Comuni al voto: in 87 alle urne per le amministrative. Una panoramica tra numeri e curiosità, con lo spettro del quorum per i comuni con una sola lista: sotto il 40% scatta il commissariamento
Ancora poche ore e sarà il momento delle urne: oltre alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, per 87 Comuni cremonesi il prossimo 8 e 9 giugno sarà anche il giorno della scelta dei prossimi amministratori, col rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale.
Abbiamo analizzato i dati riferiti a questa tornata elettorale per scoprire qual è la situazione sul territorio.
Come detto, sono 87 i Comuni interessati al voto, tra i quali anche Cremona, che rinnova il Sindaco dopo due mandati consecutivi di Gianluca Galimberti. Sono 6 i candidati alla poltrona di primo cittadino, rappresentati da 14 liste.
Dopo Cremona, il Comune più popoloso è quello di Casalmaggiore, ‘capoluogo’ del casalasco, con poco più di 15mila abitanti; la scelta sarà tra 4 candidati, tra cui anche l’uscente Fabio Bongiovanni che si propone per il suo secondo mandato.
Dal più grande al più piccolo: Derovere con i suoi 284 abitanti propone una sola lista per il successore di Massimo Suardi, che lascia dopo il suo terzo mandato dal 2019.
Ma non sono solo i Comuni più piccoli ad aver presentato una sola lista: su 87, sono ben 32 (che corrispondono a quasi il 40% del totale) quelli dove sulla scheda elettorale sarà presente un solo simbolo. Tra questi, più della metà superano i mille abitanti, segnale che non sono solo i borghi più piccoli a soffrire del disamore e disinteresse per la politica locale e che fare il sindaco evidentemente non è più una prospettiva così interessante.
Ma al di là degli aspetti più ‘filosofici’, scendendo nella pratica si pone il problema del quorum, ossia del fatto che, laddove presente una sola lista, se non si recassero alle urne almeno il 40% degli aventi diritto, la votazione non sarebbe valida. Allo stesso modo se, pur superando il primo sbarramento del 40%, la lista presentata non ricevesse almeno il 50% più uno dei voti validi, non sarebbe considerata valida l’elezione. In entrambi i casi, la soluzione sarebbe il commissariamento del Comune per il prossimo quinquennio. A maggior ragione, dunque, sindaci e candidati sindaco esortano i loro concittadini a recarsi alle urne.
A proposito di commissariamento, termina con questa tornata elettorale quello di Torricella del Pizzo, commissariato per la decadenza del consiglio a seguito delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri. I Torricellesi, dunque, potranno tornare ad avere un sindaco (superando naturalmente i quorum sopra descritti).
Sarà invece sicuramente commissariato San Daniele Po, visto che nessuna lista è stata presentata, forse a causa delle difficoltà finanziarie in cui versa l’ente, che aveva posto le sue speranze nel progetto di fusione con Pieve d’Olmi, sfumato però dopo un combattutissimo referendum lo scorso settembre nel quale la maggioranza dei cittadini disse NO.
Per gli altri Comuni, per la maggior parte presentano 2 liste (40 comuni su 87), mentre sono 9 i comuni dove le liste in corsa sono 3; infine i comuni più attivi della provincia hanno 4 liste (Casalmaggiore, Castelverde, Madignano e Torre de’ Picenardi). Un altro dato interessante è che in ben 59 comuni il sindaco uscente si ricandida anche per il prossimo mandato e di questi, sono 23 quelli che concorrono con una sola lista.
Ultima curiosità, solo a Chieve la corsa per la poltrona di primo cittadino è tutta al femminile e con le due capolista Orietta Berti e Monica Riccardi.
Leggi qui l'elenco completo dei comuni al voto, con candidati e sindaco uscente
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commenti
PierPiero
6 giugno 2024 10:25
La mancanza di liste alternative può certamente essere sinonimo di disaffezione verso la politica ma potrebbe essere anche una attestazione della qualità svolta dal Sindaco uscente, tale da non ritenere fattibile il proporsi come alternativa.
Ad esempio e lo dico essendo ben lontano dalle sue idee politiche, il Sindaco di Gerre de' Caprioli ha sicuramente tanto ben operato che proporsi come alternativa vorrebbe dire andare contro a sconfitta certa. Oltre a non poter presentare un programma di attività sostanzialmente differente da quello della lista candidata per il rinnovo.
Come ho già scritto tempo fa su questo giornale, nello specifico di questo comune mi aspetto percentuali bulgare.
Luigi
6 giugno 2024 13:38
Mi chiedo cosa sarebbe successo se Marchi si fosse fatto convincere a presentarsi come sindaco di Cremona. Credo avrebbe asfaltato Pizzetti e Virgilio a mani basse.
PierPiero
6 giugno 2024 14:04
Non so.
Credo innanzitutto abbia fatto bene a ricandidarsi a Gerre, per finire il lavoro.
Per il resto, a parte la maggiore gravosità dell'impegno, credo sarebbero volati molti metaforici coltelli da "fuoco amico".
Quel che ammiro di questo Sindaco è che si spende molto a favore della sua comunità e del suo borgo. Poca ideologia (soprattutto vista nel suo primo mandato) e molto pragmatismo.
Stefano
6 giugno 2024 13:45
Non capisco perché il quorum del 40 debba valere solo x i comuni con una sola lista. A maggior ragione dovrebbe valere x quelli che hanno più liste, portandolo ad un valore inferiore al 50. Allora ne vedremmo delle belle.