Cremona è pronta a riabbracciare la Maratonina (anche con il maltempo). Michel Solzi: "23ª edizione ma resta l'emozione come la prima volta"
Fin dalla fine dell’estate, gli argini di Cremona brulicano di podisti dalle magliette sgargianti. Anche in città, chi per comodità chi per ‘testare’ il circuito cittadino, qualche podista si arrischia tra le vie cittadine, sfidando lo smog ed il traffico. Questo perché come ogni anno dal 2002, il terzo fine settimana del mese di ottobre, Cremona accoglie la mezza maratona, giunta quest’anno alla sua 23ª edizione.
La Mezza di Cremona o Maratonina di Cremona, è tra le mezze più partecipate d’Italia, perché fa sentire chi partecipa ‘al centro dell’evento’, per l’organizzazione e perché si colloca all’inizio della stagione podistica. Per molti rappresenta un’ottima occasione per testare il proprio stato di forma, per altri l’occasione di correre un ‘lungo’ in vista delle prime maratone autunnali.
Per i podisti cremonesi in particolare, è un appuntamento a cui non si può mancare, perché rappresenta un’occasione unica per condividere con i compagni di squadra e gli amici, la fatica e l’emozione di un qualcosa che va oltre l’evento sportivo. Lo è anche per chi vuole cimentarsi per la prima volta in una gara podistica, su un percorso che conoscendolo, può apparire meno insidioso di quanto possa realmente essere.
Con la presentazione ufficiale della gara, avvenuta come di consueto il fine settimana antecedente all’evento, è iniziato il contro alla rovescia che porterà ai nastri di partenza di domenica prossima 20 ottobre 2024.
A poche ore dal via ho chiesto a Michel Solzi, Presidente del comitato organizzatore, di concedermi una chiacchierata informale, perché reputo per la passione che si porta dentro, ancor prima che la sua carica, sia la persona giusta per trasmettere a chi legge attraverso le sue parole, ciò che è arrivato a rappresentare questo evento nel corso degli anni, per lui, per chi con lui collabora e per la città di Cremona.
-Innanzitutto grazie Michel per la disponibilità, nonostante l’evento sia ormai alle porte. Dopo oltre vent’anni di incondizionata dedizione, cosa rappresenta per te Maratonina di Cremona?
-“E’ una grande emozione, ogni volta è sempre come la prima volta. Dietro a questo c’è il lavoro di un anno, che si concretizza in soli due giorni, per poi ripartire dal febbraio successivo, sperando nel tempo e che vada tutto bene. Anche quest’anno, come sempre, ho trovato una grande collaborazione. Non solo da parte dei volontari, che essendo a stretto contatto con la gente risultano fondamentali, ma anche dagli sponsor e dall’Amministrazione cittadina. Un ringraziamento particolare va alla Polizia Municipale che in quest’ultimo periodo, ha visto un cambio generazionale consistente, con tutte le problematiche del caso, a cui si sono sommate le problematiche sorte con i numerosi cantieri aperti in città, che hanno reso le ultime tre settimane più stressanti del solito. Anche per questo motivo abbiamo dovuto riomologare gli ultimi 5 chilometri del percorso proprio per un cantiere aperto dal PNRR. Detto questo, aldilà della fatica, dell’impegno e delle responsabilità, resta sempre una grande emozione”.
Nel tuo caso potremmo dire che il tempo non vola, ma corre veloce. Quali sono le motivazioni che spronano a migliorarvi in ogni edizione?
“Siamo partiti scherzando 22 anni fa, quando avevamo altrettanti anni in meno, e questo non gioca a nostro favore sicuramente. E’ stata una grande scommessa che poi abbiamo vinto e vogliamo continuare a farlo. Quando cala il sipario, quando sai che è andato tutto bene, quando la gente ti ringrazia per strada, quando i volontari che ricevono i ringraziamenti ed i complimenti di chi va a ritirare il pacco gara, quando vedi i podisti che salgono sul palco stanchi ma felici a ritirare i premi...Tutto questo rappresenta una grande soddisfazione, che ci spinge a dare il massimo in ogni edizione”.
Te lo chiedo con la certezza che, più per superstizione che per altro, non mi darai un numero che si avvicina a quello che potrebbe essere il definitivo. In termini di numeri quanto vale questa edizione?
“In questo senso i numeri sembra stiano per darci ragione, non ne faccio per scaramanzia, ma credo che questa edizione possa regalarci una bella soddisfazione, che si avvicina a quello che ho letto in questi ultimi giorni”.
Allora rilancio. Questo evento sportivo richiama tantissimi runner da tutta Italia, ma anche, e soprattutto, dal nostro territorio.
“L’introduzione prima della You&Me e successivamente della 10 chilometri agonistica, e non agonistica, hanno rappresentato una scelta decisiva per tenere alta l’attenzione e la partecipazione a questo evento. Poi, oltre ad essere un percorso totalmente cittadino, chi corre è continuamente a contatto con la gente e con gli scorci più belli della nostra città. Anche i servizi che mettiamo a disposizione dei partecipanti sono importanti per a scelta. Soprattutto la 10 km, invoglia tante persone a provare a correrla senza l’ansia della prestazione, al proprio ritmo, come sfida personale, oppure come una scommessa tra amici. Poi sta a noi osservare, ascoltare e capire come si possa migliorare, per mantenere alto il flusso di partecipanti, cosa non scontata con così tante gare in concomitanza. Chi si ferma è perduto e se da oltre due decenni siamo qui, con dei numeri importanti, vuol dire che di passione e di lavoro ce ne abbiamo messo tanto”.
