Confcommercio e CRIT uniscono le forze per sostenere la ripartenza delle attività economiche del terziario, puntando sulla leva della formazione
Confcommercio e il CRIT uniscono le forze per sostenere la ripartenza delle attività economiche del terziario, puntando sulla leva della formazione, con un rinnovato calendario di corsi dedicati a temi strategici per le realtà del terziario, con preview aperte a tutti i soci e gratuite di un’ora e con poi percorsi formativi più approfonditi da seguire online e in presenza.
“La pandemia ha indubbiamente cambiato il modo di lavorare, ha introdotto nuovi modelli di acquisto e abitudini nella gestione delle relazioni sociali, ha fatto elevare le attese per chi si reca in un negozio fisico o accede a un servizio – spiega Stefano Anceschi, direttore generale di Confcommercio Cremona –. Occorre che le imprese sappiano rispondere a queste nuove esigenze. Anche per loro è necessario arricchire e rafforzare la loro identità. Noi le vogliamo accompagnare in questa evoluzione, attraverso percorsi formativi dedicati, di alto profilo ed efficaci”.
“Questa collaborazione nasce dalla consapevolezza che, almeno in parte, i vecchi corsi fossero diventati obsoleti, dall’altra dalla volontà di migliorare la qualità della nostra offerta formativa. – continua Anceschi - Anche in questo ambito abbiamo voluto declinare la sfida della “ripartenza”, intendendola non come un riannodare i fili con il passato ma piuttosto come un momento in cui ripensarsi per essere ancora più aderenti alla realtà che siamo chiamati a vivere”.
“Abbiamo individuato il CRIT come un partner ideale – afferma Andrea Badioni, presidente di Confcommercio Cremona -. Per il suo valore innovativo, ma anche per le qualità professionali del suo staff. Inoltre ha la giusta esperienza e un legame fortissimo con il territorio. Possiamo dire che prima abbiamo individuato un obiettivo comune: quello di sostenere il nostro territorio attraverso le imprese e i servizi che possiamo erogare per loro”. “Quest’anno – rilancia il numero uno di Palazzo Vidoni - la Confcommercio nazionale ha scelto, come claim, “Se riparte il terziario riparte il Paese. Con noi si può fare”. Credo che questo impegno trovi una declinazione concreta anche attraverso questo progetto. Abbiamo fondate ragioni di fiducia nel credere che la nostra formazione possa offrire un aiuto importante al comparto”.
“Non abbiamo avuto dubbi nell’attivare questa partnership con Confcommercio – spiega Matteo Monfredini, Amministratore Delegato del CRIT – per l’energia che abbiamo potuto osservare, la stessa che il CRIT investe ogni giorno nelle iniziative a favore di imprese e territorio, e per la forte connessione con il tessuto produttivo della zona, il medesimo che il CRIT si impegna a ingaggiare e supportare nello sviluppo di competenze e opportunità”.
“Abbiamo condiviso insieme al CRIT l’idea di disegnare il calendario dei corsi – continua Stefano Anceschi – coniugando la nostra esperienza con l’ascolto delle richieste delle imprese, raccolte attraverso un questionario che abbiamo somministrato ai nostri associati alla fine del 2021. Sono emerse quattro tematiche principali. Linee di indirizzo che spaziano dal “Marketing e comunicazione” (assi 1) alla “digitalizzazione” (asse 2), fino alla “Gestione delle risorse umane” (asse 3) e alla “Metodologia e gestione dei progetti” (asse 4)”.
Nella analisi condotta da Confcommercio e CRIT, l’asse 1 è strategico per tre imprese su quattro, le altre linee invece, sono prioritarie per circa una impresa su tre. E su questi vettori di crescita, in percentuali all’incirca sovrapponibili, sono disposte ad investire. Nel guardare al futuro una impresa su due è impegnata (o ritiene necessario) introdurre cambiamenti nell’ambito organizzativo e nella dotazione tecnologica, che ovviamente deve diventare leva di sviluppo.
“Obiettivo del CRIT è di dare un contributo importante alla crescita del territorio. – spiega Piero Almiento, consulente strategico e business developer del CRIT - Una delle strade che intendiamo percorrere è quello di favorire relazioni stimolanti e arricchenti con le realtà della provincia di Cremona, senza porci limiti di espansione anche in altri territori. Questo significa creare occasioni di confronto destrutturate (vicinanza e condivisione degli spazi) e strutturate (formazione, eventi, condivisione servizi). Nel disegno che stiamo mettendo in pratica, la formazione è un elemento rilevante”.
“Siamo convinti della qualità della nostra proposta – testimonia Anceschi – La formula prevede che ogni corso avrà una preview, attraverso un webinar, della durata di un’ora, a cui potranno accedere gratuitamente le imprese associate. Poi potranno scegliere se iscriversi al corso vero e proprio, con lezioni che partono da un minimo di quattro fino ad sedici ore. Sarà utilizzata una modalità ibrida, alternando online e presenza in aula. Il calendario dei corsi dovrà concludersi entro il mese di giugno”.
“Le imprese sono consapevoli dell’importanza della formazione – continua il direttore generale di Confcommercio - E questo è un ottimo punto di partenza per fissare obiettivi più ambiziosi. Oltre quattro aziende su cinque, da quanto emerge dalla nostra indagine, ha svolto corsi per migliorare le competenze del titolare, dei suoi collaboratori o di tutto lo staff, anche se la percentuale di chi ha coinvolto tutte le risorse umane in azienda è ancora bassa (14%). Quello della crescita delle competenze è un valore condiviso dal settore. Una impresa su tre ha svolto attività didattica a pagamento, una sua due l’ha integrata con quella parzialmente finanziata (ad esempio attraverso gli Enti Bilaterali o attraverso For.te, il nostro fondo di categoria).
Se pensiamo anche ai bandi regionali e nazionali vediamo che sempre più sono orientati a sostenere innovazione, marketing, digitalizzazione e riorganizzazione aziendale. Con la formazione abbiamo lavorato per migliorare il patrimonio di conoscenza su questi stessi temi, in una sinergia virtuosa”.
“Per far fronte all’emergenza – concludono Confcommercio e CRIT nella loro analisi -, le PMI hanno visto un’accelerazione nella digitalizzazione e innovazione di alcuni processi aziendali, ma siamo ancora lontani da una vera trasformazione digitale: servono visione, cultura e competenze affinché gli investimenti possano portare a un effettivo ritorno economico e a benefici di lungo periodo. Pensiamo che la formazione giochi un ruolo fondamentale per affrontare in modo proficuo questi cambiamenti”.
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