25 settembre 2023

Il dopo referendum. A San Daniele Po arriva il commissario. La conferma di Persico. Zabert: "Non credo di ricandidarmi"

Il Comune di San Daniele verrà commissariato. Questa è l’unica certezza per l’ente rivierasco dopo il NO alla fusione con Pieve d’Olmi decretato dal referendum di domenica 24 settembre.

Rammarico e preoccupazione: sono queste le parole del sindaco Davide Persico dopo che il fronte olmese del NO (ma non solo) ha definitivamente messo la parola fine al progetto di fusione con Pieve d’Olmi.

«Così si sono buttati al vento 5 milioni di euro che avremmo ricevuto per questa fusione. Ora per San Daniele la situazione è molto, molto difficile -spiega il primo cittadino- avevamo depositato un’ipotesi di bilancio quinquennale di riequilibrio, che teneva conto del contributo derivante dalla fusione e che avrebbe permesso al Comune di andare avanti. Ora ovviamente non è più attuabile e quindi il Comune verrà commissariato, indicativamente entro un paio di settimane». 

Ora le peggiori previsioni per San Daniele diventano quindi certezza: l’amministrazione attuale quindi decadrà e la gestione dell’ente passerà in mano ad un Commissario che avrà il compito di redigere un bilancio preventivo. Se sarà possibile farlo, come si augura Persico, a maggio 2024 i sandanielesi potranno andare alle urne per eleggere il nuovo sindaco. Se invece il Commissario non riuscirà a redigere il bilancio di previsione, l’ente resterà commissariato a tempo indeterminato.

«Mi spiace perchè nel progetto di fusione che avevamo impostato saremmo riusciti in un paio di anni a risanare i conti di San Daniele senza far spendere un solo centesimo agli Olmesi ma sfruttando i contributi statali destinati agli enti che danno vita a fusioni di questo tipo» si rammarica ancora Persico. 

Anche il sindaco di Pieve, Attilio Zabert, vede nel No alla fusione un’occasione persa per il suo paese. «Il voto è stato inequivocabile e faccio un mea culpa per non aver saputo comunicare abbastanza i vantaggi che anche il nostro Comune avrebbe tratto da questa opportunità. Resto del parere che questa sarebbe stata una fusione perfetta e che ora abbiamo una grossa responsabilità verso San Daniele. Abbiamo lavorato un anno per cercare di dare al nostro territorio la possibilità di crescere. Ma il popolo è sovrano, ha detto no e quindi cercheremo di andare avanti e di mantenere i servizi attuali. Se mi ripresenterò alle prossime amministrative? Per ora non credo di ripropormi». 

Nel frattempo la giornata si chiude sui due paesi, e se fino a ieri circolavano già i nomi papabili per il nuovo Comune, mai come oggi le due piazze sono sembrate così distanti.

Michela Garatti


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