Si allarga la protesta contro la demolizione dell'ospedale. Oggi pomeriggio una delegazione del "movimento per la riqualificazione dell'Ospedale di Cremona" ha depositato presso il protocollo dell'Asst di Cremona 1575 firme a sostegno della petizione lanciata on line esattamente quattro mesi fa, che sommate alle 1922 firme consegnate al Direttore Generale Dr Giuseppe Rossi l'11 settembre scorso, in occasione dell'incontro richiesto con i vertici dell'Asst , danno voce al dissenso di 3497 cittadini della provincia di Cremona al progetto del nuovo ospedale.
"La petizione diventa sempre più conosciuta e condivisa tra i cittadini e per la quale continueremo a raccogliere le firme", dicono al Comitato.
Intanto il Comitato per la riqualificazione dell'ospedale ha inviato una pec ai sindaci della provincia di Cremona.
"Cara Sindaca, Caro Sindaco, Le scriviamo in quanto riteniamo che, per la città di Cremona, per tutta la provincia e soprattutto per i bisogni della nostra popolazione in particolare, quella più fragile, una moderna ristrutturazione dell’Ospedale cittadino sia da preferire all’abbattimento dell’attuale e alla costruzione di un nuovo edificio, peraltro molto costoso. A nostro parere è necessario un decisivo cambio di rotta ponendo al primo posto la medicina periferica, cosiddetta di base, senza tuttavia trascurare l’introduzione e l’adozione delle più moderne tecnologie la cui collocazione, con opportune e oculate rimodulazioni dei reparti, sono sicuramente possibili anche nell’attuale nosocomio.
L’Art. 32 della Costituzione, sul quale tutto Voi avete giurato, faro che dovrebbe guidarci in ogni scelta e valutazione, ci ricorda che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti…” Sappiamo che a Voi è stato recapitato l’invito alla presentazione del progetto (preliminare) del nuovo Ospedale. Al Nostro comitato, che annovera oggi circa 3000 sottoscrizioni di cittadini, non è stata concessa analoga sensibilità istituzionale. Invitiamo quindi Voi autorevoli esponenti delle Istituzioni a valutare attentamente, nell’esclusivo interesse delle Comunità che rappresentatele, le decisioni purtroppo già prese e le tante ancora da prendere (perché nulla è ancora definitivo). Giovedì noi saremo fuori dall’auditorium a dimostrazione di quanto sopra detto e forti della capillarità già raggiunta dai nostri intenti. Vi chiediamo di essere con noi in piazza per dare un segnale forte a chi crede di calare decisioni dall'alto senza una vera attenzione per il Territorio".
Intanto il 30 novembre, alle ore 17, al Museo del Violino sarà presentato il progetto che ha vinto il concorso di progettazione internazionale per il nuovo Ospedale di Cremona alla presenza del vincitore architetto Cucinella e del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
"Sono stati invitati solo soggetti istituzionali (sindaci, assessori, consiglieri, prefetto, questore, dirigenti pubblici, ecc.) e gli organi di stampa, probabilmente non solo quelli locali, ma anche i quelli a diffusione nazionale (Giorno, Corriere, Repubblica, Tg3 Regione, ecc.), vista la presenza del presidente della giunta regionale, signor Attilio Fontana. - dicono i rappresentanti del Movimento per la riqualificazione dell'ospedale - Il nostro movimento, essendo una voce dissenziente non è stato ammesso, ma la lettura dei documenti finora pubblicati ed il fatto che si voglia demolire un'immobile di appena 50 anni, per il quale ancora si spendono parecchi soldi per il suo adeguamento e la sua manutenzione, ci rafforzano nella convinzione che il nostro Ospedale vada riqualificato e per fare arrivare la nostra voce a chi ha deciso tutto ciò invitiamo i cittadini e gli amministratori dei Comuni della nostra Provincia a partecipare al sit- in programmato in piazza Marconi a partire dalle ore 16 del 30 novembre. Più siamo e più la nostra voce sarà potente!"
commenti
Anna L. Maramotti Politi
28 novembre 2023 21:51
Troppe volte si assiste a manifestazioni pubbliche che sono il sintomo di un reale disagio, ma purtroppo non sono supportate da conoscenze documentate. Così, ad esempio, le persone intervistate o ripetono slogan o travisano le reali motivazioni del loro stesso manifestare. Il pressapochismo sposa la rabbia ed esplode in forme di violenza che, lo si voglia o no, sono sempre la negazione della democrazia.
Perchè faccio questa premessa?. Sto osservando come il Movimento per la riqualificazione dell'ospedale di Cremona stia crescendo di giorno in giorno sulla base di due semplici dati reali: da una parte si constata come i costi per la realizzazione di un nuove ospedale siano superiori agli interventi di manutenzione dell'esistente; dall'altra si è sempre più consapevoli di quali grandi e pesanti disagi l'abbattimento dell'attuale ospedale e la realizzazione di uno nuovo comportino per la salute dei cittadini. Le due riflessioni sulla salute pubblica e sui costi non sono espressione di ideologie, ma sono il risultato di constatazioni evidenti che interessano tutti i cittadini.
Per questo il Movimento ha raccolto il più largo consenso e non ha bisogno di sbraitare o portare bandiere. Il Movimento è segno concreto di una condivisa attenzione alla salute e al rifiuto di inutili e dannosi sprechi. Testimonia un atto di demeocrazia partecipata che prescinde da posizioni partitiche e si arrocca sul "buon senso" che testimonia saggezza e lungimiranza.
Il richiamo quindi alla Costituzione non è pleonastico, ma è riferimenrto essenziale per i cittadini attenti al loro territorio e alla loro salute. Salute e cura sono beni non negoziabili.
tommaso
29 novembre 2023 08:50
ma in tutto questo, i nostri rappresentanti in regione (i consiglieri regionali Piloni, Ventura e Vitari) che posizione hanno? assistono inerti e ben coperti o hanno un'opinione? cosa stanno facendo sul tema?
Michele de Crecchio
29 novembre 2023 15:15
Come un prestidigitatore riesce a far uscire un coniglio dal suo cappello, così, a Cremona, del tutto a sorpresa, l'ex presidente della provincia Salini, certamente non nuovo ad analoghe singolari, discutibili, e spericolate operazioni politico-amministrative (basti pensare alla svendita dei palazzi, destinati a funzioni istituzionali, di corso Vittorio Emanuele e di via Bellarocca!), lanciò la proposta di sostituire il nostro Ospedale Maggiore (costruito solo da mezzo secolo) con un nuovo "ospedalino" dotato delle più aggiornate e mirabolanti prestazioni tecnologiche. Invece di consigliare di far discutere, come sarebbe stato, sicuramente più saggio, opportuno e democratico, tale singolare proposta nei consigli comunali e provinciale interessati, purtroppo quasi tutti i più autorevoli politici locali si accodarono, incantati come i famosi topolini della novella di Andersen, alla proposta del Salini!