14 marzo 2024

Forza Italia: “A2A dica chiaramente ai cremonesi cosa vuole fare. La sinistra li ha ingannati per 10 anni. Noi favorevoli al biometano, ma non a ogni costo e in ogni luogo”

Sulle intenzioni di A2A si apra un confronto subito, perché la sinistra ha “ingannato i cremonesi per dieci anni” e “i cittadini devono sapere in anticipo le intenzioni dei candidati sindaco”, così da poter votare consapevolmente. Nuovo capitolo sul rapporto tra la città e la società A2A, in queste settimane al centro di roventi polemiche per l'impianto di biometano che intende realizzare in zona Bosco ex Parmigiano e per l'inceneritore. A chiedere chiarezza sono ora Luca Ghidini, Commissario cittadino di Forza Italia, e Carlo Malvezzi, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale.

La presentazione del Piano Strategico 2024/2035 di A2A avvenuta lunedì scorso a Milano – spiegano in una nota Ghidini e Malvezzi – ha consentito ai cittadini e al mondo politico cremonesi di avere diverse conferme. Il Direttore Generale e Amministratore Delegato Renato Mazzoncini ha comunicato con chiarezza la volontà della società sia di investire risorse presso il termovalorizzatore dei rifiuti di Cremona con la prospettiva di mantenerlo attivo per i prossimi 12 anni, che di realizzare l’impianto di biometano nell’area di Via San Rocco. Queste dichiarazioni hanno generato un autentico corto circuito nella maggioranza di centrosinistra! Il messaggio di A2A è ovviamente coerente con le finalità di una società per azioni che opera nel mercato dei servizi, che fa business e deve rispondere ai soci e agli investitori. Un messaggio però che confligge con la falsa narrazione della maggioranza di centrosinistra: la scelta di vendere LGH S.p.A. ad A2A, infatti, decisa dai vertici nazionali e regionali del PD ed eseguita dai rappresentanti locali, ha condannato Cremona all’irrilevanza. Un destino che Cremona non meritava, che Forza Italia non si è mai stancata di stigmatizzare in ogni sede e che oggi si sta plasticamente palesando. Chi oggi nel centro sinistra si scandalizza e finge di stracciarsi le vesti o è uno sprovveduto o, più probabilmente, finge di esserlo prendendo in giro i cittadini cremonesi!”.

Non solo: “Dimostrando una certa astuzia – incalzano i due azzurri –, l’Amministratore Delegato di A2A ha anche affermato di voler rinviare dopo le elezioni il confronto sul progetto 20-30 con la futura amministrazione. Forza Italia, invece, chiede all’Amministratore Delegato di A2A, che per chiarezza e trasparenza la condivisione delle scelte sul futuro energetico della città avvenga ora, non dopo le elezioni. Riteniamo che il confronto debba avvenire alla luce del sole e debba essere un tema centrale della campagna elettorale, dando la possibilità ai cittadini cremonesi di scegliere consapevolmente a chi affidare il governo della città tra chi li ha ingannati per dieci anni raccontando loro bugie o chi approccia questa tematica in modo responsabile, razionale, scientifico e soprattutto trasparente”.

Mentre il centrosinistra “continua ad ingannare i cittadini cremonesi per coprire le irresponsabili promesse della Giunta Galimberti/Virgilio, volendo far ancora credere che A2A abbia in cuor suo di agire come una società onlus, come Forza Italia intendiamo formulare pubblicamente alcune riflessioni, anche per dare maggiori informazioni ai cittadini, e pronti ad un confronto costruttivo con tutti”, aggiungono Ghidini e Malvezzi.

