Detenuto marocchino di 31 anni si toglie la vita nel carcere di via Cà del Ferro: è il 62° dall'inizio dell'anno in Italia
Un uomo di 31 anni si è tolto la vita ieri sera verso le 19 in una cella della Casa Circondariale di Cremona a Cà del Ferro. Il trentunenne, originario del Marocco, era senza fissa dimora e gli erano stati contestati i reati di rapina e violenza sessuale. È il 62esimo detenuto dall’inizio dell’anno. A queste morti, vanno aggiunti i sette appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita nel 2024. Ricordiamo che il carcere di Cremona è tra i più critici della Lombardia, ha una capienza di 394 posti, ma secondo le rilevazioni del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ospita attualmente 543 detenuti: è un tasso di sovraffollamento di oltre il 112 per cento. Il sovraffollamento è la questione più critica e con il caldo diventa insopportabile: al 31 luglio i detenuti presenti nelle 190 carceri e nei 17 istituti minorili sono 61.140, con un indice di sovraffollamento del 130%. I detenuti stranieri all'interno dei penitenziari italiani sono 19.151, di cui 16.364 extracomunitari.
Anche i sindacati locali della polizia penitenziaria denunciano da tempo le condizioni critiche in cui versa il carcere di Cremona, sia per il sovraffollamento dei detenuti che per la carenza di personale penitenziario, che nello specifico vede 168 agenti di polizia sui 223 posti previst
«Numeri assurdi, mai visti in precedenza, indegni per un paese civile che, evidentemente, l’Italia, almeno in questo frangente, dimostra di non essere sino in fondo» afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
«Vogliamo peraltro precisare, senza polemica alcuna e senza voler minimamente ingigantire un tema tragico, come quello dei suicidi, che è già di proporzioni abnormi al di là dello scarto di due o tre decessi che da altri non vengono catalogati come tali, che i nostri conteggi sono frutto di risultanze acquisite attraverso nostri canali informativi, autonomi e indipendenti, e che coordiniamo costantemente con RadioCarcere (Radio Radicale), Ristretti Orizzonti e altre associazioni indipendenti. D’altronde, sono ben 14 i decessi di cui, sotto un profilo strettamente tecnico-giuridico, non è stata accertata la causa e che ben potrebbero derivare da suicidio sommandosi al dato ufficiale», conclude il segretario di Uilpa.
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