26 dicembre 2025

L'incanto del presepe ha richiamato in visita nelle chiese cittadine tantissime persone. In Cattedrale quello più antico della Lombardia

L'incanto del presepe entra nelle case e in tutte le chiese. In città, straordinaria affluenza il giorno di Santo Stefano dedicato alla visita dei presepi: intere famiglie, bambini, visitatori che poi trovavi nelle tappe di oggi nelle diverse chiese. E come tutti gli anni questo simbolo cristiano del Natale entra nelle nostre case e nelle nostre chiese e può essere occasione di riflessione e di preghiera, aiutati in questo dagli straordinari allestimenti che mai come quest'anno sembrano davvero ricordare la bellezza e la preziosità del presepe a oltre 800 anni dal primo di Greccio, come ci ha ricordato anche Papa Francesco nella lettera apostolica "Admirabile Signum". Quella del presepe., ha detto il Papa, "è una gioiosa abitudine, che racchiude in sé una ricca spiritualità popolare".  

In tanti in questi giorni hanno visitato in Cattedrale il più antico presepe della Lombardia. Un autentico capolavoro proveniente da Rivolta d'Adda e in deposito presso il Museo Diocesano. Si tratta della preziosa ancona quattrocentesca di Bongiovanni de’ LupiEd è appunto al 1480 che risale l'ancona di Bongiovanni de' Lupi, realizzata ad intaglio, comunemente conosciuta come il Presepio del Paladino, dal luogo in cui era conservata originariamente.Il Paladino era una chiesetta a pochi chilometri da Rivolta d'Adda. Straordinari la doratura e l'utilizzo del colore. Il nome dell’autore e la data dell’opera sono stati abilmente incisi sulla parte bassa di questo capolavoro dell’arte lignea: “BONIOHANES DE LUPI DE LAUDE INTALIAVIT PINXIT ET DORAVIT MCCCCLXXX”. 

“L’ancona scolpita sta sopra l’altare maggiore di fronte all’ingresso, e chi entra in chiesa, è colpito dalla sua doratura splendente, solleva ad essa gli occhi, rimane subito piacevolmente impressionato dal bel quadro d‘ insieme che essa presenta. Forse osservata poi più minutamente da vicino potrà per taluno presentare delle mende, quali la fattura un po’ bambolesca di qualche personaggio, la durezza ed eccessiva rigidità di qualche altro, ecc.; ma vista a quella distanza ed abbracciata dall’occhio nell’insieme, appare come una scena armoniosa, gradevole, spirante pace ed una serenità, veramente degne del presepe che raffigura”. In passato il presepe del Paladino è stato oggetto di attenzione da parte di ladri: così andate perdute la corona della Vergine, la preziosa stella cometa e due angeli che sorreggevano due candelabri ed erano collocati ai piedi dell’opera.

Una tappa importante per la visita ai presepi è senza dubbio la chiesa dei Frati Cappuccini in via Brescia dove da decenni nel primo altare di destra viene allestito l'ammiratissimo presepe con il lungo susseguirsi dei periodi della giornata scanditi dalle luci delle case che si accendono, i fuochi che si attizzano, le stelle che brillano, il sole che nasce e tramonta. Come diceva qualche anno fa un frate cappuccino: "Il presepio contiene due anime: quella del Bambino Gesù che nasce nella povertà più totale e l’anima di chi fa il presepio".

Una vera opera d'arte è il presepio di Sant'Abbondio, un presepe napoletano donato nel 2018 dal maestro presepiale Giovanni Santangelo. Straordinaria la rievocazione del villaggio nel quale è nato Gesù: riprodotte tutte le attività del villaggio, da quelle agricole, ai negozi di pesce e di pane. E non poteva mancare il laboratorio di un liutaio intento a costruire violini.

Grande suggestione e abilità costruttiva per il presepe di Sant'Agata dove in primo piano figura una tenerissima Maria intenta ad osservare il Bambino avvolto in un lenzuolo. Anche in questo caso estremamente suggestive le fasi della giornata e particolarissimo lo sfondo realizzato con le onde del mare di Galilea e con i pescatori intenti a raccogliere sulla spiaggia le loro reti da pesca.

Bello e ammirato anche il tradizionale presepio di San Pietro costruito come sempre da un gruppo di quattro amici: Michela Ventura, Daniele Zanotti, Paolo De Cicco ed Enrico Sassi. Il presepio collocato sotto il grande organo e nello spazio antistante il grande portone d'ingresso è diviso in due parti: davanti il villaggio della nascita di Gesù, con la vita della comunità e il movimento dell'acqua sulla destra e sullo sfondo le statue di Giuseppe, Maria e Gesù Bambino con davanti un calice.

Ecco nelle foto di Francesco Sessa Ventura il presepio dei Frati Cappuccini di via Brescia, quello più antico della Lombardia in Cattedrale, quello della chiesa di San Pietro, quello napoletano di Sant'Abbondio anche con la bottega di liutaio e infine quello di Sant'Agata con uno scorcio del mare di Galilea.


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