Ha maltrattato la compagna e la figlia. I Carabinieri della Stazione di Vailate hanno eseguito una misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alle vittime
La mattina del 24 dicembre i Carabinieri della Stazione di Vailate hanno sottoposto un uomo di 51 anni, con precedenti di polizia a carico, alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento emessa dal Tribunale di Cremona per tutelare la compagna e la figlia a seguito di ripetuti e continui maltrattamenti messi in atto nei confronti delle due donne.
Il provvedimento cautelare è stato emesso a seguito della denuncia della compagna presentata pochi giorni fa, dopo l’ennesima sfuriata del compagno sfociata in aggressione fisica.
Ha quindi raccontato che loro relazione era iniziata circa 16 anni fa e dopo un anno erano andati a convivere in un paese della zona, sotto la competenza dei carabinieri di Vailate. E ha spiegato che presto erano iniziate le violenze fisiche, gli insulti, le accuse infondate di infedeltà e le minacce di morte, tutto accentuato dall’uso smodato di bevande alcoliche che amplificava la sua aggressività. In più occasioni aveva usato violenza fisica, sferrandole schiaffi al volto, stringendole le mani al collo e dandole dei calci violenti, anche in presenza della loro figlia che era stata costretta a vedere le violenze verso la madre. E a inizio dicembre, sempre sotto l’influenza degli alcolici, ha rotto il telefono della compagna, l’ha insultata pesantemente e l’ha minacciata di morte, accusandola di infedeltà. E tali atteggiamenti li aveva tenuti anche nei confronti della figlia, più volte colpita con schiaffi e con una cintura, altre volte fermandosi alle minacce di farle del male. Tali comportamenti andavano avanti da almeno cinque anni e con un’aggressività sempre crescente, nonostante la compagna avesse provato a spiegargli che non aveva nessun altro e che le accuse di avere una storia “parallela” e di infedeltà erano assolutamente infondate, ma l’uomo, oltre agli insulti, era passato alle vie di fatto, picchiandola in più occasioni. E la donna non si era mai presentata al pronto soccorso a farsi refertare e in caserma a fare denuncia perché, comunque, aveva paura della reazioni sconsiderate del compagno, anche verso la figlia.
E la figlia inizialmente era solo spettatrice di tali violenze, poi era diventata vittima diretta di minacce e percosse sia a mani nude che con l’uso di una cintura. E anche la ragazza ha raccontato ai carabinieri il clima di violenze insopportabile vissuto in famiglia, anche nei suoi confronti per futili motivi come le vicende scolastiche o le faccende domestiche.
E a inizio dicembre, entrambe ormai sfinite per la situazione che vivevano quotidianamente, hanno deciso di raccontare tutto ai carabinieri di Vailate che hanno raccolto tutte le informazioni utili in merito alle ingiurie, alle violenze verbali e fisiche, alle minacce gravi, al loro stato di prostrazione e di sofferenza, allo stato di ubriachezza in cui spesso versava l’uomo e anche alla volontà di lasciare la casa familiare.
Tenuto conto della gravità dei maltrattamenti posti in essere e della assoluta necessità di ristabilire la serenità per le due vittime, l’autorità giudiziaria ha emesso il provvedimento a tutela dell’incolumità fisica della donna e della figlia, imponendo al 51enne di lasciare immediatamente la casa familiare e di non avvicinarsi ai luoghi frequentati da loro per studio, lavoro e altri motivi. Il provvedimento è stato immediatamente notificato all’uomo dai Carabinieri di Vailate.
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