Il film cinese su Stradivari e Guarneri del regista Gu Rong ed il gemellaggio con HangZhou "La Venezia della Cina": due proposte cadute nel vuoto di cui non si è saputo più nulla
Erano i primi giorni di marzo del 2005 quando si fu ad un passo dal realizzare un vero e proprio colossal sui grandi liutai cremonesi, Antonio Stradivari e Giuseppe Guarneri. Uno strano personaggio dai tratti orientali, piuttosto tarchiato, baffetti e coda di cavallo, “chiodo” nero da motociclista, girava per le strade di Cremona, passeggiando come un qualsiasi turista. Nessuno che lo avesse incontrato per strada avrebbe mai potuto immaginare che nell’anonimato dell’abbigliamento si nascondesse in realtà uno dei più importanti registi cinesi, Gu Rong che, all’ombra del Torrazzo, cercava gli scorci migliori dove ambientare il seguito della fortunata serie televisiva “I have Lover”, che raccontava il furto di un prezioso violino. E quale posto sarebbe stato più adatto per ambientare la seconda parte della storia, se non Cremona? In attesa di incontrare gli amministratori locali per stringere i primi accordi sui permessi necessari alle riprese, il regista aveva iniziato a guardarsi attorno. Dopo aver sostato a lungo nei pressi di piazza del Comune ed aver visitato alcune delle botteghe liutarie in zona, Gu Rong, accompagnato dalla cosceneggiatrice Lin Sha e dall’amico liutaio Xiao Cheng Ke, con la consulenza del presidente dell’Anlai Gualtiero Nicolini, si era recato nella bottega di Francesco Bissolotti in piazza San Paolo. Dopo un cordiale scambio di doni, il regista aveva imbracciato la sua macchina fotografica ed iniziato a scegliere angoli ed inquadrature, con scatti che sarebbero stati utilizzati per studiare la disposizione del set, immaginando la bottega come uno dei luoghi che Gu Rong avrebbe sfruttato nel corso delle riprese cremonesi di “I have Lover”. Prima di concludere il sopralluogo il regista cinese aveva commissionato al maestro cremonese due strumenti. La decisione era maturata dopo aver provato uno degli strumenti della bottega: “Meraviglioso - aveva commentato Gu Rong - desidero due violini costruiti su questo modello e realizzati con il fondo di un unico pezzo”. “Li costruirò sul modello dello Stradivari 1715 - aveva spiegato Bissolotti - la forma migliore che sia mai stata realizzata: perfette le misure e straordinaria la resa del suono”.
Nel corso di un successivo incontro con l’assessore provinciale all’istruzione e all’edilizia scolastica Pietro Morini, Gu Rong aveva perfezionato la sua proposta: un gemellaggio con la sua città natale Hangzhou, nota come la “Venezia della Cina”, di cui era latore a nome del suo sindaco, una città che allora contava tre milioni e 800 mila abitanti (oggi ne fa undici milioni), rafforzato con la presenza di Cremona e dei suoi violini nelle nuove 17 puntate della serie “I have Lover”, interamente girate in Italia. Ma, soprattutto, un film su Giuseppe Guarneri del Gesù e Antonio Stradivari, che il regista avrebbe girato interamente a Cremona: un desiderio nato dalla sua passione per la storia della liuteria e per i liutai cremonesi del Settecento, ma anche per la liuteria contemporanea. Gli attori sarebbero stati tutti italiani, e qualche nome iniziava a girare, uno su tutti quello di Monica Bellucci. Pietro Morini aveva anche suggerito una location per le nuove riprese di “I have Lover”: palazzo Stanga appena restaurato con la preziosa “Stanza di Napoleone”. Poi, dopo l’entusiasmo iniziale, Gu Rong proseguì il suo tour italiano. Ma di quel film che aveva sollecitato tanto la fantasia non si seppe più nulla. E cadde nel vuoto anche la proposta del gemellaggio con Hangzhou, la città che Marco Polo aveva definito “la più bella del mondo”.
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commenti
Gualtiero Nicolini
28 agosto 2023 15:46
L'amico Xiao mio ex allievo (che purtroppo ha avuto grossi problemi in patria al suo rientro) mi fece conoscere il regista cinese affermatosi grazie agli Oscar che mi disse di essere rimasto affascinato dalla lettura del mio romanzo "Gli. Arcani dell'anima" su Guarnieri del Gesù
Poi però, cambiato il vento, accettò un incarico molto favorevole in Cina e rinunciò al suo.progetto in Italia che comportava la ricerca di sponsor non facilmente reperibili
Anche la proposta di gemellaggio andò in fumo e quando qualche anno dopo sembro' che potesse essere accettata si evidenziò che non era più attuabile in quanto la sua città aveva ormai milioni di abitanti
Due progetti in fumo: peccato per Cremona !