2 luglio 2024

Emergenza medici di base in Lombardia: nella sola provincia di Cremona ne mancano ben 62, il doppio rispetto ad aprile. E intanto il pronto soccorso si intasa, con l'attesa media che tocca le 3 ore

Sono sempre più drammatici i numeri riferiti alla sanità pubblica, in particolare per quanto riguarda i medici di base, figura fondamentale per la salute ed il benessere dei cittadini. Sono i professionisti che meglio dovrebbero conoscere i propri pazienti e la loro storia medica, un punto di riferimento in grado di intervenire tempestivmente fin dai primi sintomi ed evitare che le condizioni degli assistiti peggiorino e li facciano finire in ospedale o in pronto soccorso. 

Invece la fotografia ad oggi è desolante: nella nostra provincia oggi sono 62 i medici di base che mancano all'appello (lo scorso aprile erano 'solo' 30), con la conseguenza che sempre più cittadini rischiano di rimanere senza medico, soprattutto i più anziani e fragili che hanno meno possibilità di spostarsi sul territorio alle 'ricerca' di un dottore. 

E spesso i bandi regionali rivolti ai medici di medicina generale vanno deserti o quasi, sintomo di una situazione di disagio anche per i professionisti stessi, che spesso si trovano un numero di assistiti troppo elevato e difficile da gestire.

Una voce di allarme arriva anche da Matteo Piloni, consigliere regionale PD, che denuncia: "Lo scorso 26 giugno la giunta Fontana ha pubblicato l'ennesimo bando per i medici di medicina generale che rischia di andare deserto: in Lombardia mancano 1349 medici di base e 62 solo in provincia di Cremona, 34 nell'ambito cremasco e 28 nell'ambito cremonese-casalasco" così scrive Piloni in merito ai dati pubblicati da Regione Lombardia nel bando per la copertura degli ambiti regionali di medicina generale.

La risposta a questa carenza ormai cronica, secondo il consigliere PD, non può essere solo il bando per le nuove assunzioni: "Per incentivare i medici di base serve una risposta strutturale, è necessario attivare servizi accessori di sostegno alla loro attività, che siano le spese organizzative, le dotazioni per la diagnostica semplice o i servizi per la segreteria. Infine, si dovrebbero superare una volta per tutte gli attuali vincoli che impediscono l'assegnazione di pazienti fuori dal loro ambito territoriale, ampliando la possibilità agli ambiti confinanti".

Il risultato sono i numeri comunicati proprio dalla Regione, dove quei 1349 medici di base mancanti creano una voragine enorme che rischia di inghiottire a sua volta tutte le altre prestazioni legate alla sanità: basti pensare che una recente indagine di Cisl e Bibliolavoro ha messo in luce i tempi di attesa inaccettabili dei pronto soccorso, dove si può rimanere in sala d'aspetto anche due giorni prima del ricovero.

E il nostro ospedale cittadini non brilla certo per velocità, in quanto il tempo di attesa medio per essere visitati al pronto soccorso di Cremona è di circa 3 ore. Questi tempi dilatati spesso sono la conseguenza inevitabile di pazienti che non riescono a farsi visitare dal proprio medico di base e che quindi si rivolgono al pronto soccorso anche per semplici malesseri o banali influenze, quando invece questo servizio dovrebbe essere destinato alle emergenze.

Ma del resto si sa che, quando si sta poco bene, si cerca un aiuto e se questo aiuto non è reperibile nell'ambulatori del medico di base, il paziente corre al pronto soccorso, col rischio di creare involontariamente intasamenti.

Il medico di base è il primo anello della catena di una buona sanità, ma purtroppo oggi i numeri che abbiamo appena letto ci raccontano una storia diversa.

 

Michela Garatti


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