Gli studenti di infermieristica nelle scuole superiori per promuovere la donazione di sangue
Gli studenti d'Infermieristica tornano alle scuole superiori per promuovere la donazione di sangue, plasma e midollo osseo. Si tratta di un progetto sperimentale, frutto della collaborazione tra l'Avis Provinciale di Cremona e il Corso di Studi in Infermieristica del'Università degli Studi di Brescia – Sede di Cremona. Obiettivo: informare i giovani sull'importanza dl dono e della cura degli altri.
Il compito spetta a Michele Serena, Michele Battista Gambassi, Alessandra Serio, Sabina Bertini, Francecsa Barbaglio, Nadia Cavallari ed Erika Tribbia, studenti iscritti al terzo anno e volontari per questa nuova esperienza. Nel mese di febbraio hanno partecipato a due momenti formativi, condotti da Umberto Bodini (consigliere AVIS provinciale) e Andreina Bodini (referente Avis comunale), in cui hanno imparato a conoscere l'associazione e le attività svolte sul territorio, per poi approfondire gli aspetti sanitari della donazione, dal prelievo alle finalità.
Gli incontri con le scuole sono iniziati proprio oggi, sabato 2 marzo: il primo appuntamento è al liceo Aselli di Cremona, per poi proseguire con gli altri istituti aderenti al progetto. Come sottolinea Adele Luccini, direttore didattico del Corso di Laurea in Infermieristica, «Il progetto punta a promuovere la donazione attraverso giovani che parlano a giovani. Grazie al proprio bagaglio di conoscenze ed esperienze in ambito sanitario, gli aspiranti infermieri possono trasmettere in modo efficace i valori alla base di questo gesto, spiegando come ognuno possa dare il proprio contributo in proposito. L'entusiasmo non manca, con l'augurio che questa iniziativa possa consolidarsi in un percorso duraturo».
Tra i sette futuri infermieri, quattro hanno già pensato d'iscriversi all'Avis per diventare a loro volta donatori. «Indipendentemente dall'impegno universitario, tutti loro vorrebbero proseguire questa esperienza come volontari in modo indipendente», aggiunge Umberto Bodini. «Il loro modo di confrontarsi e rielaborare il messaggio del dono può essere uno strumento importante per sensibilizzare le nuove generazioni sull'importanza del volontariato e della solidarietà, sotto forma di un gesto volontario, anonimo e gratuito».
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