Corni racconta Norimberga ai giovani viaggiatori della memoria, prima tappa del viaggio della Memoria 2026
Nell'Aula Magna del Ghisleri di Cremona si è tenuta la lezione del prof. Gustavo Corni (Università di Trento) sul tema "Norimberga al crocevia tra dittatura e diritti umani". Un discorso rivolto soprattutto ai giovani presenti, probabili viaggiatori della memoria 2026. A loro il professore ha spiegato il significato di "ideologia", un concetto molto lontano da chi non è nato nel Novecento.
Norimberga rappresenta perfettamente questo: la comunione laica tra il Dittatore (il Fuehrer) e il suo popolo: una massa di persone che crede in un sistema di idee che si presenta come un "sistema mondo" entro cui ciascuno vedeva inscritto il suo destino.
Ai giovani d'oggi, che non sono certo offuscati dalle visioni parziali di un'ideologia, Corni ha raccontato quel mondo che creava, a Norimberga, spazi e eventi per un milione di persone, per il congresso del partito Nazional Socialista dal '33 al '38. Poi, a guerra terminata, Norimberga diventa teatro del famoso processo in un'aula di giustizia. I quattro giudici, procuratori, sostituti procuratori e difensori (di Francia, Inghilterra, Urss e Stati Uniti) fondano un "nuovo" diritto internazionale che è anche alla base della Dichiarazione dei Diritti dell''Onu. E' il tribunale di chi ha vinto, in un mondo ancora fortemente ideologico. Si susseguirono dodici processi, condanne a morte, ergastoli e qualche assoluzione. Quello che è rimasto, e che è un punto fermo ancora oggi, è l'idea di potere e dovere punire i crimini contro l'umanità.
Pare - in un mondo che ha superato le ideologie novecentesche, ma che non ha più un unico centro - che il compito di definire i criminali e i crimini internazionali sia ancora più arduo.
Ecco allora l'importanza del viaggio della memoria, come hanno sottolineato la prof. Simona Piperno ds del Torriani, scuola capofila del progetto Viaggio della memoria, e la prof.ssa Lorenza Baldini, ds del Ghisleri: ciò che conta è il percorso di approfondimento e poi il proprio individuale percorso emotivo durante la visita ai luoghi della memoria. Non si tratta di fare "passerelle" o bella mostra di sé, si tratta di una scelta consapevole. Ilde Bottoli, direttore scientifico del progetto "Essere cittadini, percorsi per una cittadinanza europea attiva", ha poi dialogato con studenti e docenti presenti, invitando tutti ai prossimi approfondimenti e annunciando che la giornata della memoria sarà celebrata in febbraio ricordando il KZ FLOSSENBÜRG con una relatrice d'eccezione e una mostra.
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