale facente funzione di Cremona Solidale; dell'avv. Uliana Garoli, presidente di Fondazione Città di Cremona; del dott. Emilio Arcaini, Presidente di Cremona Solidale; della dott.ssa Rosita Viola, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Cremona; dell'avv. Lamberto Ghilardi, segretario generale di Fondazione Città di Cremona e responsabile del procedimento; del sindaco prof. Gianluca Galimberti; dell'arch. Massimiliano Beltrami, progettista. Gli architetti Darvo e Serrani hanno fornito la collaborazione per la parte di progettazione che ha riguardato la realizzazione degli arredi interni.
Cinque milioni di euro l'importo dei lavori, iniziati nel 2021, commissionati da Fondazione Città di Cremona ed eseguiti dall'impresa edile Beltrami. I tempi di esecuzione hanno dovuto fare i conti con lo strascico della pandemia, il caro materiali e le difficoltà di approvvigionamento, ma anche con le caratteristiche peculiari del fabbricato, risalente nel nucleo più antico all'Ottocento, con aggiunte negli anni Trenta e poi Sessanta del secolo scorso che hanno richiesto particolare cura nella scelta di materiali che rispettassero quelli originari.
Circa metà della spesa è stata coperta dai proventi dell'eredità del gioielliere Luciano Somenzi, più volte ricordato negli interventi di Uliana Garoli e di Emilio Arcaini, il quale ha letto parte del testamento del benefattore, attivo nel negozio di Galleria di Corso a Cremona e a Porto Cervo, descrivendolo come “colto, raffinato, molto generoso, senza figli e senza eredi”. “L'intervento - ha aggiunto Arcaini - costituisce una tappa del nostro cammino rivolto allo sviluppo del servizio a favore della città di Cremona, del suo territorio e soprattutto delle persone fragili per anzianità e malattia. Ha anche svelato le grandi potenzialità di spazi della palazzina storica Soldi che, in futuro, merita di essere adeguatamente ristrutturata: tutto è pronto per nuove iniziative e nuove opportunità”.
“Essere città della longevità – ha detto il sindaco Gianluca Galimberti - significa avere nel cuore i propri anziani. In questo intervento ci sono due concetti chiave: attenzione alle fragilità e all'essere casa: serve oggi una pluralità di luoghi, non solo RSA ma spazi di semiautonomia. Passare il proprio tempo in maniera felice è una medicina e Cremona sta sviluppando una filiera di servizi”.
“Luciano Somenzi ha voluto destinare tutto quanto aveva all'ammodernamento di questi luoghi, la sua volontà è stata di sprone anche per noi”, ha aggiunto Uliana Garoli. “Cura degli edifici e cura delle persone sono in sintonia, non si può vivere bene in ambienti trascurati, l'attenzione alla qualità della vita delle persone anziane è ciò che fa la differenza all'interno di una comunità. E' stato un cantiere che ha impegnato tutti noi, che si conclude nell'ultimo anno del nostro mandato, che è anche quello dei 20 anni dalla nascita di Cremona Solidale e di Fondazione. Oggi siamo qui per dire che abbiamo raggiunto la sfida e abbiamo due enti in salute. Questo luogo è sempre più al centro della città per la qualità dei servizi, l'amore e la dedizione di chi vi lavora”.
Dell'importanza del lavoro di squadra ha parlato il responsabile unico del procedimento, Lamberto Ghilardi che aveva seguito anche le fasi iniziali del reperimento della liquidità, con la messa all'asta dei beni dell'eredità Somenzi, fino alla definizione progettuale: “Il fatto che progettazione ed esecuzione dei lavori fossero in campo alla stessa impresa ha fatto sì che molti dei problemi che possono insorgere nei cantieri venissero risolti, soprattutto essendoci trovati ad operare in un periodo difficile per la pandemia. Ma siamo arrivati a un risultato confortante per la qualità e per il rispetto del budget”.
L'architetto Massimiliano Beltrami ha illustrato le peculiarità dell'intervento, sottoposto ai controlli della Soprintendenza, costituito in gran parte nel rinforzo della parte strutturale e nell'adeguamento alla normativa antisismica. Gli impianti sono pertanto stati realizzati senza tracce nei muri, i pavimenti “storici” al piano superiore non sono stati tolti, ma semplicemente rivestiti in materiale idoneo: “La strada – ha aggiunto Beltrami – è sempre stata piuttosto stretta ma con l'aiuto della Fondazione siamo arrivati a confezionare un progetto che tenesse conto anche delle esigenze di carattere economico finanziario”.
Particolare rilevanza, in questo contesto, hanno avuto il recupero della cappella al piano terra, e soprattutto il restauro conservativo della sala affrescata, ora adibita a spazio comune.
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commenti
Marco
5 maggio 2024 05:22
Non dimentichiamo che anche le nuove palazzine RSA realizzate o arredate con i lasciti di altri grandi benefattori , le famiglie Mainardi e Azzolini, e la palazzina Somenzi realizzata sempre in parte con il contributo dello scomparso Sig.Somenzi .
È stata un'emozione rientrare nei locali dove si è lavorato e trovarli nuovi,moderni, belli,spaziosi,luminosi e accoglienti , prospicienti ad un polmone boschivo invidiabile .
La "preistoria" dei luoghi deputati all' assistenza dei fragili si può dire definitivamente chiusa, e i progetti futuri se supportati come sempre da benefattori grandi e piccoli non potrà che essere positivo.
Grazie a chi si è impegnato ,ha speso tempo ed energie con entusiasmo per la sua realizzazione.
"El so'ch" come veniva chiamato è un bene della città di Cremona, è una città nella città e deve continuare a restare nel suo cuore .