8 giugno 2021

Dove le parole non bastano, arriva la musica. Dall'Auditorium concerto in diretta con uno Stradivari per 420 malati in ospedale

Nel pomeriggio si è realizzato un evento come forse mai avvenuto fino ad ora: un concerto live, esclusivo, in diretta dall’Auditorium del Museo del Violino per i pazienti ricoverati presso l’Ospedale di Cremona. Un momento musicale innovativo patrocinato dal Comune di Cremona e realizzato grazie alla collaborazione fra ASST di Cremona, Museo del Violino, Cremona 1 e Medialife System. La musica da sempre ed in ogni secolo rappresenta espressioni di vita. Questo è il sentimento che trapela tra i 420 malati che hanno ammirato ed ascoltato la violinista Sofia Manvati dalle loro stanze di degenza.

Si respira un’atmosfera quasi da prima teatrale: c’è curiosità, attesa. I monitor installati in ogni stanza si accendono sulla figura di Eleonora Busi che introduce l’evento. L’elegante violinista Sofia Manvati, immersa nel silenzio dell’Auditorium chiuso al pubblico, impugna il pregiato Stradivari Vesuvio 1727 e, con le note tratte dal Concerto in mi maggiore, op. 8 n. 1, RV 269, La Primavera di Antonio Vivaldi, ci trasporta in un luogo quasi sospeso. Per 30 minuti abbiamo assistito a qualcosa di straordinario. Dove la musica ha rappresentato la magia che ha modificato gli equilibri della realtà. L’immaginazione ha fatto il resto. I pazienti si sono trasformati in pubblico, quasi fosse possibile un teletrasporto, e Sofia Manvati nella solitudine dell’Auditorium ha immaginato la loro presenza.   

Noi eravamo in Ospedale ed abbiamo condiviso le sensazioni di alcuni degenti. Siamo entrati nel reparto di Ostetricia dove, non solo abbiamo assaporato da vicino la gioia di numerose nascite, ma abbiamo letto negli occhi di future e neo mamme la gioia di gustare questo momento musicale.  “È un’iniziativa che mi è molto piaciuta, davvero bellissima. Sono legata anch’io al mondo della musica – ci racconta Chiara futura mamma di 29 anni – prima del covid facevo parte di un’orchestra, ho fatto anche molte serate da solista cantando dalla musica leggera al pop. Io amo la musica ed arrivare in Ospedale, trovare questa iniziativa rappresenta, per me, qualcosa di magico – sottolinea –  la musica mi fa compagnia in attesa delle contrazioni, una meravigliosa coincidenza”.  

I suoni sono flashback di emozioni, sono trasmettitori capaci di ricordare sensazioni piacevoli.

“Sono felice di vivere questa esperienza, un’esperienza particolare che mi ha accompagnato in un momento altrettanto particolare, sono appena diventata mamma – ci racconta Ivonne – sono curiosa di vedere come reagirà anche il mio piccolo perché durante la gravidanza abbiamo ascoltato musica, anche musica classica e sono entusiasta”.

Sono euforici anche papà Stefano, mamma Elisa e il piccolo Alessandro, che è nato solo qualche ora fa. Tutti e tre insieme attendono di rilassarsi dopo la lunga fatica del parto. Poi incontriamo Micol che, in attesa del cesareo di domani, decide di fare ascoltare anche al suo “pancione”, con l’ausilio delle cuffie,  qualche nota. Istanti di pura bellezza ed armonia  che fanno tornare il sorriso non solo nei degenti ma, anche, a tutto il personale sanitario.

Per un attimo il tempo in cui le sirene gridavano senza sosta sembra lontano. In ogni situazione impari l’importanza del respiro. Per lottare devi sempre possedere la forza di trovare una boccata di ossigeno. Lo sa bene chi ha appena subito un intervento chirurgico o è in attesa di farlo, chi è ricoverato in Oncologia, chi è costretto in Cardiologia e chi si sta riprendendo dal covid. 

Sono qui da una settimana, non so quanto dovrò restare in Ospedale – ci racconta Fabio di 30 anni ricoverato in Cardiologia - è difficile restare qui senza vedere nessuno, i medici e gli infermieri sono gentilissimi, ma ci si sente soli. Un evento del genere fa compagnia, regala un po’ di buon umore. Ho sempre desiderato visitare il Museo del Violino di Cremona, mi hanno detto tutti che è bellissimo, per ora, lo ammiro da qui, non appena possibile, voglio andarci di persona”.

Tra chi non vede l’ora di visitare dal vivo l’Auditorium c’è Roberto Costa, bresciano di 62 anni e ricoverato in Chirurgia che ci racconta: “Non sono un appassionato di musica classica ma in questa situazione la musica mi rilassa, mi regala serenità –  sottolinea -  in questo modo, ho la possibilità di vedere questa bellezza e di prepararmi con tranquillità al mio intervento di domani”.

La musica ha dato prova, ancora una volta, di essere un efficace antidoto contro le barriere di chi soffre. Il suono del violino ha incantato tutti presenti.

“L’ascolto ha rappresentato un punto di collegamento importante con l’esterno per chi è costretto in ospedale – spiega Patrizia Galli del reparto Chirugia - un evento che regala ancora più vicinanza alla persona che assistiamo, cerchiamo sempre di stabilire un’importante empatia con i pazienti, è alla base del nostro lavoro quotidiano, la musica ci ha toccato e ci ha coinvolto, ci ha regalato un’ immagine di vita, un contatto con l’esterno per chi è chiuso in queste stanze”.  

 

  

Beatrice Ponzoni


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