Il termovalorizzatore di Cremona è di proprietà di A2A – si legge ancora nella nota –, che ne dispone avendolo acquistato. Gli amministratori di Cremona non possono incidere in alcun modo sul suo futuro. Chi dichiara il contrario mente. Per questo la scelta del centro sinistra di vendere LGH S.p.A. ad A2A è stata una scelta sbagliata che è andata nell’interesse di A2A e a discapito di Cremona e del territorio. La volontà della società è chiara: investire sull’impianto per poterne migliorare le prestazioni anche oltre il 2029, data di scadenza dell’attuale autorizzazione. La dismissione del termovalorizzatore non è per noi la priorità assoluta. Ci interessa invece che l’impianto sia dotato delle più avanzate tecnologie e che operi nel rispetto dell’ambiente riducendo al minimo le emissioni. La rete di teleriscaldamento cittadino deve continuare ad essere alimentata da fonti rinnovabili, sia per ragioni ambientali, sia per evitare di penalizzare economicamente le utenze che sono allacciate. Non abbiamo nostalgie delle inquinanti discariche. Crediamo nella raccolta differenziata, ma abbiamo colto tutti i limiti della tarffa puntuale che si è rilevata iniqua, penalizzante per le famiglie e che ha portato all’incremento dell’indecoroso fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. Vogliamo definitivamente archiviare la stucchevole retorica con la quale è stato trattato questo tema dalla Giunta di sinistra. Siamo aperti a valutare soluzioni alternative al trattamento dei rifiuti, purché più sostenibili sotto l’aspetto ambientale, economico e sociale”.

Precisano poi i due esponenti di Forza Italia: “Siamo favorevoli alla produzione di biometano, ma non ad ogni costo e non in ogni luogo. La proposta di collocare un nuovo impianto in Via San Rocco, confermata dallo stesso Mazzoncini, presenta consistenti e articolate criticità evidenziate da tutti gli enti che partecipano alla conferenza di servizi, compreso l’ufficio tecnico del Comune di Cremona. Le problematiche non possono essere sottovalutate o, peggio, ignorate per assecondare la volontà politica dell’attuale amministrazione o meglio ancora per assecondare gli interessi di A2A, che vogliono insieme imporre l’impianto ai cittadini cremonesi, ignorandone le legittime istanze. Citare la sindrome di Nimby ci è sembrato inopportuno e, per certi aspetti, offensivo dell’intelligenza delle persone. Siamo per un approccio rigoroso dal punto di vista tecnico e scientifico. Crediamo nella libertà di intrapresa e siamo sempre pronti a difenderla. Non accettiamo però decisioni irrazionali che confliggono con le norme e i regolamenti a tutela dell’ambiente e con la programmazione urbanistica approvata dallo stesso Comune di Cremona. Per quanto fin qui emerso dai pareri predisposti degli enti competenti, riteniamo che le criticità ambientali, naturalistiche, paesaggistiche, idrogeologiche e strutturali siano insormontabili e che la collocazione di un nuovo impianto in Via san Rocco non sia adeguata e pertanto non si debba fare. La localizzazione deve essere sicuramente ripensata”.

Il progetto Cremona 20-30 – annotano –, presentato con grande enfasi comunicativa in concomitanza con la cessione ad A2A del residuo 49% di LHG, è apparso da subito un libro dei sogni, uno specchietto per le allodole per aiutare l’amministrazione Galimberti-Virgilio a far digerire ai cittadini cremonesi la totale perdita di controllo su una società di cui il Comune di Cremona era tra i soci di maggioranza, detenendo il 33% delle azioni. Lo abbiamo dichiarato sin dall’origine in ogni sede e oggi ne abbiamo avuto la conferma direttamente dall’Amministratore di A2A. Erano previsti 15 progetti di impianti di produzione di energia: 10 di questi (compreso l’impianto di biometano) facevano parte del pacchetto base, altri 5 del pacchetto sperimentale. Investimento previsto 150 milioni di euro. A distanza di 3 anni gli unici 3 progetti realizzati sono quelli realizzati da un’altra società pubblica del territorio. Fatta eccezione per la tariffazione puntuale, di cui tutti abbiamo già evidenziato i limiti, e il contestato progetto dell’impianto di biometano di Via San Rocco, nessuno degli altri 10 interventi elencati nel cosiddetto Memorandum di competenza di A2A (investimento stimato di circa 130 milioni di euro), si è tramutato in progetti tecnici reali. Nel frattempo, A2A ha proseguito nell’operazioni di incorporazione di LGH all’interno della propria organizzazione, eliminando ogni riferimento locale nella sua struttura di vertice”.

