Ex Ilva, iniziano i sopralluoghi dei potenziali acquirenti (indiani e ucraini). Arvedi potrebbe intervenire successivamente come partner tecnico e fornitore di tecnologie
Per ora il gruppo Arvedi tiene una posizione defilata sull'acquisto dell'ex Ilva. Il gruppo cremonese, ormai il primo gruppo italiano del settore, potrebbe intervenire in un secondo momento come partner tecnico, fornitore di tecnologie e di moderne linee di produzioni. Cominciano oggi le prime visite dei potenziali investitori esteri per l'ex Ilva, ora Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria. Si svolgeranno nelle prime due settimane di giugno. Ad aprire sono gli indiani di Vulcan Steel e di Steel Mont che, con una delegazione unica, visiteranno gli stabilimenti di Taranto, Genova e Novi Ligure. Partono da questi ultimi impianti per essere poi a Taranto, stabilimento principale di AdI, giovedi' e venerdi'. Nella seconda settimana di giugno gli stessi siti saranno visitati dagli ucraini di Metinvest.
Vulcan Steel - che fa parte del gruppo Jindal, anch'esso indiano -, Steel Mont e Metinvest sono infatti i gruppi che già alcuni mesi fa hanno manifestato il loro interesse per l'ex Ilva. Tra i potenziali interessati, come hanno scritto più volte anche i giornali di mezzo mondo, ci sarebbe anche Arvedi, ma per il momento non risultano visite programmate da parte del gruppo di Cremona. Probabile che siano calendarizzate successivamente.
Le visite degli operatori siderurgici sono preliminari all'avvio da luglio delle procedure di assegnazione degli impianti, come dichiarato dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso. "Obiettivo della terna commissariale non e' quello di fare gestione industriale e sostituirsi agli imprenditori, ma cercare, nel piu' breve tempo possibile, un interesse, da concretizzare, di investitori nazionali ed esteri riguardo gli asset", ha dichiarato Giancarlo Quaranta, uno dei commissari di AdI.
Ma chi sono i potenziali interessati ad Acciaierie, secondo le schede dell'agenzia Agi?
Vulcan Steel fa parte del gruppo Jindal ed e' stata fondata come realta' votata alla produzione di acciaio verde, grazie a un innovativo impianto in Oman da 5 milioni di tonnellate, alimentato a preridotto e a energie rinnovabili. Qualche giorno fa, al Danieli Innovaction Meeting, Vulcan Steel ha detto che quello dell'Oman sara' il piu' grande impianto del Medio Oriente. Coinvolti nell'operazione fornitori italiani ed europei e d'altra parte il gruppo gia' si appoggia alle collaborazioni di Danieli, Tenova, Tec hint, Fimi, Ibar, Pomini, Cimprogetti e Sideridraulic.
Steel Mont, invece, è una societa' di trading la cui attivita' principale consiste nel commercio internazionale di materie prime, nel trasporto marittimo, nella finanza commerciale e nei progetti 'chiavi in mano'. E' presente nei settori dell'acciaio, del carbone, del coke, delle materie prime e di altri prodotti. La produzione di acciaio riconducibile a Steel Mont è stimata in 4 milioni di tonnellate nel 2024.
L'investitore piu' noto è Metinvest, il gruppo ucraino a cui fanno capo le acciaierie di Azovstal a Mariupol, bombardate dai russi, e che sull'ex Ilva ha manifestato interesse già da qualche mese. Metinvest è anche uno degli attuali fornitori di materie prime ad AdI. Consapevole delle criticita' finanziarie dell'ex Ilva, Metinvest ha accettato il pagamento differito.
A Metinvest, inoltre, l'ex ad di AdI, Lucia Morselli, ha detto di aver fornito tempo addietro delle bramme di acciaio per compensare la produzione venuta meno in Ucraina a causa della guerra. Insieme a Danieli, Metinvest ha ora messo in cantiere a Piombino, su un'area dello stabilimento Jindal, la costruzione di un forno elettrico. Un investimento da 2 miliardi di euro che darà lavoro a 1.500 persone.
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