2 giugno 2023

Continua a far discutere il muro-barriera che cresce in via Giordano mentre la viabilità sulla strada resta un grosso problema

La posa dei prefabbricati per la realizzazione del supermercato Eurospar nell'ex Snum continua a tener banco in zona tra i residenti allibiti per l'impatto provocato dal muro di via Giordano (qualcuno lo chiama già così in analogia con il muro di Berlino). Via Ratti è ormai un vicolo chiuso, affacciandosi alle finestre della palazzina esistente i residenti vedono solo un blocco di cemento (come ben testimoniano le immagini di Gianpaolo Guarneri) e anche transitando da via Giordano, lo shock visivo è senza dubbio pesante. Anche ieri alcuni residenti guardavano allibiti il cantiere. "Certo potremo far spesa sotto casa - dicono in zona discutendo in capannello mentre sul cantiere si sta collocando un altro pezzo di muro- ma almeno prima vedevamo un pezzo di Torrazzo adesso ci tolgono anche quello". Colpisce, in effetti, l'altezza del prefabbricato e la realizzazione a ridosso della via Giordano. Il fronte d'ingresso del supermercato dovrebbe essere invece essere una grande vetrata come sono le tipologie della catena nelle sue realizzazioni effettuate altrove. 

Ma preoccupa anche il traffico su via Giordano che in questi giorni ha avuto un notevole incremento anche a causa dei lavori in tangenziale che hanno dirottato su questa strada urbana buona parte del traffico verso via Giuseppina e l'ospedale. Bocciata la strada sud perchè comprometteva il parco del Morbasco, non è mai arrivata nessuna risposta sul destino viabilistico di questa strada che in diverse ore della giornata è intasata di auto e camion. E anche le soluzioni adottate progettate in vista della destinazione dell'ex Snum non sembrano particolarmente efficaci. Basta fermarsi qualche momento in zona per capire che così quella minirotonda tra via Porta Mosa- via Giordano e via Bosco non può funzionare specialmente se a imboccarla è un camion rimorchio o un pullman com'è successo nei giorni scorsi.

"Non si può dire che quanto sta succedendo non fosse prevedibile, già alcuni anni orsono il comitato di quartiere aveva segnalato dubbi e perplessità, dopo di allora diversi cittadini si erano uniti al disappunto del Comitato. - ha detto in un commento Enrico Bresciani, già dirigente del settore traffico in Comune - Io stesso proprio attraverso questo giornale online avevo mosso una serie di appunti tecnici in merito alla progettazione della rotatoria e al peggioramento della sicurezza nella intersezione con la rimozione del semaforo, soprattutto per gli utenti deboli. Qualche incidente che ha coinvolto ciclisti è già accaduto, speriamo sia stato un caso fortuito. Per quanto concerne le difficoltà di svolta dei mezzi pesanti, spero che i tecnici del Comune prima di avallare un diametro di rotatoria così ridotto, abbiano verificato tutte le manovre, prevedendo anche la contestualità tra veicolo pesante e ciclista impegnati entrambi nel cambio di direzione".

Nei giorni scorsi un residente in via Gorizia, Giuliano Leonardo ha scritto al comandante dei Vigili, del Finanza, dei Carabinieri, al Prefetto e al sindaco, sottolineando la pericolosità del transito in via Giordano anche per l'alta velocità degli automobilisti sulla via, spesso impossibile attraversare anche con il semaforo color rosso per le automobili.  "Mi chiedo. Funziona la telecamera al semaforo di via Gorizia? Si prendono provvedimenti?". Leonardo chiede poi alle autorità di prendere con urgenza provvedimenti per prevenire e tutelare la sicurezza pubblica. Purtroppo il tema di via Giordano (senso unico in alternativa con via Cadore, pista ciclabile o altro) resta una delle mancate risposte del Comune ormai da diversi anni.

Fotoservizio Gianpaolo Guarneri (FotoStudioB12)


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commenti


Gianni

2 giugno 2023 06:18

Con un sindaco cementificatore e progressista i risultati sulla pelle dei cremonesi, non possono che essere questi.
Lo stesso sindaco che con le polveri sottili ai massimi stagionali non è mai intervenuto con il blocco del traffico. Poi predispone due o tre ciclabili per buttare fumo negli occhi e torna a risplendere all' elettorato con le fette di salame sugli occhi. Per fortuna è all'ultimo mandato; di danni ne ha già fatti fin troppi!

monica

2 giugno 2023 07:08

Ancora un pessimo esempio …..già inizio della struttura mette solo ansia … figuriamoci quando sarà completata … e … immaginiamoci davvero il disagio del traffico già ampliamento sottolineato e lamentato in quel tratto di strada ad imbuto che finisce .. non scordiamo … con una bella rotatoria .. davvero .. speriamo che finisca presto questa agonia certamente con amministratori più consapevoli delle loro responsabilità!

