FI: “Dopo 10 anni tanti problemi irrisolti e poche soluzioni attuate”
Anche Forza Italia desidera intervenire sull'odierna approvazione di bilancio:
Quello che viene sottoposto al voto del Consiglio Comunale nella giornata di oggi non è un semplice bilancio annuale, ma un bilancio di due mandati amministrativi.
Dopo 10 anni di governo il centrosinistra ci restituisce una città dove prevalgono i problemi irrisolti piuttosto che le soluzioniattuate.
Infrastrutture: Nessuno degli snodi infrastrutturali sono stati affrontanti. Non solo non esistono progetti esecutivi, ma neppure Iprogetti di massima. La maggioranza non è stata in grado di esprimere una sola idea progettuale. La situazione viabilista di Via Giordano è irrisolta. Negli anni il carico di traffico si è intensificato senza che nessuna azione sia stata messa in campo. Nonostante il notevole incremento degli insediamenti commerciali sulla direttrice Paullese – Via Castellone, nessun intervento è stato previsto per rendere più scorrevole il traffico sulla tangenziale cittadina, che risulta intasata per buona parte della giornata. Via Dante è stata la grande incompiuta. E’ stato ridisegnato soltanto il tratto compreso tra il cavalcavia del cimitero e Via Milano, mentrenessun progetto è stato redatto per ridefinire il primo tratto della stessa che mantiene gravi criticità in tema di sosta e sicurezza.Piazza Roma, il cuore della città, è desolatamente transennata perché per buona parte inagibile per ragioni di sicurezza statica delle montagnole: un danno d’immagine per una città che vuole rafforzare la propria vocazione turistica.
Patrimonio comunale: lo stato di conservazione del patrimonio comunale è particolarmente critico, in quanto è mancata negli anni la necessaria manutenzione ordinaria. In molti tratti il manto stradale è talmente compromesso da risultare pericoloso per i pedoni, i cicli e le automobili. Un esempio tra i tanti è la tangenziale che collega il Bosco ex Parmigiano con il casello autostradale, di fatto impercorribile. Non fanno eccezione gli edifici comunale: la riqualificazione della piscina comunale che doveva essere eseguita nel 2017 non è neppure iniziata.
Servizi: La rete di Illuminazione pubblica è vetusta e inaffidabile.Sono molteplici e ripetuti i casi di blackout che interessano intere zone della città, nell’indifferenza dell’Amministrazione che in questi anni non ha previsto alcun investimento per rinnovare l’infrastruttura che alimenta i corpi illuminanti.
Parcheggi: Sono stati trasformati circa 500 posti auto liberi in sosta a pagamento e sono state incrementate le tariffe orarie. Il tutto in assenza di uno studio accurato: ancora oggi il Comune di Cremona non è dotato di un Piano della Sosta e le scelte effettuate non hanno alcun fondamento tecnico. Il cantiere del multipiano di via Dante langue in uno stato di semiabbandono da cinque anni: un monumento all’inefficienza amministrativa. Anche la promessadi avere un unico gestore per la sosta cittadina promesso dal 2014, facendo subentrare AEM S.p.A. a Saba Spa, è miseramente fallito.
Verde pubblico: L’amministrazione comunale non è stata neppure in grado di completare il censimento del patrimonio arboreo comunale. Come è possibile programmare una manutenzione efficace? Gran parte delle essenze piantate in questi anni sono seccate per mancanza di irrigazione. Il contratto di servizio con AEM non ha portato alcun beneficio in termini gestionali, ma solo maggiori costi per il Comune di Cremona. Il semplice cambio di contratto del personale comunale trasferito ad AEM ha comportato un incremento del 15% del costo del costo del lavoro. Inoltre, si è allungata la filiera decisionale (Comune - AEM S.p.A. - Operatori) e il Comune è stato costretto ad assumere un nuovo Dirigente per presidiare tale settore. A dimostrazione della confusione che aleggia all’interno della Giunta è sufficiente ricordare la proposta di trasformare il giardino scolastico della scuola Bianca Maria Visconti in bosco periurbano, poi ritirata sotto il peso delle proteste dei genitori e dei cittadini.
Settore energetico: Anche sul fronte energetico le cose non vanno meglio. L’inceneritore, di cui era stato promesso lo spegnimento, è attivo ed è stato venduto ad A2A che non ha alcuna intenzione di dismetterlo. Dei 13 progetti contenuti nel piano Cremona 2030 che avrebbero dovuto essere realizzati da A2A con un investimento di circa € 150.000.000 non rimane più nulla. Il contestato impianto di biometano verrà realizzato soltanto se A2A riuscirà ad intercettare le risorse del PNRR e risolvere le rilevanti criticità del progetto avanzate dal comitato di cittadini e di tutti gli organi di controllo. Di certo il baricentro decisionale conseguente alla svendita di LGH ad A2A si è decisamente spostato verso Brescia e Milano che con il loro 25% rappresentano i soci di maggioranza.
Cultura: Bruciano anche le sconfitte maturate sul fronte culturale. L’esclusione di Cremona dal riconoscimento del titolo di capitale della cultura 2023 ha evidenziato l’isolamento dell’Amministrazione Comunale rispetto ad un contesto lombardo più attivo e vivace. Brescia e Bergamo hanno stretto un’alleanza strategica, escludendo Cremona, che ha consentito loro di raggiungere l’obbiettivo e di incrementare il turismo del 30% in un solo anno. La clamorosa bocciatura dell’Unesco alla candidatura di Cremona quale città creativa per la musica, ha messo il sigillo ad una stagione da dimenticare.
Metodo di governo: Non possiamo infine non evidenziare il tratto distintivo di questa maggioranza: autoreferenzialità, provincialismo e indisponibilità ad un confronto utile e leale hanno caratterizzato gli ultimi dieci anni.
Nell’esprimere quindi un voto convintamente contrario al bilanciodi previsione 2024 che non contiene alcuna soluzione alle tante problematiche illustrate, auspichiamo che il prossimo rinnovoamministrativo possa offrire alla città una classe dirigente all’altezza delle sfide che dovrà affrontare.
Cremona 18 Dicembre 2023
I CONSIGLIERI COMUNALI
Salvatore Carlo Malvezzi
Federico Fasani
Saverio Simi
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commenti
Michele de Crecchio
19 dicembre 2023 01:45
Molte delle considerazioni negative esposte dalla minoranza in merito al decennio amministrativo che sta concludendosi sono condivisibili, anche se non poche derivano anche da pregresse infelici scelte rispetto alle quali l'attuale minoranza non può certamente sostenere di non avere avuto la sua buona parte di responsabilità, se non altro per aver omesso la tempestiva sollecitazione della necessità di correggere certi indirizzi amministrativi quando questi si venivano manifestando chiaramente inopportuni (mi riferisco soprattutto al mancato controllo delle nuove edificazioni commerciali, alla poco accorta politica adottata in materia di alienazioni immobiliari, alla disastrosa gestione dell'arredo urbano e all' incerto funzionamento della Commissione Paesaggistica).