Di qui la richiesta dei due esponenti di Forza Italia: “Oggi chiediamo al Dott. Mazzoncini un confronto pubblico sul grado di attuazione di quei progetti e sulla conferma della volontà di A2A di realizzarli, visto che ha sottoscritto quel Memorandum anche con altri soggetti pubblici. E’ indispensabile che ciò avvenga prima del voto, in modo che i cittadini possano valutare se la cosiddetta “partnership” con il territorio cremonese, prospettata al momento dell’operazione di acquisto di LGH e’ reale, o come da noi temiamo, sia stata citata solo per acquisire un ingente patrimonio pubblico dei cittadini cremonesi (valore oltre 100 milioni di euro) alle migliori condizioni, senza gara pubblica. Saremmo felici di essere smentiti dai fatti. Siamo certamente interessati a discutere del futuro energetico di Cremona e guardiamo senza pregiudizi alla realizzazione di nuovi investimenti per migliorare la qualità dell’aria e ridurre le emissioni in atmosfera. Ciò deve avvenire però alla luce del sole e con la massima trasparenza. Restiamo in attesa di conoscere le disponibilità del dott. Mazzoncini per fissare l’incontro”.

 

 

f.c.


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commenti


Alessandro

14 marzo 2024 19:53

È apprezzabile l’invito a una “consultazione pubblica“ pre elettorale con a2a. Speriamo 🤞 che la maggioranza colga l’opportunità. Detto ciò davanti c’è una multiutiliy e sul biometano ci sono importanti incentivi economici. 1+1=2. La politica ha poche “cartucce “ in canna. Per una volta dovrebbero unirsi per il bene comune ed abbandonare il terreno ideologico per scendere nel dettaglio del COME si può realizzare l’impianto nel rispetto della collettività.

Vacchelli Rosella

15 marzo 2024 15:16

Rispondo a Alessandro. Il 'rispetto della collettività' che è rispetto del diritto alla vita e alla salute di tutti è gabbato in partenza se si investe su impianti che di 'verde' hanno solo il nome.
E' la nuova frontiera della finanziarizzazione dell'agricoltura e del mercato dei reflui e dei rifiuti che porta farina nel sacco di pochi grandi drenando risorse che sono di tutti e, con la compliance della politica, distrugge l'ambiente. E Cremona ha il primato europeo per morti precoci da inquinamento.

Alessandro

15 marzo 2024 19:29

Grazie Rosella, sullo stato dell’inquinamento a Cremona concordo pienamente, abbiamo bombe ecologiche dappertutto (aria, ex raffineria ecc). Detto ciò penso che l’opposizione aprioristica all’impianto di biometano difficilmente possa portare alla rinuncia di a2a. Ci sono interessi economici rilevanti come saprà e la politica locale ha pochi strumenti (e forse nemmeno la volontà) di opporsi. Affinché si possa ottenere qualcosa di concreto bisogna attendere la procedura di via o l’autorizzazione unica ed impugnarla con argomentazioni fondate. In una sede giudiziale o extra giudiziale, viceversa, si vedrebbe rigettato il ricorso avverso. Si considerino due elementi: la provincia di Cremona, da anni, è la provincia con più impianti a biogas d’Italia. Molti di questi nei prossimi anni saranno riconvertiti al biometano (l’impianto di digestione anaerobica è lo stesso, semplicemente non si brucia più il gas estratto per produrre energia elettrica ma si cede il gas direttamente alla rete metanifera) quindi l’opposizione ad un singolo configurerebbe anche come una discriminazione illegittima. Piuttosto si potrebbe trattare un diverso posizionamento e/o una compensazione ambientale “seria “ (es. perché non una bonifica della ex discarica i cui percolati chissà dove finiscono…). Ricordiamoci di come è finita con il caso raffineria.. il ragionamento merita un approfondimento migliore che un commento su un articolo online, ma volevo solo dire che c’è sempre il rischio che “chi troppo vuole nulla stringe “. Banalizzazione, sia chiaro. Con rispetto e sostegno. Alessandro

