25 giugno 2024

Il libro su Gianluca Vialli e il ricordo di quella partita a Cristo Re in cui, col vincolo contrattuale di non giocare fuori dal campo per evitare infortuni, fece il portiere in oratorio

I campi da calcio sono tutti diversi eppure, pensandoci bene, sono tutti uguali per ciò che riescono a trasmettere. C'è il campetto improvvisato nel cortile di via Toti con i vicini di casa o ragazzi del quartiere come avversari o compagni di squadra, c'è lo Zini e c'è quello in via Morbasco che poteva diventare problematico quando il pallone finiva dentro il canale; perché allora toccava scavalcare la rete e correre per andarlo a recuperare prima che la corrente lo facesse sparire. C'è un ragazzino che gioca con gli amici, si chiama Gianluca, insieme a lui e ad altri c'è un altro ragazzino che si chiama Luca Dal Monte e che quei campi da calcio ha voluto descriverli, perché la storia scritta nel suo libro racconta una storia unica. Una storia unica come il suo protagonista, quel Gianluca Vialli che, nonostante una carriera e un talento unico, ha sempre mantenuto quel bellissimo senso di appartenenza che ogni persona può provare per una città, per gli affetti o le persone con cui è cresciuto. Luca Vialli è un libro con un titolo che raccoglie la vita di un talento raro da trovare, sia a livello umano che calcistico; è una storia carica di emozioni, di decisioni e, come spiega Luca Dal Monte, di volontà e di coraggio. Perché la consapevolezza di sapersi mettere in gioco sul campo e a livello professionale è spesso una scelta che richiede coraggio e grande volontà. Don Angelo Scaglioni di Cristo Re ha visto crescere sia Luca che Gianluca, loro, come centinaia di altri ragazzi di quell'oratorio, sono passati da quei campi da calcio, magari scavalcando le inferriate di via Olona e dintorni, per poter giocare al calcio e raccogliere quelle emozioni che avrebbero portato con loro per sempre. Il libro “Luca Vialli” racconta la storia di quel viaggio, da Cremona a Londra, che ha accompagnato la vita di un campione che non era solo un calciatore ma, prima di tutto, era una persona forte di capacità uniche e di un attaccamento alle proprie origini come pochi nella storia dello sport. Nel maggio del 1982 Vialli, ormai pedina fissa della Cremonese e con l'obbligo di non giocare per evitare infortuni, si presenta su quel campetto di cemento nell'angolo più lontano dall'entrata di Cristo Re, vuole giocare e allora si mette in porta per una partitella a “portine”, come si usava ai tempi. Di fronte a lui quegli amici che lo avevano accompagnato da via Toti a via Morbasco, di fronte a lui quella parte di storia fatta di persone che rimarrà sempre nei suoi pensieri, sia allo Zini come allo Stamford Bridge. “Gianluca ha sempre dimostrato di avere un coraggio e una consapevolezza eccezionali – racconta Luca Dal Monte – già da piccolo lo vedevi giocare con quelli più grandi, la differenza fisica era palpabile ma il talento era un'altra cosa. Crescendo sia come fisico che come calciatore ti rendevi conto di quanto quella differenza tendesse a sparire tanto che finì in prima squadra nella Cremonese a 17 anni non ancora compiuti. Aveva la consapevolezza di potere fare in campo quelle giocate o quelle azioni che moltissimi giocatori non si sarebbero mai azzardati a compiere per paura di sbagliare. Fin da piccolo riusciva ad esprimere quella volontà e quella capacità che lo renderanno unico nel mondo del calcio, così come lo valorizzeranno come persona al di fuori del terreno di gioco. Quando fece la scelta di trasferirsi a giocare in Inghilterra dimostrò un enorme coraggio, ma aveva le idee chiare e sapeva che avrebbe potuto crescere sia come giocatore che a livello umano, la sua carriera e la sua vita hanno sempre valorizzato le sue scelte e la sua determinazione”. Giovedi alle 17,30, al Teatro Ponchielli nella Cremona di Luca e Gianluca, Luca Dal Monte, con ospiti d'eccezione, presenterà la sua opera “Luca Vialli” - con introduzione di Nino Vialli – libro che racconta la storia di quel campione unico. Sul palco, in silenzio ma che accompagneranno tutta la serata, via saranno alcune maglie indossate da Vialli durante i suoi anni in grigiorosso, maglie messe a disposizione da Alessio Superti.

 

Marco Bragazzi


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commenti


Marco

26 giugno 2024 04:06

Indimenticabile Luca.
Non è giusto che non sia più tra noi