Dopo quattro giorni di trattative, nuovo contratto per gli alimentari. Aumento di 280 euro in busta paga
Dopo quattro giorni di trattativa non-stop avviata il 27 febbraio all'Eur di Roma presso l'Hotel Colombo, con la partecipazione nella Delegazione trattante di Fai, Flai e Uila anche del Segretario provinciale Fabio Singh della Flai Cgil di Cremona e Paola Marazzi, Segretaria della Fai Cisl si è conclusa ieri, 01 marzo la trattativa del contratto nazionale dell'industria alimentare per oltre 450 mila lavoratori in Italia e quasi 5000 solo nella Provincia di Cremona che avranno 280 euro di aumento dal 01 dicembre 2023. (Contratto scaduto il 30/11/2023)
Il nuovo accordo prevede per la parte economica un incremento di 280 euro per un montante complessivo del quadriennio pari a 10.236 euro. Già la prima tranche di 75 euro sarà erogata nella prossima busta paga con gli arretrati dal 01 dicembre 2023. Già nei primi 14 mesi di applicazione del contratto le lavoratrici e lavoratori andranno a recuperare un importo di 170 euro pari al 60% dell' aumento totale previsto. Per la mancata contrattazione di secondo livello si aggiungono altri 15 euro mensili in più a quelli già previsti. Viene migliorata la dotazione del welfare contrattuale, con un aumento di 4 euro per il fondo integrativo sanitario Fasa a garanzia di maggiori prestazioni.
Per il fondo integrativo pensione Alifond, il contributo a carico azienda aumenta da 1,2 al 1,5 % (+0,3, equivalente a 6 euro); viene inoltre rafforzato il fondo a sostegno di maternità e paternità. Per i congedi parentali, sono aumentate le ore retribuite per l inserimento dei figli al nido e alla scuola d' infanzia e per l' accudimento intra-generazionale per i genitori anziani, nonché per le donne vittime di violenza. Importanti i risultati anche sull orario di lavoro, che nel settore alimentare non subiva modifiche da 30 anni: a partire dal 01 gennaio 2026 coloro che svolgono turni di 18 e 21 ore di lavoro avranno una riduzione di 4 ore a cui si aggiungeranno ulteriore 4 ore l anno dopo mentre dal 01 gennaio 2027 la riduzione di 4 ore lo si applicherà a tutti le lavoratrici e lavoratori.
Per contrastare la precarietà, si dimezza la percentuale complessiva per ogni azienda dal 50 al 25% dei contratti a termine, somministrati e in staff lising.
"E' un intesa molto importante e sono molto soddisfatto perché si è evitato attraverso la nostra forte pressione e diplomazia di avere 2 contratti diversi del settore, come inizialmente voluto da 3 associazioni datoriali (totale 14 associazioni) che già dall'ultimo rinnovo del 2020 richiedevano un contratto nazionale separato a ribasso in diritti, tutele e salario per i lavoratori dipendenti di queste tre associazioni. Quindi con questo rinnovo abbiamo un contratto unico per tutto il settore, aumento salariale di 280 euro, recuperato il potere d acquisto, riduzione della precarietà per aumentare i contratti a tempo indeterminato, miglioramento del welfare contrattuale, riduzione dell'orario di lavoro, aumento di tutele in caso di violenza di genere. Ora passa la parola alle lavoratrici e lavoratori attraverso il loro voto nei luoghi di lavoro nelle assemblee che svolgeremo in tutte le fabbriche della nostra Provincia. A sostegno della parte economica di questo importante rinnovo del contratto nazionale servirebbe una risposta immediata dalla Politica: mai come in questo contesto del Paese è necessario ed urgente un intervento del Governo a favore del lavoro, detassando gli aumenti dei contratti nazionali oltreché ad una riforma strutturale del Cuneo fiscale, temi che stiamo rivendicando da anni anche attraverso strumenti come lo sciopero generale del 24 novembre scorso" commenta Fabio Singh, Segretario Generale Flai Cgil Cremona.
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