13 luglio 2024

Ecco le prime immagini del restauro della scalinata del cavalcavia del cimitero e della pulizia dei marmi dopo tanto degrado

L'impatto è davvero notevole. I grandi lavori di ripristino della scalinata che dal cavalcavia scende all'ingresso del cimitero stanno restituendo alla struttura, in profondo degrado da molti anni, il suo aspetto. Puliti e ripristinati i marmi, rifatto lo scheletro delle scale, già si può intravedere come apparirà la struttura dopo decenni di abbandono. L'intervento del comune è stato possibile grazie ai fondi del PNRR. Come abbiamo più volte denunciato su Cremonasera le due scalinate erano un vero percorso di guerra, chiuse da tempo con transenne, con i marmi divelti, le lastre in pietra di Botticino rotte. Erano saltati anche i parapetti e i reggimano: un vero pericolo, per cui da tempo la scalinata era inagibile e chiusa con cavalletti. In questi giorni si sta lavorando anche alla storica esedra dell'esedra di fronte al cimitero, quella con tutte le tessere del mosaico dedicato ai martiri fascisti ormai interamente sollevate e su cui si intravede solo la scritta "Roma". Ricordiamo che si tratta di monumento inaugurato il 28 ottobre 1930 insieme ad altre 132 opere pubbliche di città e provincia per esaltare il primo podestà fascista Giovanni Bellini.  

Lo scempio sta per finire e i tecnici comunali assicurano che l'accesso sarà pronto il prossimo novembre in occasione delle festività dei defunti che richiamano tanta gente al cimitero anche da fuori Cremona, quindi sarà possibile riprendere l'accesso pedonale al nostro cimitero anche se, è bene specificarlo, gli interventi riguarderanno solo la parte finale del cavalcavia, un monumento (ha più di novant'anni) su cui andrebbe fatto un vero e proprio progetto di restauro e tutela. Per ora accontentiamoci del tratto finale e dell'esedra davanti all'ingresso del cimitero sperando anche nella presenza di telecamere che possano scoraggiare whriter notturni. Troppe volte arrivando fin quassù a piedi si aveva a che fare con un autentico disastro per cui veniva in mente la vecchia poesia di Alfredo Pernice: "El panouramma, ahimè! el fà végner frèdd. El diis a j occ e al coor:..."Chi l'è finìda". Così Alfredo Pernice in "Bàgoule rimàde" del 1935 nella sua "Dal lougiaat del semiteri" parlava del panorama che si vedeva arrivando al cimitero di Cremona.

Un tempo quando qualcuno moriva si diceva "L'è 'ndàt ài plàten", cioè è andato ai platani perchè quando ancora non esisteva il sovrappasso sulla ferrovia, da via Dante si arrivava al cimitero percorrendo via Platani, come ricorda Luciano Dacquati nel suo "Te'l dìghi in cremunées". Poi nel 1910 il primo progetto previsto da via dei Platani, poi il traffico sulle strade di via Dante e viale Trento e Trieste ne consigliò lo spostamento nella sede attuale che ha anche il vantaggio di portare i pedoni davanti al portone d'ingresso del cimitero. L'opera era stata progettata dall'architetto Aldo Ranzi e dall'ingegner Contuccio Contucci ed è dedicata ai Caduti in guerra e quindi pensato come monumento. Il progetto venne illustrato nel 1926 durante la III Biennale d'arte cremonese e, insieme ai quadri di Arata, Vittori, Busini ecc, venne effettuata una mostra sul “progetto monumentale del cavalcavia del cimitero" a cura dell'Ufficio Tecnico comunale. Durante la costruzione fu necessario addirittura incanalare provvisoriamente le acque del Naviglio Civico. Anche per questo il sovrappasso va sistemato e tutelato preservandolo anche dagli azzardi come il terribile impatto del giallo fosforescente del nuovo parcheggio .

fotoservizio Gianpaolo Guarneri (Fotoservizio StudioB12)


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commenti


Marco

14 luglio 2024 05:30

Telecamere a gogò......unico deterrente per chi si diverte in questo modo.
Domanda: il Comune non potrebbe fare causa a chi imbratta i muri per danni all'immagine di Cremona o qualcosa un merito?