Pasquino

2 giugno 2023 09:21

Lo schifo voluto da una giunta di impossibili che manderanno a casa a calci......vergognatevi
.

L'innominato

2 giugno 2023 09:24

Ma un sindaco e una giunta così davvero li avete votati due volte ? Errare è umano ma ....
Non so chi è più " furbo " lui o i suoi elettori ? Cremona Cremona Cremona !

Ernesto

2 giugno 2023 10:43

Mi sembra la succursale del tubificio Arvedi...


harry

2 giugno 2023 17:46

Certo che adesso gli abitanti di via Giulio Ratti 2/4 al mattino, affacciandosi alla finestra, anziché i raggi solari, si troveranno di fronte casa lo sky line del muro di cemento grigio del nuovo insediamento; però, al tramonto, potranno beneficiare dell'ombra del loro condominio sulla parete di cemento.
A meno che non si pensi di dipingere su questo muro di cemento grigio lo sky line precedente alla costruzione, dipinto dai nuovi tinteggiatori che si stanno occupando delle aree degradate del centro città e dintorni..

Augusto Antonioli

2 giugno 2023 19:40

Peggio non si poteva immaginare, dopo aver per un po' ingenuamente visualizzato un parco, uno spazio, un po'd'aria e avendo anche visto - ahimè - lo strappo della scritta di chi aveva immaginato alberi... Avrei partecipato volentieri ad un ground-founding per mantenere l'area (l'aria) libera.
Abbiamo davvero bisogno di questo? Dell'ennesimo non-luogo che come però la stampa locale riportava, piace ai residenti che hanno il supermercaro sotto casa? Ma questi residenti avevano visto il progetto? "Cosa fatta capo ha "?

Manuel

2 giugno 2023 20:30

Certo gli abitanti della zona poco hanno fatto per contrastare le ambizioni di privato ed amministrazione: già con l’abbattimento della vecchia struttura s’era compreso sarebbe stato meglio non costruire e, tuttalpiù, destinare a parco archeologico o pubblico. Analoga situazione si palesò anni fa con l’autorizzazione a demolire un malandato immobile al fine di edificare un moderno condominio, probabilmente performante, ma funzionale a nascondere parte del bastione di porta Mosa per chissà quanto tempo.
Con un po’ di interesse, da parte dei residenti il quartiere, non sarebbero rimasti soli i soliti quattro gatti che provano a rompere le uova nel paniere a politici e speculatori.
Con un po’ più di vitalità e senso civico, i cremonesi potevano anche comprarsela l’area in oggetto.

giancarlo

3 giugno 2023 08:44

Ma scusate, sono foto di Berlino o di Cremona?

harry

3 giugno 2023 10:43

No, non è il muro di Berlino abbattuto qualche decennio fa, è la ricostruzione delle vecchie mura di Cremona. Un tempo di mattoni ora di cemento alleggerito.
Prima le nuove porte acciaiose, ora le nuove mura di cemento.
Il nuovo che avanza !

Sandra piccioni

3 giugno 2023 14:49

Gli abitanti della zona hanno firmato per volere il supermercato, adesso si lamentano. Chi ha dato l’autorizzazione a questo “orrore” se ne prenda la responsabilità. Poi si sa come vanno queste cose:
“ tanto rumore” poi tutto diventerà normale. A noi basta poterci lamentare poi lasciamo fare.

Roberto Regonelli

3 giugno 2023 19:12

È veramente scandaloso il progetto di questo supermercato. D'altra parte non si poteva pensare che i locali amm.tori avessero la capacità di valutare l'impatto ambientale.
Gli altissimi muri creano in via Giordano, un senso di oppressione indicibile.
Perché il Sig.Sindaco non si trasferisce lì?

Daniro

4 giugno 2023 19:40

A pochi metri dal bastione di Porta Mosa e in adiacenza con la storica "zona degli orti" (e comunque a 500 metri dalle absidi della Cattedrale) era lecito aspettarsi un intervento, se non di alta scuola architettonica, almeno che rispettasse un minimo di adattamento tipologico-morfologico e di inserimento paesaggistico. A quanto pare ormai non si fa più alcuna distinzione tra aree industriali e centro storico cosicché aumenta nei cittadini il senso di straniamento per aree urbane ormai indifferenziate e sempre più congestionate. Con tanti saluti al ruolo della Commissione paesaggistica comunale.