22 febbraio 2021

Dopo cinque anni un progetto per via Beltrami, l'edificio al n. 10 doveva essere demolito invece verrà recuperato e conservato

L’immobile di via Beltrami 10, posto di fronte a vicolo Cerasa, già oggetto di un acceso contrasto nel dicembre 2015, quando se ne era proposta la demolizione, verrà invece recuperato con un risanamento conservativo che sia il più rispettoso possibile dell’esistente. Si tratta di una casa d’abitazione di inizio Novecento collocata in un contesto urbanistico particolarmente delicato. La commissione paesaggio poco più di cinque anni fa aveva respinto la proposta progettuale dello studio Garretti di Milano per la ristrutturazione mediante demolizione e ricostruzione dell’edificio, in quanto l’intervento proposto era in contrasto con quanto previsto dal Piano delle regole del Pgt per quanto riguarda i nuclei di antica formazione nel centro storico. 

Le norme, infatti, prevedono che, in considerazione della particolare valenza architettonica, ambientale e paesaggistica del contesto, gli interventi devono: “salvaguardare gli elementi architettonici e tipologici di pregio rilevante, quali: fronti interni ed esterni, con possibilità di parziali modifiche purché non alterino l'unitarietà e i ritmi compositivi dei prospetti; ambienti interni di particolare pregio architettonico (volte, soffitti a cassettoni, presenza di pitturazioni e affreschi); impianto distributivo costituito dai collegamenti verticali e orizzontali collettivi (androni, blocchi scala, portici, loggiati, ballatoi, altane ecc); spazi liberi (corti, chiostri, ecc.) con la conservazione delle pavimentazioni e finiture di pregio esistenti e impiegando materiali coerenti coi caratteri dell'edificio; giardini, salvaguardandone l'impianto e le essenze di pregio esistenti, e utilizzando nuove essenze compatibili col contesto”. 

Il parere della commissione, peraltro, era arrivato dopo circa un anno dalla presentazione della prima istanza, e dopo una nuova soluzione progettuale. La commissione aveva sottolineato anche le preoccupazioni derivanti dalle condizioni statiche del fabbricato avrebbero potuto essere affrontate con un approccio conservativo che prevedesse il consolidamento e il rinforzo strutturale in luogo della sostituzione, al fine di pervenire al recupero di questa interessante porzione di isolato, posto a fianco del palazzo del nobile Vincenzo Valcarenghi, (oggi casa F.lli Bodini), in un contesto caratterizzato da botteghe artigiane e di case per mercanti più o meno abbienti.

Via Beltrami per la commissione rivestiva un ruolo particolare e delicato e pertanto stabiliva che “le facciate prospicienti la via Beltrami, e quelle sulla corte interna dell'edificio in oggetto, debbano mantenere lo stato di fatto con le attuali caratteristiche, sia compositive che materiche, (con la possibilità di ridurre a finestre le attuali vetrine secondo indicazioni del progetto originale stilato nel 1929), e così pure il disegno del cortile e del porticato con colonne e capitelli scudati. La conformazione, e parimenti la matericità, dei prospetti e degli elementi architettonici dell'edificio (volte, loggiati, colonnati, talune pavimentazioni, rostre ecc..) hanno rilevanza sotto il profilo paesaggistico e pertanto si prescrive un attento intervento conservativo”. Il nuovo progetto, a distanza di cinque anni, ne tiene pienamente conto.

Fabrizio Loffi


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