17 ottobre 2024

Dall'album dei ricordi: Gianluca Vialli e un giovanissimo Luigi Regni (poi colonnello dei Carabinieri) a Coverciano per preparare Italia '90

L’ “album dei ricordi” ha restituito, grazie anche ad un nostro lettore, una immagine storica, datata 1989 che ritrae il grande ed indimenticato campione cremonese Gianluca Vialli insieme ad un giovanissimo Luigi Regni, comandante della compagnia carabinieri di Casalmaggiore per nove anni, dal 2003 al 2012. Correva appunto l’anno 1989, 35 anni fa, e mancava solo un anno allo storico appuntamento con i Mondiali di calcio di Italia 90, ai quali la nostra Nazionale si classificò terza.

“Se non ricordo male – dice Luigi Regni, oggi colonnello dei carabinieri in pensione – era il mese di settembre ed io ero un giovane brigadiere dei carabinieri in servizio al Nucleo Operativo di Firenze nella sezione delitti contro la persona. All’epoca – spiega – mi occupavo dei sequestri di persone e dell’Anonima Sarda, presente in quegli anni in Toscana, e di vari omicidi compresi quelli commessi dal Mostro di Firenze”.

Insieme ad alcuni colleghi dell’Arma, Regni aveva legato con alcuni addetti del Centro tecnico azzurro di Coverciano e questo aveva permesso loro di poter accedere al ritiro della Nazionale Azzurra. “Un giorno andammo – ricorda ancora il colonnello – sistemandoci all’ingresso dove erano soliti radunarsi fiorentini e amanti del calcio. Ricordo bene un episodio che vide protagonista una signora, sui 70 anni di età, che fumava come una ciminiera ed era tifosissima di calcio. All’arrivo di Roberto Baggio, che all’epoca era un idolo dei fiorentini ed era probabilmente alle prime convocazioni in nazionale (Baggio, classe 1967, aveva tre anni in meno di Vialli, nato nel 1964), questa signora si agitò tantissimo e così fece anche quando arrivò Vialli, incitandolo e chiedendogli dove fosse il suo “gemello”, evidentemente Roberto Mancini che tuttavia era assente in quella occasione: forse non era stato convocato. Io mi voltai verso quella signora ricordandole che Vialli, anche se lo incitava, era comunque un giocatore della Sampdoria al che lei, in rigoroso toscano, mi rispose “Oh grullo, tu non capisci nulla di calcio. Non sai che noi siamo gemellati con la Sampdoria”.

Regni, va detto, quel giorno era in borghese (come mostra l’immagine) e quindi la signora in questione, evidentemente, non sapeva di aver appena dato del “grullo” ad un carabiniere. “Del resto – ricorda ancora Regni – i tifosi fiorentini sono sempre stati molto agitati, ricordo molti incidenti soprattutto con i tifosi della Juventus. Addirittura in una occasione riuscirono a cappottare un’Alfa 90 del Nucleo radiomobile dei carabinieri. In un’altra occasione in cui ero in borghese fui anche scambiato per un tifoso e mi presi due manganellate e me le sono tenute”. Tornando alla giornata del 1989 trascorsa a Coverciano, Luigi Regni ricorda quindi che insieme ad un collega si fece diverse foto non solo con Gianluca Vialli ma anche con Roberto Baggio, Paolo Maldini e Stefano Tacconi. Quest’ultimo bersagliato dagli improperi dei tifosi viola visto che militava nella Juventus.

Ricordo – aggiunge il colonnello – la grande disponibilità e la gentilezza di Gianluca Vialli così come di Paolo Maldini, a differenza di altri azzurri che passarono e tirarono dritto senza neanche guardarci”. In quel periodo, altro aneddoto, Regni aveva i capelli molto corti, completamente sbarbato e molto magro, condizioni comunque essenziali per concorrere all’Accademia Militare di Modena alla quale ambiva. Ma le cose non andarono come si aspettava.

Non mi presero – aggiunge – perché lo psicologo dei carabinieri, uno che era veramente prestato alla psicologia, disse che non ero idoneo per fare l’ufficiale”. Lo psicologo in questione, forse un po’ psicolabile aggiunge chi scrive queste righe, aveva evidentemente bisogno lui di uno bravo. Infatti la carriera di Luigi Regni, fortunatamente, è proseguita senza intoppi e nel migliore dei modi.   Dopo la parentesi in terra Toscana, per lui arrivò quindi la promozione a sottotenente, quindi comandò con il grado di tenente il nucleo operativo e radiomobile di Ventimiglia, area di frontiera, distinguendosi in parecchie operazioni di rilievo prima di essere trasferito a Casalmaggiore nel 2003 per comandare la Compagnia col grado di capitano. A Casalmaggiore, terra alla quale è fortemente legato e dove è tuttora molto conosciuto e stimato, si fece apprezzare enormemente non solo per la sua professionalità e le sue capacità investigative e di comando, ma anche per la sua straordinaria sensibilità e disponibilità  umana. Fu poi trasferito a Bologna, ufficiale addetto all’Ufficio logistico del comando legione carabinieri di Bologna ma lui non ha mai amato il lavoro d’ufficio preferendo le attività azione e così, su sua esplicita richiesta,  guidò poi la Compagnia carabinieri di Guastalla, col grado di tenente colonnello prima e di colonnello poi rimanendo alle redini della compagnia fino al 2022. Da due anni è in pensione ma continua ad essere, sia a Colorno dove vive, che in terra cremonese dove vanta numerosi amici, un autentico punto di riferimento sia nel campo della sicurezza che come baluardo di sensibilità e disponibilità.

Eremita del Po

 

Paolo Panni


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