Chiude la Dialma Brown di Cicognolo, azienda specializzata in arredamento d'interni. Avviata la procedura di licenziamento per tutti i dipendenti
Diffusa pochi minuti fa, la notizia già crea sgomento e preoccupazione nel mondo dell'arredamento e del design d'interni: Dialma Brown ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per tutti i 21 dipendenti.
"La procedura di licenziamento collettivo si rende inevitabile a causa della cessazione dell'attività, dovuta alla situazione di crisi economico-finanziaria in cui versa la società" così nella comunicazione ai sindacati, ad Apindustria e al Settore Lavoro e Formazione della Provincia, la società ha comunicato il licenziamento collettivo dei lavoratori. "I tempi di attuazione del programma di riduzione del personale sono immediati, al termine della consultazione sindacale, essendo prevista la cessazione dell'attività." La lettera è firmata dall'Amministratore Unico Michele Marchi.
L'azienda, sorta nel 2007 da un'intuizione di Gianluigi Marchi, era nata come una realtà giovane e dinamica dal forte appeal e con numerosi punti vendita in Italia e all’estero. Il marchio, molto quotato nel campo degli artisti dello spettacolo, si identificava con "l’eccezionale varietà compositiva coerente in ogni componente è prodotta sia all’estero sia all’interno del nostro stabilimento, espressione di quel Made in Italy che ci ha resi famosi in tutto il mondo. Nel 2023 l’azienda si trasforma e nascono due distinte collezioni: Officine Brown e Dialma Lifestyle. La prima una proposta contemporanea che unisce l’etica al design; elementi d’arredo per la casa moderna dall’appeal innovativo e minimale. La seconda, una collezione eclettica, di tendenza e dalla forte personalità."
La notizia della chiusura di Dialma Brown accende il campanello d'allarme sulla dura crisi del comparto delle piccole industrie e mostra quanto anche aziende con uno storico ed una posizione commerciale solida possano in poco tempo sgretolarsi fagocitate dal continuo mutare del mercato, dalla politica che non protegge forse a dovere il Made in Italy e dal grave andamento dell'economia italiana ed europea.
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