14 agosto 2024

Ha compiuto 400 anni la chiesa della Beata Vergine di Caravaggio a Gabbioneta. Fu cappella mortuaria dei Pallavicino

Compie quattrocento anni, proprio in  questi giorni di Ferragosto, la chiesa della Beata Vergine di Caravaggio di Gabbioneta. Un oratorio che, da quattro secoli, rappresenta un’oasi di pace e di spiritualità nella campagna cremonese e, soprattutto, un luogo di silenzio visto anche che è attiguo al cimitero del paese. Il vetusto sacro edificio, che fin da una prima occhiata evidenza la necessità di restauri, venne edificato nel 1666 ma la sua storia inizia esattamente il 13 agosto 1624 con l’erezione nel campo della “Maestà” di proprietà dei nobili fratelli Evangelista e Cesare Canobbio, di una edicola voluta per esaudire un voto a suo tempo fatto alla Madonna di Caravaggio. Nel 1673, gli atti della visita del vescovo monsignor Pietro Isimbardi (carmelitano di origine pavese che resse la diocesi di Cremona dal 1670 al 1675), denotano una dettagliata descrizione della “Ecclesia Simplex BMV de Caravaggio Campestris” riedificata nel 1666. L’altare maggiore in marmi policromi, con la balaustra anch’essa in marmo, purtroppo privati di una voluta a causa di un furto sacrilego, reca l’immagine della Beata Vergine di Caravaggio dipinta ad affresco. Sul finire del XVIII secolo, appena fuori dalla chiesa, fu eretto l’attiguo cimitero e da quel momento l’oratorio mariano assunse la funzione di cappella mortuaria della nobile famiglia dei Pallavicino. Fatto, questo, testimoniato anche da varie lapidi interne es esterne collocate sulle pareti. Altre lapidi fanno invece memoria dei sacerdoti che, nel tempo, hanno guidato la parrocchia. Infine, sulla volta della chiesa, spiccano stucchi di gusto naturalistico e pregevoli riquadri ad affresco dedicati all’Annunciazione e all’Assunzione (che si celebra il 15 agosto).

Eremita del Po

Paolo Panni


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