Corpus Domini, il Pane del Cielo in cammino tra le case. Giovedì sera il vescovo Napolioni ha presieduto la celebrazione del Corpus Domini con la processione tra le vie del centro cittadino
«La fede ci fa riconoscere il Pane dal Cielo come una chiamata ad ascoltare la voce dello Spirito, non a mormorare». L’invito del vescovo Napolioni ai fedeli della città di Cremona, riuniti in cattedrale nella serata di giovedì 8 giugno per la solennità del Corpus domini, è risuonato come una missione. «Se la storia umana ci propone tempi difficili – ha detto il presule – il Signore, per vincere le nostre mormorazioni, ci dona il pane disceso dal cielo». Un Pane che si fa carne in Cristo e invita ciascuno a testimoniare la sua presenza per le strade del mondo. Il miracolo «che non sempre riusciamo a raccontare» si rinnova oggi come fu per il popolo di Israele che mormorava, si lamentava nel deserto; come fu anche per i giudei che davanti al Pane (Cristo) mormoravano e lo definivano «figlio di un falegname».
La riflessione del vescovo è risuonata in una cattedrale che si è lentamente riempita durante la celebrazione dell’Eucaristia e che poi ha preso la forma di una processione lungo le strade della città, dopo la Comunione e un tempo di adorazione. Dalla Messa alla missione tra le case della città «camminando insieme – ha detto il vescovo – come Chiesa sinodale».
Prima la Croce, poi i fedeli, i religiosi, i ministranti, i sacerdoti concelebranti, quindi il baldacchino con il vescovo, accompagnato dall’emerito Dante Lafranconi con tra le mani l’ostensorio per il Santissimo Sacramento. Infine il sindaco Gianluca Galimberti e il gonfalone della città.
Un corteo assorto in preghiera che ha attraversato prima la navata centrale della cattedrale illuminata a festa e risplendente di affreschi per poi scendere in piazza e quindi, con i passi scanditi dai canti e dalla preghiera silenziosa, in mezzo alle abitazioni di una città chiamata a porre lo sguardo su quel pane disceso dal cielo.
La preghiera, accompagnata dalla voce del coro della cattedrale diretto da don Graziano Ghisolfi, ha segnato il tempo della testimonianza lungo le vie del centro cittadino passando da largo Boccaccino, via Mercatello, corso Mazzini, piazza Roma per poi ripiegare su Piazza Stradivari e rientrare per via Baldesio in piazza e quindi di nuovo in duomo dove la celebrazione si è conclusa con la solenne benedizione.
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