10 dicembre 2024

Cremona protagonista (con mostarda e Grana Padano) alla Cena di Gala dopo la Prima alla Scala (teatro anche un po' cremasco) del 7 dicembre scorso

La cena di gala, post Prima alla Scala dello scorso 7 dicembre, anche quest'anno si è tenuta alla Società del Giardino. Gli oltre 500 ospiti sono stati accolti dall'organizzazione di Caffè Scala guidata da Salvatore Quartulli: sette maître, sessanta camerieri, trenta sommeliers e dieci addetti alla movimentazione per servire il menu firmato dallo chef napoletano a due stelle Michelin Andrea Aprea detto 'o marziano. La proposta gastronomica prevedeva quattro finger food al passaggio: Baccalà mantecato con morbido di patata, Pomodoro giallo, lardo e pane croccante, Zuppa di pane con spalla di San Secondo, e Focaccia ai semi di finocchio e pancetta piacentina.

Il menù si è poi aperto con un Risotto mantecato al Grana Padano Riserva, funghi e sottobosco, evocando i profumi della terra di Verdi. A seguire Lesso di vitello glassato al pepe nero accompagnato da Mostarda di Cremona e cavoletti, un tocco contemporaneo a un classico amato dal compositore. Per concludere, il dessert omaggio alla tradizione natalizia meneghina: il Panettone 2.0, dolce icona di Milano. 

Parallelamente alla cena alla Società del Giardino, tutte le maestranze del Teatro hanno cenato nel retro-palcoscenico: un buffet per 500 persone allestito in brevissimo tempo durante gli applausi, cucinato su misura dall' Executive Chef di Caffè Scala Palmer Bischetti e dal suo staff. Chef d'avanguardia, campano ormai naturalizzato milanese, da mesi Aprea ha lavorato al menù dei menù della stagione: "Mi sono ispirato all'opera (La Forza del destino, ndr) verdiana in scena. Ho svolto un approfondito e interessante lavoro di ricerca sulle abitudini e i gusti personali del maestro. È stato affascinante scoprire quanto fosse legato ai sapori autentici della sua terra e quanto amasse la convivialità", ha raccontato lo chef... "Verdi - prosegue - aveva una predilezione per il Grana Padano, i bolliti e i funghi, ingredienti che ho voluto inserire nei piatti del menù per celebrare il suo legame con la cucina. Tuttavia, ho voluto dare un tocco contemporaneo, mantenendo saldo il pensiero che queste pietanze siano un omaggio alla sua memoria e alle sue preferenze". Ah... ad accompagnare i piatti, le bollicine dei Franciacorta firmate Bellavista, che al teatro milanese dedica una delle sue cuvée più pregiate, il Brut Teatro alla Scala 2020 scelto come uno dei Dieci Migliori Vini d'Italia dalla Guida Bibenda 2025. Questo riconoscimento arriva in un anno speciale per l'azienda che celebra il ventesimo anniversario della sua collaborazione con il celebre Teatro alla Scala di Milano. Tempio consacrato al Belcanto, la Scala ha un legame speciale con Crema: negli anni Settanta, Angelo Dossena, straordinario Art Director geniale, dirigenti del settore artistico, a modo suo, contribuì a caratterizzare un Sant'Ambrogio, vestendo una Prima con abiti griffati Versace. Il cremasco Maurizio Codebue vi lavora nelle vesti di tecnico, mentre il tenore Giovanni Carpani canta nel coro teatrale. E a questo giro, chef Andrea Aprea ha vestito di Cremona, col Grana Padano e la Mostarda, la cena di gala post Opera Verdiana. 

 

Stefano Mauri


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