3 agosto 2023

Il Cittanova abbandonato, diventa rifugio improvvisato per un clochard. La sua casa? La scala di sicurezza sul retro del palazzo

Da prestigiosa cornice di momenti culturali, musicali e politici, a rifugio improvvisato. E' sempre più malinconica la parabola del Cittanova, una delle gemme architettoniche più splendenti e ricche di storia della città. Da qualche tempo, infatti, l'antico palazzo è diventato la casa di un clochard.
La scena si ripete puntualmente ogni sera sotto lo sguardo perplesso degli abitanti intorno: il giovane, non è chiaro se italiano o straniero, arriva in via Cappelletti, la piccola strada alle spalle del Cittanova; sposta o scavalca la transenna posta all'inizio della scala; sale fino al ripiano di sopra. E' quello il suo riparo: lì, senza materasso o atri giacigli di fortuna ma direttamente sul pavimento, dorme e lì trascorre le prime ore del giorno prima, indossando un maglione nonostante il caldo, di ridiscendere e incamminarsi, con passo spedito, verso il centro e recarsi chissà dove. Magari davanti al Penny di via Massarotti, dove è stato intercettato.
Dietro si lascia, accatastati contro la porta di legno che conduce all'interno del Cittanova, una maglietta blu, un paio di jeans e delle scarpe. Accanto, piatti di carta, avanzi di cibo e altri rifiuti. E' stato visto stendere la biancheria a un filo allungato sotto la scala e lavarsi sul posto con una bottiglia d'acqua o alla fontanella di corso Garibaldi. Prima di scoprire il Cittanova, passava la notte sui gradini di un negozio nei pressi, ma poi è subentrato a un altro senza tetto più anziano di lui. E' capitato che con il buio si mettesse ad urlare.
Nel quartiere, per lo più, guardano a a lui con benevolenza. “Mi fa tenerezza. E' un tipo silenzioso. Vorrei parlargli, ma non so come reagirebbe. Per quanto mi riguarda, non mi disturba", dice una residente in zona. "Semmai il problema è un altro”.
Il “problema” è il solito, cronico e di cui la presenza del vagabondo è solo la nuova conferma: lo stato di abbandono in cui versa il Cittanova. “Schiacciando un congegno la scala si ripiega su stessa rendendo impossibile salire - continua la donna -. Peccato che il meccanismo sia fuori uso da almeno un paio d'anni e nessuno sia più venuto a ripararlo”. E' stato sostituito da quella inoffensiva transenna che, prima dell'insediamento del senza fissa dimora, non costituiva certo un ostacolo nemmeno per alcuni drogati, la cui presenza era testimoniata dalle siringhe ritrovate il giorno dopo in via Cappelletti. Altri segni del degrado sono, nella stessa via e nei paraggi, oltre all'immancabile guano dei piccioni e alle tracce dei bisogni consumati senza pudore a cielo aperto, un grosso rotolo di fili elettrici e una cabina dell'Aem che tutti possono aprire. Uno spettacolo desolante. C'è chi ricorda: “Pensare che un tempo si guardava il Cittanova e pareva di essere a Firenze
Quel momento lontano sembrava potesse tornare quando, lo scorso ottobre, il Comune aveva annunciato di aver vinto un bando regionale e strappato 1 milione di euro per il recupero funzionale del palazzo (chiuso da più di tre anni con la sua splendida sala, al primo piano, dotata di un capienza di 300 posti e completa di palco, impianto microfonico, schermo per proiezioni). Ma, a marzo, la doccia fredda: niente finanziamento, restyling rinviato a data da destinarsi. In attesa di quell'oneroso e fondamentale intervento, il Comune potrebbe portarne a termine un altro, decisamente più circoscritto e meno impegnativo. Quello auspicato dal quartiere: “Interdire in qualche modo l'accesso alla scala”. Pare che qualcosa si stia muovendo: lo dimostra il fatto che da poche settimane, il mercoledì mattina, via Cappelletti e parte delle facciate dello storico palazzo, costruito nel 1265, vengono finalmente ripulite. Ma non si deve e non si può dimenticare l'altro aspetto delle questione, più importante e delicato, di natura sociale e umana: trovare il modo di aiutare, dandogli una vita dignitosa e un vero tetto, l''inquilino' del Cittanova.


Nelle foto la "dimora" del clochard nel Cittanova abbandonato, la scala di sicurezza diventata la sua casa e lui che al mattino se ne va verso corso Garibaldi
 
Gilberto Bazoli


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commenti


michele de crecchio

3 agosto 2023 17:37

Tutto il prestigioso spazio urbano circostante il palazzo Cittanova, compreso il palazzo stesso, spazio e palazzo che furono oggetto di particolari attenzioni da parte delle amministrazioni comunali che si sono susseguite negli ultimi anni del secolo scorso (da Zanoni a Bodini. per intenderci) è da tempo praticamente abbandonato a un degrado scandaloso. Della questione si è già, inutilmente, più volte parlato!

Michele de Crecchio

3 agosto 2023 19:01

Anche se consoliderò la mia fama di "laudator temporis acti", non riesco a trattenermi dal ricordare l'ottimo sindaco Zanoni che si preoccupò, personalmente, di ordinare il rinnovo dei colori, ormai troppo sbiaditi, dello stemma cittadino dipinto sulla facciata del palazzo Cittanova, compiacendosi poi della circostanza che una
opportuna pioggerella avesse subito smorzato l'aspetto di "troppo nuovo" che l'intervento sembrava aver determinato.