Comitato BiometaNO: "Grazie a chi ha sostenuto la nostra battaglia. Il Comune di Cremona assolva al ruolo di tutela sanitaria della cittadinanza anziché a quello di azionista minoritario di A2A"
Il "no" al progetto dell'impianto di biometano nel Parco del Po e del Morbasco è una vittoria dei cittadini e della schiena diritta dei partecipanti alla Conferenza dei Servizi. Ecco il comunicato ufficiale del Comitato BiometaNO.
Nella mattinata di martedì 18 giugno si è svolta la seconda conferenza dei servizi in modalità da remoto. Il Comitato BiometaNO, rappresentato per l’occasione da Francesca Pontiggia, ha partecipato in veste di uditore e, non avendo diritto di intervento, ha depositato le proprie osservazioni scritte nei giorni precedenti. In un documento di 22 pagine si evidenzia che le integrazioni depositate da A2A dopo la prima conferenza dei servizi apportano modifiche tali da configurare un nuovo progetto. Il Comitato è soddisfatto che sia stata confermata dall’Ente decisore la propria richiesta di prima istanza, ovvero l’annullamento del procedimento per mancanza dei requisiti affinché il provvedimento autorizzatorio unico potesse essere legittimamente rilasciato nel pieno rispetto dei diritti di tutti i portatori di interesse, anche nuovi, messi in gioco dalla grande estensione del nuovo progetto sul territorio.
Confermate dagli Enti anche molte delle altre motivazioni tecniche per cui il Comitato chiedeva la bocciatura del progetto che, oltre a compromettere qualità dell’aria in città si configura come impianto industriale a tutti gli effetti e non come impianto agricolo. Nessuna osservazione è purtroppo stata rilevata sulle gravi omissioni nel progetto in quanto i proponenti non ne indicano le espansioni industriali previste dal piano Cremona 2030, come per esempio l’impianto algale, più volte citato anche in contesti ufficiali, cercando di trasformare progressivamente il parco del Po e del Morbasco in un enorme polo industriale. Il Comitato continuerà ad opporsi con fermezza all’aggiramento dei vincoli urbanistici esistenti in forza di norme che non dovrebbero trovare applicazione in contesti in cui tali trasformazioni contrastano così radicalmente con il PGT e con le norme in materia di consumo di suolo, tanto più in un contesto idrogeologicamente fragile.
Un ringraziamento va a tutti coloro che hanno sostenuto la nostra battaglia, ai Sindaci di Gerre de Caprioli e Bonemerse e ai comuni del PLIS che hanno espresso le loro perplessità nei confronti di questo impianto, ritenendo l'eventuale autorizzazione un pericoloso precedente per tutto il parco. Spiace rilevare l'atteggiamento del settore Ambiente Comune di Cremona che pone questioni di lana caprina sulla recinzione dell'impianto, si trincea dietro un dito sul parere del PLIS (favorevole nonostante la contrariata della maggioranza dei comuni facenti parte dello stesso). Favorevole anche la commissione paesaggio del Comune di Cremona, che evidentemente ha esaurito lo zelo con i privati cittadini. Pare non sollevare nessuna questione sull'assenza del calcolo dell'impatto cumulativo degli impianti già presenti sull'area o sull'assenza dello studio epidemiologico richiesto da ATS. Solo l'ufficio urbanistica in un sussulto di dignità istituzionale solleva serie criticità urbanistiche.
Il Comitato auspica che la prossima amministrazione di Cremona assolva con maggior enfasi al ruolo di tutela sanitaria della cittadinanza anziché al ruolo di azionista di A2A talmente minoritario da dover accettare supinamente lo sfruttamento del proprio territorio ai danni della collettività".
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commenti
Marzio
18 giugno 2024 12:59
Vox Populi Vox Dei.
PierPiero
18 giugno 2024 15:32
Non ero a Cremona ai tempi di Fort Apache e quindi non posso fare parallelismi però credo, come si dice in questi casi, sia cambiato il vento.
Di fronte all'arroganza del potere economico, a scapito degli interessi e della salute dei cittadini.
Appurata la mancanza di sensibilità e vicinanza alla popolazione dell'amministrazione comunale di Cremona (volendo evitarmi una querela, ipotizzando altri scenari).
V'è da ringraziare il Comitato BiometaNO e i Sindaci di piccoli borghi, che sono stati fermi e con la schiena diritta sulle posizioni logiche di tutela delle proprie comunità (e anche di quelle un po' silenziose, indolenti e menefreghiste), assieme a tutti i tecnici e i legali. I volontari e sicuramente dimenticherò qualche figura importante ma accomuno tutti nel ringraziamento per l'eccellente risultato raggiunto.
Si è combattuto contro l'arroganza, contro la logica del profitto, contro l'ottusità, contro il menefreghismo, contro la commistione fra il potere politico e quello industriale.
Poche illuminate persone si sono esposte, supportate solo dalla loro etica e da un manipolo di cittadini.
Non so se questo sia stato Forte Apache 2.0. Sicuramente per A2A e per l'amministrazione Galimberti / Virgilio è stata una Caporetto. Che non avrà un successivo 24 maggio perché è dimostrato che organizzare il dissenso motivato significa democrazia. Significa ridare il potere al Popolo.
Ornella Righelli
20 giugno 2024 13:25
Finalmente la Cittadinanza ha dato scacco matto al potere