Eppure c’è un traguardo che vi sfugge da molto tempo. Tutti gli anni ne parliamo ed anche quest’anno non ci resta che dire ‘Speriamo che possa essere per l’anno prossimo’...
“Sì, il tanto agognato Campionato Italiano di Mezza Maratona, di cui abbiamo potuto fregiarsi solo nel 2011, ma che ancora una volta ci è sfuggito. Per noi non rappresenterebbe certo un punto di arrivo, ma il giusto premio a chi lavora a questa manifestazione con tanta passione”.
Anche questa edizione potrà fregiarsi di atleti di spicco, i cosiddetti ’Top Runner’. Poi però lo spettacolo più bello lo danno le altre migliaia di persone con il loro entusiasmo e le loro emozioni che riescono a trasmettersi e trasmettere anche a chi la segue da fuori.
“Si è vero, io sarei felicissimo se venisse battuto il record della manifestazione, che rimane difficile se si parla della gara femminile, perchè è stato il record italiano della Mezza Maratona (Nadia Ejjafini 1h08’27”, 2011 -n.d.r), però alla fine i top runner sono una decina, massimo quindici, che danno lustro alla parte agonistica, ma i veri protagonisti, come dici tu, restano i podisti che invadono le strade di Cremona con il loro entusiasmo, con i loro sorrisi e con le loro emozioni”.
L’anno scorso il ‘Sole 24 Ore’, ha inserito la Maratonina di Cremona tra le 10 manifestazioni più importanti in Italia. Non male...
“Una grandissima soddisfazione, che ci ha dato più visibilità, lo conferma il fatto che anche una multinazionale come la Tamoil, abbia deciso di sostenere l’evento come sponsor. E credimi che non è semplice ‘cavalcare l’onda’, perchè le concomitanze con altre gare, non danno mai certezze sulla partecipazione. Oltre a Parma, a cui ormai siamo abituati, si è inserita la prima Mezza Maratona di Roma (che ha già in calendario un’altra mezza, la Roma-Ostia -n.d.r.) e proprio al 20 di ottobre. Vuoi che almeno 200 podisti lombardi lo stesso giorno non vada a Roma a correre la prima mezza della capitale? I numeri però ci hanno sempre dato ragione e premiato il nostro lavoro”.
-Mi allaccio a questa tua ultima affermazione, per chiederti quanto questo evento, sia stata importante per tutto il movimento podistico cremonese.
-“Tantissimo. A parte i gruppi podistici che sono nati e cresciuti con il passare degli anni, lo puoi vedere anche dalla gente che corre per strada in questi giorni. In questi ultimi giorni sono in giro per la città per uffici e cantieri, ovunque ed a qualunque ora del giorno vedi della gente che corre per la città, gente che prima non vedevi e che si sta preparando alla gara. Questo è positivo, perché correre è sinonimo di benessere e cura di se stessi. Aver decuplicato il numero di podisti in questi anni, vuol dire anche aver alimentato e supportato uno stile di vita più sano nei nostri concittadini”.
-A livello personale, quali sono le soddisfazioni legate a questa sua esperienza.
-“Sicuramente il riconoscimento della ‘Stella al merito sportivo’ che mi ha riservato il CONI (2017). Poi la vittoria di Giacomo Leone nella prima edizione, unico italiano a salire sul gradino più alto del podio, con tanto di personal best (1:03’34”,2002 -n.d.r.). Non a caso ultimo italiano ed europeo a vincere la Maratona di New York nel 1996 (1:03’34”, 2010 -n.d.r). La cosa più preziosa sono oprattutto le amicizie che sono nate in questi anni, lo stesso Leone, Baldini (oro Olimpico Atene 2004), Vecchiol, Debora Toniolo, Giovanni Ruggero e tantissimi altri. Amicizie importanti soprattutto dal punto di vista umano, che sono andate oltre lo sport e che ancora oggi mi accompagnano in questo percorso”.
Quanto è stato difficile integrare un evento così ‘importante’ in termini di logistica, presenze e problematiche di gestione del traffico nel cuore della città, con una piccola realtà come Cremona?
-“Non posso certo nascondere che alle prime edizioni un poco di malumore tra i cittadini c’era, ma è stato un passaggio normale. Accogliere una manifestazione che la ‘occupa’ per una mattinata intera, con oltre 2.000 atleti e con altrettanti se non di più, accompagnatori e spettatori, non è stato semplice. La città poi ha capito ed accettato, a maggior ragione visto che porta benessere, turismo durante e dopo l’evento, perché spesso caspita di sentire ‘Cremona è una città bella ed accogliente, ci devo tornare con la famiglia’. Poi non dimentichiamo che la Maratonina è sinonimo di solidarietà, in questi anni credo che siano stati devoluti quasi 150.000 €. Una cosa impensabile vent’anni fa”.
-Abbiamo parlato del percorso, di quello che offre, del suo essere veloce e quindi ideale per chi cerca il ‘personal best’, che nel tempo è cambiato, come del resto il luogo della partenza. Quello che non cambia è l’arrivo nella splendida Piazza Duomo, all’Ombra del Torrazzo...
-“Il ‘Salotto buono di Cremona’ non si tocca. Quando arrivi da via Sicardo con il cuore in gola, lo sguardo si apre su questa piazza, una delle più belle piazze d’Italia, uno degli arrivi più belli ed emozionanti, che ti ripaga di ogni fatica”.
-Michel, siamo giunti all’arrivo di questa chiacchierata e come tutti gli arrivi c’è una medaglia che ci aspetta. Ad ogni presentazione, mi son detto che era più bella della precedente...
-“Sono bellissime e tutti gli anni riescono a trovare un’idea nuova legata alla città. Sono vere opere d’arte, che soprattutto i podisti cremonesi le custodiscono gelosamente”.
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