8 marzo 2023

Clamoroso furto di violini a Pistoia, probabilmente su commissione: rubati 20 strumenti di Guido Maraviglia. Allertati anche i liutai cremonesi

Sono stati trafugati a Pistoia 20 violini del liutaio Guido Maraviglia. Gli strumenti sono stati asportati dalla casa del liutaio scomparso nel 2001 ed ora abitata dalla figlia ultranovantenne. I ladri si sono introdotti col favore dell'oscurità entrando da una finestra del piano superiore mentre la figlia del liutaio riposava al piano terra. "Non sono riusciti a prendere il violoncello perchè troppo grande, evidentemente - commenta disarmata la nipote Caterina raggiunta da CremonaSera - è stato come veder morire il nonno una seconda volta." Si hanno notizie di violini, viole e violoncelli di Maraviglia nell'Orchestra Santa Cecilia di Roma, al Maggio Musicale Fiorentino, nei conservatori di Milano, di Bari. Una delle caratteristiche di Guido Maraviglia era quella di dare alle sue "creature" nomi propri, che annotava in un quaderno conservato in bottega e fortunatamente sopravvissuto al furto. Grazie al quaderno si potrà rendere più dura la vita dei ladri che, quasi certamente hanno commesso il furto su commissione, e risalire agli strumenti non appena re-immessi sul mercato.                                                                                                                                                                                  

Abbiamo chiesto al professor Fabio Perrone, perito e CTU presso il Tribunale di Cremona, una valutazione su un furto che a tutti gli effetti sembra su commissione.

Furto nella notte a Pistoia: una di ventina di strumenti ad arco realizzati nel tempo dal liutaio Guido Maraviglia (1908-2001) sono stati rubati dalla casa dove visse e lavorò il maestro pistoiese. Gli strumenti sottratti, rimasti in eredità alla famiglia, sono databili tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta. Unico strumento non sottratto, forse a causa dell’ingombro eccessivo, un violoncello. 

Guido Maraviglia, scomparso all’età di 92 anni, costruì il suo primo violino a 16 anni nella bottega paterna di Pontelungo e, dopo 75 anni di attività ha realizzato oltre 900 strumenti molti dei quali ancora oggi utilizzati nelle principali orchestre italiane ed europee. Il Laboratorio di Guido Maraviglia era stato ricavato nella soffitta della sua abitazione dove ci si poteva avventurare tra forme, disegni, strumenti in costruzione e legni rari con i quali realizzava cordiere, piroli e vari accessori tutti rigorosamente realizzati a mano da sé. Guido era il maggiore dei fratelli Maraviglia e fu inviato dal padre alla “scuola di mandolino” per imparare l’arte della costruzione. Nel 1924 gli fu assegnato dal prof. Pierantonio Micheli, primo violino al Regio Teatro Manzoni di Pistoia, un violino da riparare. Questa la sfida: costruirne uno nuovo. Gli inizi, come spesso capita ai più, non sono dei più incoraggianti ma si sa che la perseveranza e i buoni consigli fanno, nel tempo, la differenza. Anni di apprendistato presso i liutai fiorentini Igino Sderci e Lapo Casini, e presso l’ascolano Casare Castelli, gli permisero di realizzare soprattutto violini, viole e violoncelli.    

L’azione criminale che ha fatto perdere le tracce dei venti strumenti ad arco realizzati da Maraviglia riporta d’attualità non solo il fenomeno che da qualche anno si sta acuendo attorno agli strumenti ad arco, sempre più attenzionati dalla criminalità per i facili guadagni ritraibili, per gli agevoli spostamenti alle frontiere e per la relativa facilità di vendita dei beni di liuteria italiana all’estero ma anche gli stringenti vincoli del rispetto della normativa italiana antiriciclaggio che prevede per i commercianti d’arte in generale, e di strumenti musicali in particolare, l’obbligo di svolgere una adeguata verifica sui propri clienti, che siano venditori o acquirenti, e di segnalare eventuali operazioni sospette (D.Lgs. 231/2007) alle competenti autorità.

In questa situazione particolare, trattandosi di numerosi strumenti realizzati su forme personali, con cartigli ben identificabili, montature originali realizzate a mano e strumenti quasi nuovi e senza segni di usura essendo stati lungamente conservati come beni da collezione e quasi mai utilizzati, risulta indispensabile la collaborazione dei liutai professionisti e musicisti al fine di poter recuperare quanto prima la refurtiva che, prima ancora dell’ingente valore economico, rivesta particolare valore affettivo per la famiglia Maraviglia.

                                                                                                                                               Fabio Perrone


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