Coronavirus, in un anno 1316 persone ci hanno lasciato in provincia Dietro ai numeri storie, amici, vite vissute, parenti, legami
E' passato un anno dall'inizio della pandemia. E i numeri sono da brividi. Nel mondo sono quasi 2 milioni e mezzo i morti, nel nostro Paese ci stiamo avviando ai centomila morti (esattamente 95.486 dall'inizio) In Lombardia riferendoci al triste bollettino quotidiano di ieri si sono registrati 28.008 decessi in un anno per Coronavirus. Nella nostra provincia 1316 persone ci hanno lasciato. Oltre il 75,57% dei decessi riguarda persone con oltre 75 anni di età, il 17,01% un'età compresa tra i 65 e i 75 anni; la percentuale tra i 50 e i 65 anni è del 6,43%, lo 0,99% ha meno di cinquant'anni. E poi i contagiati: dall'inizio della pandemia sono stati 576.766 (17.162 in provincia con una percentuale del 4,78% con percentuali decisamente più alte per i paesi che hanno una Rsa). Purtroppo non è finita. Solo ieri, a un anno dal contagio, i casi in Italia sono stati 14.931 con 251 morti. Di questi 3.091 in Lombardia (46 a Cremona ma 815 a Milano e 766 a Brescia).
La statistica fornisce numeri freddi. Dietro ai numeri persone, storie, vite vissute, amici, parenti, legami. Si sono spente vite nelle Rsa, nelle case, negli ospedali, nelle terapie intensive con uomini e donne attaccati a macchine che li accompagnavano alla morte e aiutati da medici che a volte non riuscivano a sopravvivere neppure loro. E poi l' impossibilità di vedere, accarezzare, parlare con i nostri cari. Senza poter mettere un fiore sulle bare, accompagnarli nell'ultimo viaggio, pregare insieme per loro. C'è stato un tempo in cui si faceva persino fatica a contare i morti. Una tragedia nella tragedia. Per ricordarli, per rendere omaggio a tutte le vittime, personaggi pubblici conosciuti a noi giornalisti e altri meno noti ma non per questo meno cari, abbiamo voluto pubblicare in questi primi giorni del nostro Cremonasera alcune di queste storie. Perchè nelle loro che abbiamo raccontato nasce una sorta di autobiografia della nostra comunità. Le vittime, tutte le vittime, meritano il risarcimento della memoria, nessuna vita è banale e neppure il calore e i rapporti con i propri cari.
Vi abbiamo raccontato di don Alberto Franzini, don Vincenzo Rini, don Mario Cavalleri, Massimo Terzi, Carlo Bertolini, Michelangelo Gazzoni, Agostino Russo, Ottavio Pettenati, Andrea Micheli, Giancarlo Ceruti, Franco Ferrari, Luciano Abruzzi, Leonardo Marchi, Giambattista Bertolasi, Nicola Centofanti, Augusto Galli, Giuliano Regis, Valeria Circo, Luigi Ablondi, Angelo Locatelli.
Venti storie, quelle che nel nostro mestiere di cronisti abbiamo raccolto per conoscenza diretta, amicizia o perché abbiamo fatto un tratto di strada assieme. Ma tutte le 1316 vite che il virus ci ha tolto meriterebbero di essere raccontate. Perché tutte hanno lasciato qualcosa di sé.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti