Il 24 gennaio la consegna delle medaglie d'onore alla memoria di deportati e internati dai nazisti
Il 27 gennaio p.v. ricorre il “Giorno della memoria”, istituito per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Nell’ambito dell’iniziativa patrocinata dall’Amministrazione comunale del capoluogo e organizzata dal Rotary Club Cremona “Il Violino della Shoah”, il 24 gennaio p.v. alle ore 17 presso la Sala dei Quadri del Palazzo Municipale, si terrà, d’intesa con il Comune, un momento celebrativo durante il quale il Prefetto della Provincia di Cremona, Corrado Conforto Galli, consegnerà 2 medaglie d'onore concesse con decreto del Presidente della Repubblica del 28 novembre 2023 a cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra dopo l’8 settembre 1943.
Gli insigniti a cui è stata conferita la medaglia d’onore sono:
- il Sig. Mario GANSI, classe 1922, allora aviere di leva, venne trasferito nell’ottobre 1941 dal Distretto di Mantova al 291° Rgt. Fanteria “Zara” che operava in Dalmazia con compiti di controllo della fascia di copertura costiera e della zona interna a protezione delle vie di comunicazione. Arrestato il giorno successivo all’armistizio, fu deportato in Germania. Dopo un viaggio in treno di due settimane in condizioni disumane, all’arrivo fu assegnato ai lavori forzati di rimozione delle macerie dei bombardamenti in un campo di lavoro nei pressi di Wuppertal con il numero di matricola 159.
Dopo la liberazione ad opera degli americani, venne rimpatriato e fece ritorno alla sua famiglia nel settembre 1945.
Ritirerà la medaglia d’onore alla memoria del nonno, il nipote Alessandro.
- Il Sig. Giovanni Battista Nigroni, classe 1924, viene chiamato alle armi a soli 19 anni e arruolato nel 132° Reggimento Artiglieria Semoventi a Rovereto (TN), dove è arrestato il 9 settembre 1943. Deportato in Germania, viene internato in diversi campi di lavoro: prima a Neubranderburg, poi in una fattoria privata a Butzow, ancora a Warnemunde in una fabbrica di idrovolanti e in diversi altri lager lungo il confine di guerra con gli americani. Trasferito nel marzo 1945 nell’isola di Minden, poco distante dal fronte russo, riesce a fuggire verso Berlino dove viene accolto in un centro di smistamento in attesa del rimpatrio che avverrà nel settembre dello stesso anno.
Ritirerà la medaglia d’onore alla memoria del nonno, la nipote Elisa.
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