E’ morto a 90 anni Attilio Calza, medico d’altri tempi, geriatra di fama internazionale
Anni fa aveva subìto un aneurisma all’aorta addominale che nei giorni scorsi si è di nuovo aperta. L’intervento chirurgico all’ospedale maggiore di Cremona costituiva l’estremo tentativo di salvargli la vita. Purtroppo Attilio Calza, che tra due mesi avrebbe compiuto novant’anni, non ha superato l’operazione e all’alba di oggi è spirato. Era stato bene fino all’altro giorno. Aveva trascorso giorni sereni a casa di amici ad Arma di Taggia. Giovedì aveva pranzato con la moglie Tiziana Bianchi al ristorante della Canottieri Baldesio. Medico geriatra, autorità a livello internazionale nel settore delle demenze senili, Calza aveva continuato a esercitare la libera professione dopo i quarant’anni trascorsi alle dipendenze dell’ospedale e dieci dal pensionamento in poi alle Figlie di San Camillo. Anche in piena estate, nonostante il caldo torrido, lo si poteva incontrare mentre a piedi o in bicicletta si recava a visitare a domicilio i pazienti, partendo da casa, in zona Castello, o dal suo studio in piazza Vida. Non si negava mai. All’indiscussa competenza, grazie alla quale è stato un punto di riferimento insostibuibile per generazioni di pazienti, affiancava una grande sensibilità e una positività che infondevano fiducia nel malato, doti fondamentali per un corretto approccio al paziente. Colto, affabile, gentile, sottilmente ironico, amava il suo lavoro. Era un medico d’altri tempi. Una persona davvero speciale. Lo si dice di molti, ma nel suo caso è il modo perfetto per definirlo, come persona e come professionista. Sempre disponibile, costantemente aggiornato sulle più recenti scoperte scientifiche, era profondo conoscitore degli studi internazionali. E’ stato presidente provinciale dell’Ordine dei Medici e per parecchi anni socio del Rotary Cremona Po dal quale si è dimesso in età avanzata.
Aveva sposato in prime nozze Fausta Grassi, una delle quattro figlie di Guido, fondatore dell’Ocrim, morta tragicamente in un incidente stradale quando ricopriva la carica di presidente della società. Da lei ha avuto due figli, Aldo e Guido. (www.vittorianozanolli.it)
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commenti
Mauro Tironi
26 agosto 2024 00:25
Io, come tanti cremonesi, posso solo ringraziare il Dottor Calza.
Non solo per la competenza e la passione con le quali seguì l'evolversi della malattia di mia madre ma anche per tutte le informazioni che dette a me, che come caregiver ero un po' spaventato e un po' depresso. Mi aiutò a capire la malattia della mamma e a gestire la mia impotenza nell'assisterla.
Era anche dotato di un fantastico humour. Ricordo infatti un suo intervento a un convegno, al quale mi invitò ad assistere proprio per capire, dove spiegò che non esisteva una cura per guarire dalla malattia di Alzheimer e dove spiegò che era una sindrome che colpiva in età adulta. Poi disse "l'unica certezza per non essere affetto dal morbo di Alzheimer è morire giovani. Ma non credo ne valga la pena". Con questa battuta, stemperò la tensione dell'argomento e al tempo stesso fece passare il messaggio che valeva la pena di "rischiare" di ammalarsi.
Ebbi la fortuna di incontrarlo alcuni anni dopo, gli dissi che la mia mamma non c'era più ma desideravo ringraziarlo per il suo operato. Lui, stupendomi ancora una volta, accennò ad alcuni fatti legati a mia madre, dimostrandomi che se la ricordava, che non era stata per lui solo una delle tante pazienti bensì una persona.
Grazie Dottor Calza, dal profondo del mio cuore.