12 luglio 2021

Dietro alla vittoria della Nazionale un'amicizia, quella tra Vialli e Mancini. Ecco com'è nata. Il racconto di Pirondini

C’è un tocco cremonese in questa Italia campione d’Europa. Ed è il tocco di Luca Vialli, cremonese della più bell’acqua, fratello ispiratore e suggeritore del Mancinissimo. E ciò basta - a me figliocccio esule di Cremona - per esultare oltre ogni più ragionevole ritegno. Vialli e Mancini ci hanno regalato una favola; l’esempio di un grande valore: l’amicizia. Ma è difficile spiegare questo valore. Che non è solo legame d’affetto e di consuetudine tra persone unite da scambievole simpatia e da affinità di sentimenti. Diceva l’immenso Muhammad Ali: “ L’amicizia è la cosa più difficile da spiegare. Non è qualcosa che si impara a scuola. Ma se non hai imparato il significato dell’amicizia, non hai davvero imparato niente”.

Ho conosciuto Vialli quando era un ragazzino ed aveva un capoccione cespuglioso, nero come il carbone. E sotto quel complesso di riccioli e rovi, si accendevano due occhietti furbi e premonitori. Me lo aveva presentato il presidente Domenico Luzzara ( troppo presto dimenticato da Cremona e dalla Cremonese, al netto del piazzale). Ci eravamo attovagliati alla trattoria “ Alba “ e aspettavamo Luca che rientrasse da scuola. Non aveva tempo per andare a casa e poi essere puntuale agli allenamenti; dunque si fermava al nostro tavolo, due bocconi e via con quello zaino sulle spalle pieno di libri e fantasia. Ho poi seguito Vialli dove potevo. Anche alle sue fragorose nozze e a Londra quando allenava nel 2000 il Chelsea e in squadra aveva Zola e George Weah ( poi presidente della Liberia ). Sempre cordialone, divertente ma sempre con la cautela in canna.

Ma l’incontro di Vialli e Mancini - l’incontro che tanta parte ha avuto in questo trionfo europeo - lo ha reso possibile Domenico Luzzara ( 1922-2006 , mitico presidente della Cremonese per 32 anni 1967-2006 ). Svelo un segreto.

Estate 1984. Il trionfo di Wembley ha le radici sotto il Torrazzo. Ecco come è andata. Luzzara aveva promesso a Mantovani, presidente della Sampdoria, che Vialli sarebbe finito in blucerchiato, a Genova. Una stretta di mano e affare fatto, senza bisogno di firme. Altri tempi, altri uomini. Boniperti ( Juventus ) viene a sapere della trattativa, si intromette, telefona a Luzzara offrendo 100 milioni in più della Samp. Tanti soldi all’epoca per un club di provincia. Luzzara telefona subito a Mantovani. E gli dice:“ Stai tranquillo, Vialli è tuo. La mia stretta di mano è più di una firma su foglio di carta”. Pronta la risposta di Mantovani: “ E all’ora quei 100 milioni in più te li dò io”. Diceva Thomas Eliot , premio Nobel 1948 per la Letteratura: “Niente di ciò che accade per caso, accade per caso”.

Nelle foto l'abbraccio di Vialli e Mancini alla fine della partita e la firma del contratto di vendita di Vialli alla Sampdoria

Enrico Pirondini


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