20 maggio 2024

Ecco le prime “sorprese” sull'impianto di biometano: “Vasca di raccolta di 28.000 tonnellate/anno di liquami a 50 metri dalle case di Gerre Borghi e sul confine di Gerre de' Caprioli”

In attesa della Conferenza dei servizi convocata per il 18 giugno per l'approfondimento delle proposte di A2A circa l'impianto di biometano in zona Gerre, escono le prime criticità. Ad elencarle, dopo aver “spulciato” i documenti presentati da Agripower (Gruppo A2A) che saranno oggetto della Conferenza del 18, è il comitato BiometaNo.

Le sorprese non mancano e sono tutt'altro che rassicuranti, stando a quanto ha pubblicato il Comitato presieduto da Luigi Lipara sulla pagina Facebook ufficiale. “Il “refluodotto” inserito da A2A nel progetto dell’impianto biometano di Cremona – annota il comitato – prevede la realizzazione di una vasca di raccolta di 28.000 tonnellate/anno di liquami a 50 metri da alcune abitazioni della frazione di Gerre Borghi e praticamente sul confine del Comune di Gerre de' Caprioli”. 

Si tratta, prosegue il comitato, di “Una nuova trovata per concentrare reflui e mezzi pesanti sulla SP50 in contrasto con le indicazioni date dalla Provincia di Cremona in sede di prima conferenza dei Servizi”. 

Sì, perché, prosegue il Comitato, “Anziché comprendere quanto questo progetto sia sbagliato, i proponenti allargano la platea della popolazione esposta ai disagi e alle emissioni di questo impianto. Questa è una delle prime evidenze emerse dall’esame della documentazione integrativa pubblicata sul portale Silvia”. 

Il Comitato BiometaNO Cremona, informa infine Lipara, “sta analizzando la documentazione e non cesserà la propria opera di informazione della cittadinanza affinché tutti abbiano la possibilità di opporsi a questo scempio”.

 

f.c.


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commenti


Nicolini Gualtiero

20 maggio 2024 09:26

Finché i cittadini di Cremona non cominceranno ad incazzarsi veramente e a protestare seriamente saranno immersi nel guano con l'aria irrespirabile le polveri sottili diffuse l'inceneritore e tutte le schifezze annesse e con i tumori alle stelle !
Vergogna!!!! E gli enti che dovrebbero tutelare la salute dove sono ? che fanno ?

PierPiero

20 maggio 2024 09:47

"Casualmente", la vasca di raccolta è a Gerre Borghi, frazione del comune di Cremona.
Poi ditemi che sono io quello in malafede...

Gianluca

20 maggio 2024 09:59

Però per Ridolini e i suoi seguaci è tutto a posto.

Antonio Sivalli

20 maggio 2024 14:13

Che mondo meraviglioso

Gigi

20 maggio 2024 14:17

Viva l'innovazione e la voglia di voler fare peccato che ci siano i soliti al no a tutto perché loro più bravi

PierPiero

20 maggio 2024 15:27

A volte la punteggiatura e una corretta sintassi portano a una maggiore comprensione del testo.
Diversamente, qualche anima frettolosa potrebbe leggere "la voglia di fare peccato" e concordare con questa chiave di lettura.
Lapsus freudiano?

Giuseppe

21 maggio 2024 10:57

Innovazione sono d'accordo bisogna sapere come si fa, non come ľamianto ,e questi impianti di bio gas e metano nella bassa bresciana sono tantissimi e non sanno cosa esce da quei camini di scarico ,non borotalco alla sera una puzza irrespirabile, alle multinazionali non interessa la salute di noi tutti ma solo i quattrini a fine giornata signor nó

Eugenio

20 maggio 2024 18:54

Cambiare fornitore di energia, per chi ha A2a, sarebbe la migliore risposta dei cremonesi, alle scelte vergognose di questa azienda.

Manuel

20 maggio 2024 19:48

Lo faremo!

Stefano

21 maggio 2024 07:00

A 50 metri? Non sarà poco vero? Mica è 5 dunque di che ci lamentiamo?

Alessio

22 maggio 2024 09:50

il biometano è un settore su cui puntare, come fa tutta europa, a partire dai virtuosi paesi nordici. produrre energia dai rifiuti è fondamentale....non lo smaltimento! immettere biometano nella rete ed usarlo quando serve è corretto. basta con le polemiche sulle multinazionali, allora smettiamola di usare i telefoni, di scrivere sui social, di andare in macchina .......

Vacchelli Rosella

22 maggio 2024 21:56

Forse sarebbe meglio e più salubre ridurre i rifiuti, frenando la grande distribuzione e il commercio online che vivono di imballaggi e packaging. Peraltro da recenti indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano risulta che grande distribuzione e logistica (grandi marchi operanti in Lombardia) avrebbero frodato il fisco per almeno 500 milioni in 3 anni.