Il Cittanova abbandonato, diventa rifugio improvvisato per un clochard. La sua casa? La scala di sicurezza sul retro del palazzo
La scena si ripete puntualmente ogni sera sotto lo sguardo perplesso degli abitanti intorno: il giovane, non è chiaro se italiano o straniero, arriva in via Cappelletti, la piccola strada alle spalle del Cittanova; sposta o scavalca la transenna posta all'inizio della scala; sale fino al ripiano di sopra. E' quello il suo riparo: lì, senza materasso o atri giacigli di fortuna ma direttamente sul pavimento, dorme e lì trascorre le prime ore del giorno prima, indossando un maglione nonostante il caldo, di ridiscendere e incamminarsi, con passo spedito, verso il centro e recarsi chissà dove. Magari davanti al Penny di via Massarotti, dove è stato intercettato.
Nel quartiere, per lo più, guardano a a lui con benevolenza. “Mi fa tenerezza. E' un tipo silenzioso. Vorrei parlargli, ma non so come reagirebbe. Per quanto mi riguarda, non mi disturba", dice una residente in zona. "Semmai il problema è un altro”.
Quel momento lontano sembrava potesse tornare quando, lo scorso ottobre, il Comune aveva annunciato di aver vinto un bando regionale e strappato 1 milione di euro per il recupero funzionale del palazzo (chiuso da più di tre anni con la sua splendida sala, al primo piano, dotata di un capienza di 300 posti e completa di palco, impianto microfonico, schermo per proiezioni). Ma, a marzo, la doccia fredda: niente finanziamento, restyling rinviato a data da destinarsi. In attesa di quell'oneroso e fondamentale intervento, il Comune potrebbe portarne a termine un altro, decisamente più circoscritto e meno impegnativo. Quello auspicato dal quartiere: “Interdire in qualche modo l'accesso alla scala”. Pare che qualcosa si stia muovendo: lo dimostra il fatto che da poche settimane, il mercoledì mattina, via Cappelletti e parte delle facciate dello storico palazzo, costruito nel 1265, vengono finalmente ripulite. Ma non si deve e non si può dimenticare l'altro aspetto delle questione, più importante e delicato, di natura sociale e umana: trovare il modo di aiutare, dandogli una vita dignitosa e un vero tetto, l''inquilino' del Cittanova.
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commenti
michele de crecchio
3 agosto 2023 17:37
Tutto il prestigioso spazio urbano circostante il palazzo Cittanova, compreso il palazzo stesso, spazio e palazzo che furono oggetto di particolari attenzioni da parte delle amministrazioni comunali che si sono susseguite negli ultimi anni del secolo scorso (da Zanoni a Bodini. per intenderci) è da tempo praticamente abbandonato a un degrado scandaloso. Della questione si è già, inutilmente, più volte parlato!
Michele de Crecchio
3 agosto 2023 19:01
Anche se consoliderò la mia fama di "laudator temporis acti", non riesco a trattenermi dal ricordare l'ottimo sindaco Zanoni che si preoccupò, personalmente, di ordinare il rinnovo dei colori, ormai troppo sbiaditi, dello stemma cittadino dipinto sulla facciata del palazzo Cittanova, compiacendosi poi della circostanza che una
opportuna pioggerella avesse subito smorzato l'aspetto di "troppo nuovo" che l'intervento sembrava aver determinato.