Vacchelli Rosella

16 marzo 2024 00:12

Faccio rilevare ad Alessandro che la proposta di un diverso posizionamento dell'impianto servirebbe solo a spostare il problema mentre la soluzione che avanza di una compensazione ambientale seria quale ad esempio quella della bonifica dell'ex discarica o altro varrebbe a tappare una falla dopo averne aperta un'altra. Non penso poi che sia volere troppo chiedere che la politica faccia il suo mestiere che vuol dire trovare ed esercitare la volontà di opporsi a
quei progetti che piegano i diritti primari alla vita e alla salute della collettività agli interessi di pochi. Ed è tutta da misurare la rilevanza degli interessi economici in campo a fronte del corrispettivo economico dei danni indotti all'ambiente e alla salute dei cittadini: sono sempre soldi e tanti, i primi a vantaggio di pochi e i secondi pagati da tutti. Rosella

Alessandro

16 marzo 2024 06:45

Gentile Rosella, provi (se vuole e se ne ha il tempo) ad approfondire i progetti analoghi in corso ad Ostra (AN) o Asciano (SI). Eventualmente anche con associazioni ambientaliste locali, che non possono essere "schierate a favore". Le dico anche che si potrebbero chiedere ad a2a, oltre che la bonifica della discarica, anche l'acquisto di terreni e la creazione di nuovi parchi per rinaturalizzare l'ambiente soprattutto in prossimi di inceneritore, autostrada, zona Cavatigozzi, per creare polmoni verdi. In più, siccome a2a gestirà (tra un po') il circolo idrico, chiedere che puliscano i corsi d'acqua magari installando barrire di recupero dei detriti/rifiuti e filtri anti microplastiche nelle condutture dell'acquedotto.. ci sono molteplici attività in cui questi grossi player possono contribuire ma bisogna avere il coraggio di trattare, seriamente, con in mente il bene e la salute pubblica. Sono opportunità anche per loro: devono e vogliono farsi accettare dal territorio e dagli abitanti (che poi magari possono divenire clienti.. ovviamente lo fanno per un ritorno economico). Altrimenti è alto il rischio che si rimanga con in mano un pugno di mosche..

Manuel

16 marzo 2024 15:12

Sono idealmente più affine a Rosella e, dunque, più propenso ad esibire la sarissa, che predispormi al confronto, specialmente con antagonisti prepotenti.
Per giunta il biometano veicolerà una rilevante schiera di mezzi in entrata, in uscita e consoliderà la vocazione locale ad una conduzione agricola intensiva, maidicola o cerealicola.
Premesso ciò, devo più che amaramente osservare (tanti decenni di sconfitte) come la politica sia anche capacità di mediazione e strategia.
Alessandro esalta ed incarna queste ultime virtù e credo abbia un futuro in politica.
Riprendendo, appunto, la questione biometano, con l’atteggiamento suggerito da Alessandro, verrebbero da considerare le proposte di Portesani e Forza Italia e cioè non incaponirsi sullo stop all’investimento industriale, ma accettarlo e valutare altra localizzazione: preso atto della delicatezza l’area al momento scelta. Esempio di altro grande sito da recuperare senza consumo di suolo, presenza di parchi o comunità già ambientalmente penalizzate, l’area SCAC... ma questo è un problema per tecnici.
Se come suggerisce Alessandro, i cremonesi dovranno necessariamente premunirsi di vaselina, poiché già segnata la vicenda, allora interessante la possibilità di impegnare A2A nella bonifica della ex discarica di S. Rocco (com’anche dei terrapieni, mai autorizzati, d’oltre Morta) ed acquisto, valorizzazione aree umide contermini.
Il problema, a mio avviso, è che le società quotate (anche quelle non) sono inclini a trarre il massimo profitto da progetti ed operazioni, quindi, nei fatti, la vedo molto dura che A2A si butti in un’impresa tanto impegnativa quanto onerosa.

Alessandro

17 marzo 2024 08:59

Buongiorno Manuel, hai toccato il tema cardine: società quotata in borsa.. sarò antico ma ritengo che queste società siano strategiche e per questo motivo debbano essere in mano pubblica. Allora si che la politica potrebbe guidare certi processi sulla base di valori condivisi. Buona domenica