Ecatombe di salici (specialmente quelli bianchi) lungo le rive del Po. Quali le cause? E il fiume perde una delle sue essenze autoctone
C’è la storica siccità del 2022 e 2023 all’origine della “ecatombe” di salici lungo le due rive del Grande fiume? Al momento si tratta solo di una ipotesi, una domanda che sorge spontanea ma che per ora non trova alcuna conferma. Tuttavia basta un semplice giro nelle golene del Po per osservare l’elevato numero di salici morti e quindi è giusto e doveroso chiedersi: cosa sta uccidendo questi alberi autoctoni del Grande fiume? Sono decisamente numerosi gli esemplari, soprattutto di salice bianco, sull’una e sull’altra riva, completamente secchi. Un problema che riguarda sia la sponda Cremonese che quella Parmense e, più in generale, tutta la fascia fluviale del Po. Tanti salici, anche di notevoli dimensioni, sono ormai morti ma a cosa è dovuto tutto questo? Al momento non resta che attendere che qualche botanico o qualche agronomo faccia luce su questo giallo. Il Salice bianco, albero tipico della Pianura Padana e delle terre del Po, trova da sempre il suo habitat ideale vicino ad ambienti umidi, che siano le sponde di torrenti, fiumi, laghi o anche boschi ripariali; ama la luce e cresce in terreni freschi, ricchi di calcio. Gli esemplari morti sono ormai numerosissimi e sono purtroppo in aumento. Diversi esperti, contattati per trovare una spiegazione a quanto sta accadendo, non hanno fornito una “diagnosi” precisa che, ovviamente, potrà essere fatta solo dopo adeguate verifiche ed accertamenti tecnici e di laboratorio. Le ipotesi sul “tavolo” sono diverse ma, per ora, una spiegazione che metta d’accordo tutti non sembra emergere. Potrebbe essersi trattato di un afide specifico, di una nuova malattia della pianta o, più probabilmente, come ipotizzato da diversi esperti contattati da chi scrive queste righe, potrebbe trattarsi di una delle conseguenze del cambiamento climatici e dei lunghi periodi siccitosi. La lunga e straordinaria siccità che si è protratta tra il 2021 ed il 2023 potrebbe essere la causa principale. Fatto sta che, in attesa di spiegazioni, l’ambiente del fiume sta perdendo una delle sue essenze autoctone e pare che il problema stia interessando anche il pioppo bianco.
Eremita del Po
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commenti
Daniro
14 agosto 2024 19:46
Molto salici risultano secchi e morti già da molti anni, soprattutto quelli più distanti dalla sponda del fiume e più in alto rispetto al livello medio, fenomeno credo dovuto all'abbassamento delle falde acquifere e del livello medio del Po in atto da decenni per tutta una serie di cause (canalizzazione, scomparsa zone umide, eccesso di prelievi, coltivazione delle golene, ecc). Molti saliceti più vicini alla sponda e non minacciati dalle attività antropiche stanno benone.
ennio serventi
16 agosto 2024 13:50
a quanto scritto più sopra segnalo la mancata fioritura, per due anni consecutivi, dei tigli di via Ticino