12 dicembre 2024

Forza Italia. Simi e Ghidini: "Questo bilancio dice una cosa sola: la sinistra cremonese è più impegnata a presidiare un costoso sistema di potere, e ancora una volta il prezzo lo pagano i cremonesi"

Così scrivono Saverio Simi, capogruppo di Forza Italia, e Luca Ghidini, commissario cittadino di Forza Italia sull'ultimo bilancio del Comune di Cremona:
 
"Il primo consiglio che darei a Virgilio è quello di prendere un assessore al bilancio che rivolti quel bilancio come un calzino [...] e da lì si capisce dove sono le risorse mal poste" (Sen. Luciano Pizzetti, 05 giugno 2024). 
 
La realtà? Altro che studio del bilancio e riorientamento delle risorse. La prima azione concreta di questa giunta è mettere le mani nelle tasche dei cremonesi aumentando le imposte sugli immobili e le tariffe dei servizi, fino ad aumentare i lumini del cimitero. Ciò che il PD non può fare a Roma, lo fa a Cremona. 
 
Non credevamo che Carlo Cottarelli, tanto acclamato in campagna elettorale, potesse dare un contributo utile alla ristrutturazione del bilancio comunale, ma confidavamo che si potesse operare una revisione seria di un bilancio (presentato in venti minuti in Consiglio Comunale) che nell'ultimo decennio ha visto esplodere la spesa sociale – in una città con il reddito medio annuo superiore alla media nazionale - e i costi per incarichi, consulenze e contributi a pioggia. 
 
Un'azione, quella del Comune, che si traduce in una penalizzazione nei confronti di famiglie e imprese, in controtendenza rispetto a quanto attuato dal Governo Nazionale con le ultime Leggi di Bilancio, compresa quella in fase di approvazione. La riduzione dei trasferimenti, che richiede sì ai Comuni un esercizio di equilibrio e di equità, nasce da un disegno di contenimento della spesa pubblica per la riduzione della pressione fiscale. Viene infatti confermata la riduzione degli scaglioni e delle aliquote IRPEF, a partire dai redditi più bassi (fino a € 28.000 di reddito) per dare maggiore potere d'acquisto al ceto medio, e dell'IRES a favore delle società che lasciano in azienda una quota rilevante degli utili, per destinarli a investimenti, nuove assunzioni, welfare o formazione. 
 
Il Comune di Cremona, invece, interrompe questa catena virtuosa di risparmio, ribaltando il sacrificio sui cittadini. Cittadini che al Comune chiedono sicurezza e decoro, partite non prioritarie per il benessere della cittadinanza, a detta del Vicesindaco. 
 
A Cremona, è possibile ridisegnare il modello di welfare secondo il principio di sussidiarietà al posto di quello assistenzialistico, chiedendo anche una corresponsabilità alle persone che vengono aiutate? 
È possibile introdurre indicatori di bilancio che misurino l'efficacia della spesa rispetto agli obiettivi da perseguire? 
Perché, invece, dobbiamo assistere all'aumento dei membri nei Consigli di amministrazione delle società partecipate, quando la normativa chiede di ridurne il numero? 
Chi impedisce al Sindaco e alla sua Giunta di dare l'esempio iniziando a tagliare la spesa improduttiva?
 
Questo bilancio dice una cosa sola: la sinistra cremonese è più impegnata a presidiare e gestire un costoso sistema di potere, e ancora una volta il prezzo lo pagano i cremonesi".


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