Cremona, Monza, Brescia e Milano le città fuorilegge in Lombardia per aver superato i 35 giorni l'anno di concentrazioni oltre il limite di polvere sottili
A Milano la concentrazione di polveri sottili nell'aria ha superato - per il trentaseiesimo giorno da inizio 2024 - la soglia massima di 50microgrammi per metro cubo. Secondo le norme, non si può andare oltre i 35 giorni in un anno. Anche Monza ha superato la soglia dei trentasei giorni ieri. Già fuori legge invece Brescia con quarantuno giorni oltre il limite e Cremona con trentasette. Complice la nebbia e la fine delle piogge, la situazione è precipitata.
Con l’approvazione della nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria, Milano e la Lombardia dovranno affrontare sfide ancora più impegnative. La normativa, approvata il 14 ottobre 2024, introduce limiti più severi, obbligando le città europee ad adeguarsi a standard ambientali più restrittivi. Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia, ha dichiarato: «Milano e la Lombardia si presentano impreparate alla nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria, che fissa soglie di inquinamento molto più restrittive per la tutela della salute».
Gli anni scorsi il superamento è sempre avvenuto molto prima con l'eccezione dell'anno 2023. Ci sono stati infatti anni in cui il superamento avveniva alla fine del mese di febbraio, agli inizi del mese di marzo. È una dimostrazione di un trend in progressivo miglioramento, dicono all'Arpa Regionale. Ovviamente l'obiettivo deve essere non superare mai questo limite. A Cremona nel 2023 i giorni di sforamento a fine anno furono 46, nel 2022 67, nel 2002 ben 143.
Nella foto di Riccardo Maverick Rizzi Cremona in bianco e nero dal drone e la tabella con gli sformaneti storici delle varie città della Lombardia del Corriere della Sera su dati Arpa.
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commenti
Daniro
10 novembre 2024 18:40
È così da quando esiste questa normativa. Se abbiamo sforato già ora, a meno di condizioni meteo favorevoli come pioggia e vento, a fine anno si arriverà tranquillamente a raddoppiare i giorni tossici. Ma la cosa non sembra preoccupare troppo i nostri amministratori che fanno spallucce con la giustificazione del catino padano. Come se l'inquinamento si autoproducesse