25 giugno 2024

Il 28 giugno in Cattedrale la Messa per il 60° di sacerdozio del vescovo emerito Dante Lafranconi

Ricorre il 28 giugno il 60° anniversario dell’ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1964, di mons. Dante Lafranconi, vescovo emerito di Cremona, diocesi che ha guidato dal 4 novembre 2001 al 16 novembre 2015, reggendola quindi come amministratore apostolico sino al 30 gennaio 2016.

Così venerdì 28 giugno, vigilia della solennità dei santi Pietro e Paolo, alle 18, nella Cattedrale di Cremona questi 60 anni di servizio, fatti di carità e solidarietà, di “attenzione” alla Chiesa, al Vangelo e alla famiglia, con l’abbraccio di una comunità intera, quella della Diocesi di Cremona, che è stata – ed è tuttora – la sua casa, saranno festeggiati celebrando l’Eucaristia.

La Messa sarà presieduta proprio da mons. Dante Lafranconi e sarà concelebrata dal vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, e dai vescovi della Lombardia e non solo. Saranno infatti presenti il vescovo il vescovo di Como, card. Oscar Cantoni, e i vescovi Daniele Gianotti (Crema), Maurizio Malvestiti (Lodi), Mario Busca (Mantova), Maurizio Gervasoni (Vigevano), Giuseppe Vegezzi e Luca Raimondi (ausiliari di Milano), alla presenza anche dei vescovi cremonesi Enrico Trevisi (Trieste) ed Eliseo Ariotti (già nunzio apostolico in Paraguay).

Sono invitati a prendere parte alla celebrazione tutti i sacerdoti diocesani (con il camice personale, la stola sarà fornita dalla Cattedrale) e tutta la comunità diocesana. Proprio a sottolineare la riconoscenza dell’intera Chiesa cremonese al vescovo emerito e per favorire la partecipazione sia dei sacerdoti che dei fedeli, nel pomeriggio di venerdì 28 giugno a Cremona sono sospese tutte le Messe del pomeriggio.

La Messa, che vedrà, inoltre, la presenza delle autorità del territorio, sarà trasmessa sui canali social diocesani (Facebook, YouTube e sul sito www.diocesidicremona.it).

 

Profilo biografico di mons. Dante Lafranconi

Nato a Mandello del Lario (Lc), in diocesi di Como, il 10 marzo 1940, mons. Dante Lafranconi è stato ordinato sacerdote il 28 giugno 1964. Per completare gli studi teologici è stato inviato a Roma, dove ha conseguito la licenza in Storia ecclesiastica presso la Pontificia Università Gregoriana e il diploma di Teologia morale presso la Pontificia Accademia Alfonsiana.

Ritornato in diocesi, a Como, è stato vicerettore del Seminario maggiore dal 1968 al 1969, nell’ambito del quale a partire dal 1968 è stato docente di Teologia morale; dal 1970 al 1987 è stato membro del Centro diocesano per le vocazioni. Ha inoltre ricoperto i seguenti incarichi: delegato diocesano per la pastorale familiare; consulente per la formazione e lo studio dell’Istituto della Regalità; membro del consiglio presbiterale e vicario episcopale per la cura dei sacerdoti dei primi dieci anni di ordinazione.

Il 7 dicembre 1991 è stato nominato vescovo di Savona-Noli, ricevendo la consacrazione episcopale il 25 gennaio 1992 nella Cattedrale di Como per la preghiera di ordinazione e l’imposizione delle mani di mons. Alessandro Maggiolini. Nel settembre del 2000 è stato chiamato a presiedere la Commissione episcopale della CEI per la famiglia e la vita.

Dopo dieci anni di ministero in terra ligure, l’8 settembre 2001 il Santo Padre Giovanni Paolo II lo ha chiamato a guidare la diocesi di Cremona dopo la morte del vescovo Giulio Nicolini, avvenuta improvvisamente il 18 giugno di quello stesso anno. Ha iniziato il suo ministero il 4 novembre dello stesso anno.

Durante gli anni dell’episcopato cremonese è stato vice presidente della Conferenza episcopale lombarda, membro della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi, presidente della Commissione regionale per la famiglia e la vita.

Il 16 novembre 2015 il Santo Padre ha accettato la rinuncia, presentata per raggiunti limiti d’età, al governo pastorale della Diocesi, nominandolo, con decreto della Congregazione per i Vescovi, amministratore apostolico della Chiesa cremonese fino alla presa di possesso canonica del suo successore, mons. Antonio Napolioni, il 30 gennaio 2016.

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